Page 12 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2022
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PAROLE INFINITE                                                     aLEssAnDRA buCCI                                                                                                                                                        annALIsA pOTEnzA


                                                                                                                                                                             ARIA
                 LA MALINCONIA DI FINE ESTATE
                                                                                                                                                                             Ogni giorno inspiriamo ed espiriamo grandi quantitativi di aria, la quale contiene l’elemento che ci consente di vivere:
                 Ho scoperto che la malinconia di fine estate ha un nome ben preciso, si chiama August Blues. È carat-                                                       l’ossigeno. L’aria è un elemento maschile, simbolo dello spirito e dell’energia vitale ed è rappresentata da un Triangolo
                 terizzata da un pot pourri di sentimenti e sensazioni: lieve tristezza, malinconia, senso di perdita che ci                                                 equilatero con il vertice verso l'alto, sbarrato orizzontalmente.
                 fanno sentire sottotono, senza entusiasmo e voglia di fare, quasi indolenti. Sono tante anche le persone                                                    Posta tra cielo e terra, il suo soffio impalpabile si mescola con gli altri elementi: penetra nella terra, si unisce all’acqua,
                 che l’associano ad un diminuito livello di energia, stanchezza eccessiva, sonnolenza ed eccessiva voglia di                                                 permette al fuoco di bruciare.
                 mangiare.                                                                                                                                                   La sua leggerezza e possibilità di espandersi ricorda all’essere umano la propria libertà e anche la capacità di sollevarsi al
                 La fine di agosto può essere paragonata alla domenica sera che ci prepara al mese di settembre, un lungo                                                    di sopra di tutto ciò che è materiale, al di là delle bassezze e delle inutili preoccupazioni della vita. La leggerezza dell’aria
                 lunedì che ci rimette in riga, e, come tale, si porta dietro la stessa triste sensazione che accompagna le ore                                              è simile a quella di Mercurio, l’astuto, socievole e intelligente dio che vola grazie ai suoi sandali muniti di ali, spostandosi
                 serali dell’ultimo giorno della settimana.                                                                                                                  facilmente da un posto ad un altro, comunicando e portando notizie. Essa rappresenta la mente soprattutto nella sua
                 Quello stato d’animo intriso di leggerezza e di spensieratezza che caratterizza l’estate, più di ogni altra                                                 fase creativa in quanto dai pensieri e dalle idee si generano i progetti.
                 stagione, lascia spazio al senso del dovere che ci riporta alla realtà, che ci rimette in moto presto rapiti                                                Nella concezione del filosofo Anassimene è il principio o archè che ha generato i vari elementi e anche la forza che
                 dall’ingranaggio, a volte vorticoso, della quotidianità.                                                                                                    anima il mondo, mentre l’universo è concepito come un enorme organismo vivente che respira.  Insieme all’acqua, l’aria
                 C’è chi ne soffre in maniera pesante, chi invece la vive come un momento passeggero che non genera                                                          è uno dei beni più preziosi che si continua ad inquinare. In alcune città il livello di anidride carbonica è diventato così
                 gravi malesseri e chi, infine, non la sente affatto. Mi sono sempre chiesta da cosa dipenda tutto questo è                                                  elevato da costringere le persone a indossare la mascherina oppure a non uscire di casa o a spostarsi verso la collina o
                 la risposta che mi sono data è che tutto sia legato ai colori e alla stagione che ci portiamo dentro. Io, ad                                                la montagna.
                 esempio, pur essendo una persona molto solare all’apparenza, mi isolo spesso anche fra la gente, sono,                                                      La nostra respirazione avviene spesso in maniera involontaria, secondo ritmi e modalità che dipendono dal nostro stato
                 per natura, profondamente malinconica e mi servo  dei colori dell’estate per addolcire le mie intime sfu-                                                   psico- fisico. Una respirazione calma e lenta risponde ad uno stato di quiete ma, al mutare di quest’ultimo, anch’essa è
                 mature interiori già “troppe autunnali”. La stagione delle foglie morte mi tormenta perché esalta quello                                                    soggetta a variazione come nei casi in cui, ad esempio, siamo raffreddati oppure quando effettuiamo una corsa o sforzi
                 che già di profondamente autunnale vive in me. Amo l’estate, non come donna frivola che pensa al di-                                                        fisici, o ancora in occasione di stati emotivi intensi quali l’ansia, la paura e la rabbia. Imparare a respirare in modo con-
                 vertimento (anzi sono molto mattiniera e spesso la sera mi addormento presto anche se poi nel cuore                                                         sapevole apporta diversi benefici: consente di gestire meglio il proprio corpo e i suoi stati emotivi, di ossigenare e pu-
                 della notte mi sveglio e magari mi metto a scrivere) me ne servo come persona profonda che cerca spazi                                                      rificare maggiormente le cellule e di mantenere l’equilibrio psico – fisico. Inoltre migliora la postura e concilia il sonno.
                 azzurri su cui far librare la fantasia e prati verdi su cui coltivare parole. Ora che l’estate si avvia al termine                                          Abituati ad andare sempre di corsa, anche il respiro diventa corto. Per questo, corsi specifici come quelli di yoga, di
                 la malinconia crescerà a dismisura e diluire certi cupi colori diventerà molto difficile.                                                                   mindfulness, o di visualizzazione, insegnano tecniche adatte a respirare in modo corretto, risultando di grande beneficio
                 Dovremmo imparare, almeno dovrebbero farlo tutti quelli che come me soffrono di questa che potrem-                                                          in una società dove gli elevati livelli di stress tolgono letteralmente il fiato.  Come spiega Patanjali nei suoi YogaSutra,
                 mo chiamare quasi una patologia, a considerare questo periodo come un momento di passaggio, di so-                                                          lo yoga, attraverso il pranayama (il controllo del respiro), può far conseguire i seguenti benefici a livello fisico, mentale,
                 spensione, di consapevolezza, uno stato d’animo positivo, utile, che consente di adattarci gradualmente al                                                  emotivo e spirituale: abbassa la pressione del sangue favorendo l’ossigenazione dei tessuti, diminuisce gli stati d’ansia e
                 cambiamento proprio come quando, da ragazzini, prima di ricominciare la scuola, cominciavamo a com-                                                         rilassa corpo e mente, favorisce la propriocezione e la lucidità mentale, distende il sistema nervoso, allenta le tensioni
                 prare diari, astucci, penne e quadernoni: ci si preparava in tal modo, anche psicologicamente, cercando                                                     fisiche.  In particolare, la soppressione dei vortici della mente cioè dei pensieri incalzanti, permette alla persona di en-
                 però di continuare a godere fino in fondo degli ultimi accenni dell’amata estate.                                                                           trare in contatto con il proprio Sé superiore ovvero con la propria Anima e di evolvere.
                                                                                                                                                                             L’aria viene sì respirata ma anche sentita sulla pelle quando si trasforma in vento.
                                                                                                                                                                             Il vento può accarezzarci quando siamo ad esempio in presenza di brezze leggere oppure sferzarci quando si verificano
                                                                                                                                                                             spostamenti d’aria molto forti.
                                                                                                                                                                             Gli antichi Greci chiamavano Borea il vento del nord che porta l’inverno, Noto il vento del sud che porta l’estate, Euro il
                                                                                                                                                                             vento che soffia da Sud Ovest, Zefiro il vento dell’Ovest che porta la primavera. Tra questi il vento più famoso è Zefiro.
                                                                                                                                                                             Come narra Ovidio, Zefiro un giorno vide una bella fanciulla di nome Flora passeggiare nella natura e se ne innamorò,
                                                                                                                                                                             la rapì e la sposò. Per dimostrarle il suo amore le diede la possibilità di regnare sui fiori.
                                                                                                                                                                             Tra gli artisti che scelsero questo mito ricordiamo Alessandro Botticelli con la Primavera e Giambattista Tiepolo che
                                                                                                                                                                             dipinse un ovale da soffitto per una sala di Ca’ Pesaro in cui la raffigurazione del matrimonio di due esponenti dell’a-
                   MALINCONIA DI FINE ESTATE                                                L'ESTATE È FINITA                                                                ristocrazia veneziana gli consentì di celebrare il tema della fecondità primaverile grazie alla rappresentazione carnale e
                                                                                                                                                                             sensuale dei corpi dei due personaggi mitologici.
                   Scrivo di me,                                                            L'estate è finita                                                                Questo mito è un esempio del fatto che l’aria può essere mite ma anche violenta, fino a manifestarsi come tempesta,
                   dei miei turbamenti,                                                     e agosto lento muore                                                             come nel dipinto di William Turner intitolato “Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi”.
                   del cielo che piange                                                     mentre come pagine                                                               In questo dipinto, in cui è raffigurato il momento in cui Annibale valica le Alpi insieme al suo esercito per combattere i
                   mentre la luna sorride                                                   di un libro già letto più volte                                                  Romani, la vera protagonista è la Natura e il suo lato distruttivo che incute fascino e nello stesso tempo terrore.
                   dietro bianchi cappelli,                                                 volano i miei pensieri                                                             Qui gli elementi naturali tra i quali la neve e l’aria, mutata in vento sferzante, sono di ostacolo al cammino dell’esercito.
                   dei chiodi sui muri                                                      a tappezzare la vita.                                                            A noi contemporanei questo dipinto ricorda, attraverso la potenza a volte devastante della Natura, che non tutto ci è
                   arrugginiti da sguardi                                                   Non voglio andare avanti                                                         concesso, specialmente se attraverso i nostri comportamenti scorretti facciamo in modo che essa diventi nostra nemica
                   tiepidi e distratti,                                                     e mi volto indietro
                   dei quadri scomparsi                                                     verso ciò che è stato,
                   senza lasciare traccia,                                                  fra i colori d'un'estate
                   ormai inutili orpelli                                                    che sfuma nella notte
                   per chi non sa apprezzare,                                               di un autunno che lento
                   dei sogni in frantumi                                                    avanzerà a braccia aperte.
                   che, come pioggia novembrina,
                   mi cadono addosso.                                                       Il cuore trema lieve
                                                                                            fra lacrime di rimpianti
                   E dell’autunno che arriva                                                e l'estate, presto, sarà solo un ricordo.
                   senza prestarmi aiuto
                   a rassettare i cassetti,                                                 Chiudo gli occhi,
                   a cercare l’arcano segno                                                 un mantello aranciato
                   che m’indichi la via                                                     m'avvolgerà dolcemente
                   prima che l’inverno mi sommerga.                                         e il calore d'un camino acceso
                                                                                            per tenere in caldo i ricordi
                   E la sera pizzica le mie corde,                                          spegnerà le mie lacrime
                   e una musica struggente                                                  mentre finferli nuovi
                   colora di rosso i viali in salita                                        s'apriranno fra le foglie in fiamme
                   su cui passeggio di notte                                                del sottobosco dell'anima.
                   per smaltire la vita.
                                                                                                                                                                                                                                                    William Turner, “Bufera di neve:
                                                                                                                                                                                                                                                    Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi”

                                                                                                                                                                                Giambattista Tiepolo, il trionfo di Zefiro e Flora









                12   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       13
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