Page 20 - RIVISTA AGOSTO 2024
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bruno brundisini



               MARIA LA MADDALENA

               Non vi è certezza sull’origine del soprannome Maddalena. Il termine potrebbe derivare da una
               radice ebraica che significa fortezza o torre, con riferimento alla personalità di questa donna.

               Secondo  altri  esso  indicherebbe  un’ipotetica  origine  dal  villaggio  di  Magdala.  Quest’ultima

               ipotesi sembra tuttavia poco credibile, poiché nella Palestina di allora le donne non avevano

               una dignità tale da ricevere appellativi toponimici, come invece avveniva per gli uomini (ad
               esempio Gesù il Nazareno), a meno che non si trattasse di un’eccezione per questa figura

               forte, autorevole, che sicuramente occupava un ruolo apicale tra i seguaci di Gesù. Di lei gli

               evangelisti dicono che era stata liberata da sette dèmoni, il che non va inteso in termini di
               possessione diabolica, ma con riferimento a problemi di salute fisica e forse anche psichica, quale

               un periodo di depressione. Il teologo Paolo Scquizzato fa notare che la Maddalena è, assieme

               a Maria, la madre di Gesù, l’unica donna ad essere citata in tutti e quattro i vangeli canonici

               e il suo nome compare sempre per primo nel gruppo delle donne. Infatti, pare ormai certo
               che Gesù avesse due gruppi di discepoli, e forse anche di apostoli, quello maschile, guidato da

               Pietro, e quello femminile, capeggiato appunto da Maria Maddalena. In una società fortemente

               patriarcale, quale era quella della Palestina, ove la donna non contava assolutamente niente,
               un Rabbi, come veniva considerato Gesù, non poteva avere un discepolato e, tanto meno, un

               apostolato femminile. Come fa notare la teologa Annamaria Corallo nei vangeli le donne non

               vengono chiamate in base al loro ruolo, ad esempio “apostolo” come avviene per gli uomini,
               ma semplicemente “donne”, cosa che continua ad avvenire fin nei nostri giorni, per cui, osserva

               la teologa, “è necessario recuperare una terminologia più rispettosa del loro ruolo discepolare”.

               A differenza delle altre, la Maddalena non è mai citata in riferimento ad un maschio, quale un
               marito o un figlio o un fratello, che le attribuisse un’identità. La maggior parte delle notizie

               su di lei ci provengono dai vangeli apocrifi, cioè da quei testi che, non si sa bene per quale

               motivo, non vengono ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa. C’è da considerare che nelle prime

               comunità cristiane, subito dopo la morte del Maestro, nacque un grande caos sulla figura e sui
               suoi insegnamenti. È probabile che i quattro vangeli canonici siano stati scelti, dalla nascente

               Chiesa, per la loro maggiore aderenza all’orientamenti dottrinale che si voleva imporre e non

               certo perché fossero “ispirati “come si disse poi per conferire loro autorevolezza. In questo
               senso i quattro vangeli canonici hanno accompagnato la dottrina cristiana per oltre duemila

               anni. Negli ultimi tempi però, nell’ambito di un cristianesimo maturo e di rinvenimento di

               antichi papiri, da parte di molti teologi è iniziata una lettura approfondita ed una rivalutazione

               di alcuni vangeli apocrifi, che ci introducono in un mondo affascinante e di alto misticismo. Ma
               l’importanza degli apocrifi non sta solo nel fatto che essi ci presentano un cristianesimo del tutto

               diverso da quello di San Paolo, che è stato il punto di riferimento dogmatico della Chiesa, ma

               anche perché ci descrivono in maniera particolareggiata la società del tempo. Nel caso specifico
               ci trasmettono un aspetto della Maddalena assolutamente inedito. Di questi, soprattutto tre sono

               particolarmente interessanti: il vangelo di Maria (Maddalena), Il vangelo di Filippo e quello di

               Tommaso. Nel vangelo di Filippo la Maddalena è definita “la compagna di Gesù”, termine che
               si è prestato a diverse interpretazioni, non ultima quella di una relazione intima col Maestro. “Il

               Signore amava Maria Maddalena più degli altri discepoli e spesso la baciava sulla bocca”. C’è

               comunque da considerare che in quei tempi fosse consuetudine che il maestro baciasse sulla
               bocca i propri discepoli, sia maschi che femmine. Infatti, come fa notare Scquizzato, si trattava

               di un bacio “paritario” detto anche “bacio santo “che permetteva di trasmettere il soffio vitale.

               Come narrato nel vangelo di Filippo, quando Gesù si allontana dai discepoli, essi vengono

               presi da una grande tristezza e si piegano verso terra. A questo punto la donna forte si alza e li
               abbraccia tutti. “Non siate nell’afflizione e nel dubbio, perché la sua grazia vi accompagnerà”.

               Appare evidente come un’impostazione patriarcale della società non poteva ammettere l’esistenza

               di un apostolato femminile tale da contendere il primato a Pietro nel futuro sviluppo della
               Chiesa come istituzione. Questo è uno dei motivi per cui la figura della Maddalena doveva essere





                20   periodico mensile del gruppo NOIQUI
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