Page 25 - NOI QUI IL GIORNALE
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MARIA ROSA ONETO


                SENZ’AMORE

                Oggi, è un mattino nato male.
                L'odore del caffè, si scioglie in cucina, e mi porta a pensare a quel niente di vita, che resta impressa ai balconi
                fradici di pioggia.
                Una strana stanchezza, mi fa ancora camminare, ma quei pochi metri di appartamento, paiono un deserto da at-
                traversare. Un po' affannata, mi siedo in cucina e bevo quel goccio di caffè che non ha sapore. "Oggi, dovrei finire
                il romanzo e spedirlo all'Editore!" Tra la schiena e il costato sento un gran dolore. Respiro e apro le finestre per
                cambiare aria. Fiumi d'acqua vengono giù dal cielo e alcuni spruzzi mi lavano la faccia. Amo la pioggia che monda
                ogni peccato. Ogni "pestilenza" ben cucita sulle spalle. In strada poche auto sembrano galleggiare e non c'è nes-
                suno che vada a piedi. È un mattino, buio come la notte. Le poche piante rimaste nel giardino di fronte, in pratica
                tutte spelacchiate, paiono poveri malati alla fine della vita.
                Dopo la doccia, ho rifatto il trucco è cambiato la felpa. Mi sento incompiuta, senza alcuna voglia di fare niente.
                Maddalena, la donna che viene a farmi i lavori, sta pulendo casa e lo fa in modo garbato, senza mai disturbarmi:"
                Maddalena, si prenda un caffè!" "Grazie, signora, ma oggi è una giornata strana. Non sto male, ma neppure bene!"
                "In pratica siamo uguali" - risposi - ridendo piano. "Cosa le preparo per pranzo, Clara?" No per carità, cambiamo
                discorso - risposi - tenendomi la testa.
                In quel gesto semplice, ritrovai la tenerezza di un tempo: il tocco di mio padre, il dito aguzzo e puntato del nonno,
                la dolce metafora di mia madre che nel farlo disegnava: barchette, parole poetiche scritte con la biro, un bacio
                 caldo lasciato in sospeso per gli anni che sarebbero arrivati senza amore!




                 EMILIA ESPOSITO

                                                                          LUCIANO SPADONI
                SOGNI!

                                                                          EMOZIONI
                Verrò da te stanotte per entrare nei tuoi sogni
                sciogliendo i miei capelli come fili di seta per accarezzarti.  All’interno di febbrili e intense parole
                Ti coprirà il mio corpo, come una coperta di lino         Ci abbandoniamo, in cerca di verità.
                ed i nostri cuori                                         Ora la tua essenza mi attraversa
                batteranno insieme                                        Come filo che attraversa un ago.
                Si uniranno
                le nostre mani intrecciandosi, e sulla pelle              La tua bellezza nel buio è senza fine.
                                                                          Mi arriva come un sogno, Fluido, casto,
                sentiremo scivolare                                       maturo.
                sensazioni impalpabili                                    In emozioni che tremano sulla pelle
                di mille petali di rosa...                                Disperdendosi tra le labbra.
                Così ci troverà l'Aurora,
                ed i nostri cuori riprenderanno a scrivere la nostra poesia più bella.












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