Page 87 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2021
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TRA MITOLOGIA E LEGGENDA fERDINANDO CApuTI
C’ERA UNA VOLTA L’EGITTO di Assuan dove i faraoni estraevano il prezioso granito grigio e rosa con il quale hanno
ANTICO REGNO – IV DINASTIA - LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEOPE – costruito templi, obelischi, statue e dove vennero prelevati i monoliti per le piramidi. Da
INTRODUZIONE - (Seconda parte) queste cave gli operai egizi estraevano enormi blocchi di granito, pare dimostrato che per
Khnum-Khufu (Khnum mi Protegge), probabile figlio di Snefru e della regina Hetepheres staccare i blocchi venissero praticati dei fori nei quali venivano introdotti cunei di legno,
I, presenta già un enigma sull’uso del suo nomen che viene citato in due differenti versio- questi venivano continuamente bagnati per far sì che dilatandosi provocassero la rottura
ni: Khufu ("Mi Protegge") che di per se non ha una connessione religiosa non riferendosi ed il distacco dei blocchi. Questi erano blocchi enormi e dalle forme più svariate, pertan-
ad alcuna divinità in particolare; Khnum-Khufu dal quale traspare esplicitamente l'attac- to necessitavano di una prima sbozzatura, poi venivano caricati su grandi navi (chiatte) e,
camento del sovrano al dio Khnum, protettore delle sorgenti del Nilo e della potenza seguendo il corso del Nilo, trasportati in loco. Nel cantiere della piramide i massi arriva-
creatrice delle inondazioni, il dio vasaio che modella al tornio le creature alle quali dona la vano sotto forma di semilavorati e pertanto necessitavano sicuramente di essere ancora
vita; con la moglie Satet e la figlia Anuqet forma la “Triade di Elefantina”. Khnum-Khufu lavorati per renderli lisci e perfettamente combacianti, cosa che sarebbe stata impossibile
è noto con diversi nomi: Manetone lo cita come Suphis, nella versione greca (Erodoto e da fare nelle cave. Dopo il processo di finitura occorreva sollevarli per posarli in opera.
Diodoro Siculo) viene citato come Cheope mentre Flavio Giuseppe lo chiama Sofe. In Sorvolo su questo punto perché sono talmente tante le teorie avanzate dagli studiosi che
epoche più tarde, nelle leggende mistiche, gli arabi lo chiamarono Saurid o Salhuk. Per sarebbe un compito improbo trattarle tutte, ripeto che a tutt'oggi, a mio parere, sono
quanto riguarda la durata del suo regno non esistono notizie coeve certe, le fonti che ne tutte teorie che spesso non tengono nel dovuto conto il fattore tempo. Come abbiamo
parlano sono quelle di epoca tarda, il Canone di Torino, risalente alla XIX dinastia, forse detto sopra per la costruzione della Grande Piramide sono occorsi 20 anni, un tempo
durante il regno di Ramesse II, gli attribuisce 23 anni di regno, secondo Manetone invece abbastanza plausibile se raffrontato alla vita del faraone. Ma a questo punto nasce il di-
ne avrebbe regnati 63 mentre per Erodoto 50. Le cifre indicate da Manetone e da Ero- lemma più importante. << Poiché si calcola che siano circa 2.500.000 i blocchi di roccia
doto sono considerate da alcuni studiosi esagerazioni o errate interpretazioni di fonti più calcarea che compongono la piramide, pesanti da 2,5 a 4 ton. ciascuno, (tralasciamo per
antiche. Notizie risalenti all’epoca di Cheope provengono da un "serekht" che riporta il ora gli enormi blocchi di granito), significa che si sarebbe dovuto sistemare almeno un
suo nome, inciso all'interno di un petroglifo, in esso compare il resoconto di un viaggio blocco ogni 4 minuti circa >>. Ma questo è un discorso che affronteremo più avanti. A
del sovrano: <<…...viaggio mefat nell’anno dopo la tredicesima conta del bestiame, sot- questo punto chiuderei l'introduzione per addentrarci nel vivo dell'argomento.
to Hor-Mejedu (Cheope)…….>>. La seconda fonte, molto controversa e dibattuta di
cui tratteremo in seguito, è quella che si riferisce alle iscrizioni, alquanto dubbie, trovate << CONTINUA >>
nelle camere di scarico sopra alla camera del re all’interno della piramide. I geroglifici che
ivi compaiono sarebbero note di cantiere scritte da una squadra di lavoratori chiamata (L'elenco delle fonti e bibliografia è piuttosto corposo per cui lo pubblicherò con l'ultimo
"Amici di Khufu" che fa riferimento al diciassettesimo censimento del bestiame. Di re- articolo).
cente sono stati rinvenuti diversi frammenti di papiro nello Wadi el-Jarf che raccontano Ferdinando Caputi Archeopaletnopaleoantropologo
dell’esistenza di un porto nello Wadi dove avrebbe attraccato una flotta di navi con un
ingente carico di turchese e minerali preziosi: <<……..(nell’) anno dopo la tredicesima
conta del bestiame sotto Hor-Mejedu……..>>. A questo punto si ritiene che Cheope
abbia regnato almeno ventisei o ventisette anni. Alcuni egittologi quali: Schneider, Haase
e Stadelmann hanno sollevato il dubbio se il Canone di Torino, che attribuisce a Cheope
ventitré anni di regno, intenda ventitré anni di calendario o la ventitreesima conta del
bestiame, nel qual caso il faraone avrebbe regnato per 46 anni. Se teniamo conto che
gli storici antichi, da Manetone a Erodoto, da Diodoro Siculo a Plinio il Vecchio, con-
cordano nell’affermare che per la costruzione della piramide occorsero vent’anni, viene
spontaneo pensare che Cheope potrebbe averne regnati almeno una quarantina. Pare che
il primo studioso ad interessarsi alla piramide sia stato Erodoto di Alicarnasso, il “Padre
della Storia” secondo Cicerone, il quale soggiornò quattro mesi in Egitto intorno al 450
a.C., durante questo periodo passato con i sacerdoti egizi raccolse il materiale per le sue
“Storie”. Adesso passiamo ad esaminare la Grande Piramide. I massi di calcare venivano
prelevati nelle cave che si trovavano relativamente vicino al cantiere mentre il granito
veniva estratto ad Assuan, che si trova a oltre 800 km. da Giza, Questi massi dovevano
essere cavati, lavorati e trasportati fin sul posto per poi essere rifiniti e collocati in sito.
Sorvolo per il momento sui metodi di trasporto, navi, slitte, ecc. che avremo occasione
di esaminare più avanti, per recarmi prima nelle cave del duro granito. Siamo nelle cave
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