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TRA MITOLOGIA E LEGGENDA  fERDINANDO CApuTI




 C’ERA UNA VOLTA L’EGITTO  di Assuan dove i faraoni estraevano il prezioso granito grigio e rosa con il quale hanno
 ANTICO REGNO – IV DINASTIA - LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEOPE –   costruito templi, obelischi, statue e dove vennero prelevati i monoliti per le piramidi. Da
 INTRODUZIONE - (Seconda parte)  queste cave gli operai egizi estraevano enormi blocchi di granito, pare dimostrato che per
 Khnum-Khufu (Khnum mi Protegge), probabile figlio di Snefru e della regina Hetepheres   staccare i blocchi venissero praticati dei fori nei quali venivano introdotti cunei di legno,
 I, presenta già un enigma sull’uso del suo nomen che viene citato in due differenti versio-  questi venivano continuamente bagnati per far sì che dilatandosi provocassero la rottura
 ni: Khufu ("Mi Protegge") che di per se non ha una connessione religiosa non riferendosi   ed il distacco dei blocchi. Questi erano blocchi enormi e dalle forme più svariate, pertan-
 ad alcuna divinità in particolare; Khnum-Khufu dal quale traspare esplicitamente l'attac-  to necessitavano di una prima sbozzatura, poi venivano caricati su grandi navi (chiatte) e,
 camento del sovrano al dio Khnum, protettore delle sorgenti del Nilo e della potenza   seguendo il corso del Nilo, trasportati in loco. Nel cantiere della piramide i massi arriva-
 creatrice delle inondazioni, il dio vasaio che modella al tornio le creature alle quali dona la   vano sotto forma di semilavorati e pertanto necessitavano sicuramente di essere ancora
 vita; con la moglie Satet e la figlia Anuqet forma la “Triade di Elefantina”. Khnum-Khufu   lavorati per renderli lisci e perfettamente combacianti, cosa che sarebbe stata impossibile
 è noto con diversi nomi: Manetone lo cita come Suphis, nella versione greca (Erodoto e   da fare nelle cave. Dopo il processo di finitura occorreva sollevarli per posarli in opera.
 Diodoro Siculo) viene citato come Cheope mentre Flavio Giuseppe lo chiama Sofe. In   Sorvolo su questo punto perché sono talmente tante le teorie avanzate dagli studiosi che
 epoche più tarde, nelle leggende mistiche, gli arabi lo chiamarono Saurid o Salhuk. Per   sarebbe un compito improbo trattarle tutte, ripeto che a tutt'oggi, a mio parere, sono
 quanto riguarda la durata del suo regno non esistono notizie coeve certe, le fonti che ne   tutte teorie che spesso non tengono nel dovuto conto il fattore tempo. Come abbiamo
 parlano sono quelle di epoca tarda, il Canone di Torino, risalente alla XIX dinastia, forse   detto sopra per la costruzione della Grande Piramide sono occorsi 20 anni, un tempo
 durante il regno di Ramesse II, gli attribuisce 23 anni di regno, secondo Manetone invece   abbastanza plausibile se raffrontato alla vita del faraone. Ma a questo punto nasce il di-
 ne avrebbe regnati 63 mentre per Erodoto 50. Le cifre indicate da Manetone e da Ero-  lemma più importante. << Poiché si calcola che siano circa 2.500.000 i blocchi di roccia
 doto sono considerate da alcuni studiosi esagerazioni o errate interpretazioni di fonti più   calcarea che compongono la piramide, pesanti da 2,5 a 4 ton. ciascuno, (tralasciamo per
 antiche. Notizie risalenti all’epoca di Cheope provengono da un "serekht" che riporta il   ora gli enormi blocchi di granito), significa che si sarebbe dovuto sistemare almeno un
 suo nome, inciso all'interno di un petroglifo, in esso compare il resoconto di un viaggio   blocco ogni 4 minuti circa >>. Ma questo è un discorso che affronteremo più avanti. A
 del sovrano: <<…...viaggio mefat nell’anno dopo la tredicesima conta del bestiame, sot-  questo punto chiuderei l'introduzione per addentrarci nel vivo dell'argomento.
 to Hor-Mejedu (Cheope)…….>>. La seconda fonte, molto controversa e dibattuta di
 cui tratteremo in seguito, è quella che si riferisce alle iscrizioni, alquanto dubbie, trovate                                                            << CONTINUA >>
 nelle camere di scarico sopra alla camera del re all’interno della piramide. I geroglifici che
 ivi compaiono sarebbero note di cantiere scritte da una squadra di lavoratori chiamata   (L'elenco delle fonti e bibliografia è piuttosto corposo per cui lo pubblicherò con l'ultimo
 "Amici di Khufu" che fa riferimento al diciassettesimo censimento del bestiame. Di re-  articolo).
 cente sono stati rinvenuti diversi frammenti di papiro nello Wadi el-Jarf che raccontano   Ferdinando Caputi Archeopaletnopaleoantropologo
 dell’esistenza di un porto nello Wadi dove avrebbe attraccato una flotta di navi con un
 ingente carico di turchese e minerali preziosi: <<……..(nell’) anno dopo la tredicesima
 conta del bestiame sotto Hor-Mejedu……..>>. A questo punto si ritiene che Cheope
 abbia regnato almeno ventisei o ventisette anni. Alcuni egittologi quali: Schneider, Haase
 e Stadelmann hanno sollevato il dubbio se il Canone di Torino, che attribuisce a Cheope
 ventitré anni di regno, intenda ventitré anni di calendario o la ventitreesima conta del
 bestiame, nel qual caso il faraone avrebbe regnato per 46 anni. Se teniamo conto che
 gli storici antichi, da Manetone a Erodoto, da Diodoro Siculo a Plinio il Vecchio, con-
 cordano nell’affermare che per la costruzione della piramide occorsero vent’anni, viene
 spontaneo pensare che Cheope potrebbe averne regnati almeno una quarantina. Pare che
 il primo studioso ad interessarsi alla piramide sia stato Erodoto di Alicarnasso, il “Padre
 della Storia” secondo Cicerone, il quale soggiornò quattro mesi in Egitto intorno al 450
 a.C., durante questo periodo passato con i sacerdoti egizi raccolse il materiale per le sue
 “Storie”. Adesso passiamo ad esaminare la Grande Piramide. I massi di calcare venivano
 prelevati nelle cave che si trovavano relativamente vicino al cantiere mentre il granito
 veniva estratto ad Assuan, che si trova a oltre 800 km. da Giza, Questi massi dovevano
 essere cavati, lavorati e trasportati fin sul posto per poi essere rifiniti e collocati in sito.
 Sorvolo per il momento sui metodi di trasporto, navi, slitte, ecc. che avremo occasione
 di esaminare più avanti, per recarmi prima nelle cave del duro granito. Siamo nelle cave




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