Page 19 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2022
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PRIMO POSTO X AEQUO


               IRIS VIGNOLA
 LORETTA ZOPPI  LE EMOZIONI CHE CI LEGANO
 SOLO QUANDO DORME BACIALA  Discorrerò col vento,                                Adolescente
 La strada d’acqua che non potei seguire  allorché s'attarderà a soffiare,       - già orfana bambina dell'ulteriore bene -
 perché sbarrata da una spessa nebbia  al fine d'asciugar le lacrime d'un pianto muto.  m'hai lasciata.
 ancora sento a me va sussurrando  Mai, è sordo al mio dolore.
 e nel pensarlo mi rattristo nuovamente                                          Destino infam'e reo,
 “Solo quando dorme baciala, se le vuoi bene “.  Ne chiarirò il perché, narrandogli di te,  di grevi colpe s'è macchiato, invero!
 Me ne volevi... e china ti rivedo  di quanto tu mi manchi,
 coi capelli a un lato della fronte bianca,  del fatto che non odo la tua voce   Al vento,
 a cucire una maglia già vecchia di lavori  da molto tempo... troppo,            confiderò il rimpianto per non averti avuta,
 per curare, col miracolo dell’ago,  tant'è non ne rimembro appieno il timbro,   nei miei salienti sprazzi d'esistenza,
 il grande freddo fuori e la mia fame dentro.  nel rievocar la dolce tua parola.  al fin di darti prova d'essere diversa,
 (Lo poté il taglio delle forbici:                                               non più ribell'e stolta,
 da troppo tempo ribolliva il tuo 'pancotto'  Anelo le carezze delle malcurate mani,  bensì da t'egualmente amata.
 e per la stanza non c’era altro odore,  sofferte, sebben ricolme d'altruismo.
 per me sacrificasti il tuo abito più bello                                      Al Ciel, un pizzico di serenità chiedevi,
 e l’astratto  Angustia straripante, la tua assenza...                           invece che tormenti persistenti,
 dimenticando precise annotazioni  Visceral emozion'il sol pensarti,             ma esso, dal tender proprio orecchio, s'è esentato...
 evitasti così di sapere   l'immaginar accanto l'impalpabil tua presenza.        non ha voltato il capo e il vento
 se avevi davvero perduto qualcosa…  Il tarlo del dolor d'interior pena si nutre,  senz'altro avrà asciugato molti pianti,
 come la volta che ti rubai la grossa chiave nera  vegeta e, dilaniando il cuore già trafitto,  copiosi e sì silenti,
 per razziare una dispensa vuota.)  si sveglia d'improvviso.                     sul sacro viso, perennemente in me vivo,
 Chiuso il quaderno ‘nero cera patronato '*                                      mai disgregato.
 su cui tracciai i primi segni sghembi,  Scaglie di ricordi...
 libera ti narro e del difficile contatto  Rari pianti e molteplici sorrisi,     Ed è il mio grido, sgorgante dal profondo,
 faccio il gesto che tu non ritenevi necessario…  su labbra rosso sangue tinteggiate,  ch'arreca al vento l'indelebile mio strazio.
 Ti bacio e abbraccio nella grande “stanza casa”  per esser presentabil e        Sommessa, è la preghiera
 dove ogni fioca luce a me serviva  celar segni d'immani sacrifici.              che il pensier mio ti giunga,
 mentre tu, seduta dietro tutta carne e ombra                                    nel mentre ch'al fremente afflato
 dipanavi la tua vita con l’ultima matassa.  Sospirerò frammenti d'ansia e sofferenza,  affido, d'amor, un mio bacio,
               per la perduta protezione del tuo amore;                          con speme che t'arrida,
               ricalcando la materna sorte,                                      laddove è sempiterna l'esistenza.

 ROSA MATERA   sei andata...
 IMMENSO   SECONDO POSTO EX AEQUO
 Com' è strano l’amore,   THEA MATERA                 scogliere albine,
 amore mio.     APÒ TU LEREIN                         viluppi di ligustri.
                                                      Sbagli se guardi
                Se pensi ch'io mi sbagli
 lo ti amavo  PASQUALE VULCANO  guarda il fondo del bicchiere,  i punti di gramigna
 al di là dello spazio e del tempo;   ARCANE EMOZIONI   lasciate sotto il cielo di smeraldo!  il giardino di conchiglie,  d'immote fiorescenze,
 ti amavo ancor prima di incontrarti.  Non so che mondo giace    E qui...quanti sussurri  affiora il lezzo di lavanda  l'imponderabile apparenza
 di là di questo immenso eterno
                                                      sterile mermanza,
                il canto di balene.
 Eri parte di me  mare;  e quante vibrazioni  Fuggivamo fra topazi accesi  l'indefinibile altrove
 in quella brezza che annullava il
 oltre quell'orizzonte
 come silenzio che si fa canto,   forse il dolore tace  caldo  di burrasche,  la forma del vaso
 come gioia improvvisa   ché il pianto amaro e lungo può   quando i suoi occhi azzurri  il falco pellegrino sorvolava  il rimorso dello scorpione.
 che zampilla dal cuore.  splendevano felici nell'abbraccio  crepanze di ciglioni,
 Vivevi tra i riflessi dei miei pensieri,  colmare  nei palpiti infiniti
 il lido dietro il monte.
 prospettiva di passaggi per il Paradiso.  Mi coglie allora forte l'emozione   nel fremito vitale!  TERZO POSTO EX AEQUO

 Aleggiavi  d'avvicinare il cielo  E quei ricordi qui sono scolpiti  Patrizia Calzetta
 che resta ancora appeso
 anche se piango e taccio
                   UN SOLO ATTIMO
 in quel mistero che ci muove,  a quel momento atroce quando il   nell'anelito assurdo che m'assale!  Scorrono nelle vene,
 e ci commuove,  gelo  vivono sulla pelle
 che vibra come un fuoco   rinchiuse me in prigione  Muto il mio labbro resta;  abitano l'anima,  SALVATORE CUTRUPI
 che mai si placa,  e m'aggrappai al vuoto al nulla   c’è solo un fil di canto nella gola  inesauribili,  DIETRO L’ANGOLO
 che sa di vita,  arreso!  se sento un'eco appena  incancellabili...  Sono molto contento                 un’altra più grande
 che dà la vita,  del cosmo che s'appresta,  Le emozioni sono        mio vecchio amico                    del nostro lungomare
 che è vita eterna,                                                  di poterti ospitare                  che mi dicono essere
  Mi perdo in questo arcano  se s'apre il cielo a luce che consola  il sale dei giorni,  qualche giorno da me,  sempre pieno di fiori
 volto dell’immenso  in questa immensità che mi circon-  e l'occhio non s'arena  affiorano quelle antiche  mi dirai dei tuoi figli
 da
 a scorgere l'incanto che riaffiora
                   e leniscono i dolori,
 senza inizio e senza fine.  nel mentre il giorno muore  con luci, canti e suoni  irrompono quelle nuove  del lavoro che fanno  e anche due panetti
 e stendo la mia mano  che il cuore vede e sente   e scuotono qualsiasi cuore  se si sono sposati         di pasta di mandorle,
                                                                     se hanno già dei bambini,
                                                                                                          un mazzetto d’origano
 come a toccare leggermente l'onda  nel caldo del tremore e d'emozioni  magari appassito dagli anni,  di tua moglie Maria  che qui non trovo mai,
 che sbianca il mio rossore   nel cielo che s'indora  magari scolorito dalle delu-
 riflesso d'un tramonto rosso fuoco  e poi svanisce tutto lentamente!  sioni.  premurosa e gentile        qualche caramella
                                                                     che mi offriva ogni volta
                                                                                                          alla menta e carruba
  che scioglie i miei pensieri  Abbassate gli scudi e                i biscotti col miele                 che prendevo d’inverno
  e placa i miei sospiri   Sulle ali d'un gabbiano colgo il volo  lasciatevi invadere                     per guarire la gola,
 in quest'azzurro che ricorda l'ieri  portando dei miei versi la canzone  catturatele,  porta con te      che mia madre comprava
 quando era tutto un gioco  e non sarò più solo  a volte durano un solo   una foto del mare               nella vecchia bottega
 la vita nell'abbraccio dei respiri!  se adagerò al suo seno l'emozione!  attimo,
                   un attimo fuggente.                               dove andavamo d’estate               proprio dietro l’angolo
 E qui...quante emozioni                                             a nuotare per ore,                   dov’era la mia casa.












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