Page 2 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2023
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EDITORIALE
L’arte ha mille forme e mille sono le forme per esprimerle
una sola non ha definizione concreta: l’amore
Ci sono giorni dove ti senti un estraneo, vedi girare tutto intorno a te e ti chiedi chi sono quelle
fastidiose foglie che si agitano.
La gola resta così arsa da assomigliare a un deserto, infuocato da mille dubbi e semplice realtà,
attraversata dagli artigli della libertà sento il grido delle aquile nel suo richiamo nel predominio
del territorio intente alla caccia per la sopravvivenza.
Giorni di pieno inverno in questa primavera che sta nascendo e nulla può aiutare a riscaldare
il gelo che dentro si impadronisce di ogni lembo che unisce, eppure c’è sempre la speranza di
un giorno migliore.
La fede anche se vacilla lei è lì a tenere sempre spiegate le nostre vele, e navighiamo a vista in
compagnia dell’istinto.
Oggi vorrei sfoggiare un vestito meraviglioso, uno di quelli che sembrano usciti dal mondo
delle favole, lo farei perché voglio sentirmi come tutti gli altri, una maschera dentro un palco-
scenico di comparse in un teatro che si recita a soggetto.
No, caro mio, non va bene così e tu lo senti come sempre, senti il vivere, sei presenza e as-
senza, sei adesso e dopo, tutto nello stesso istante e, inesorabilmente torni ad ogni evento
rielaborando come una moviola ogni miserabile passato.
Nella danza tra il giorno e la notte mi domando se mai nessuno si è soffermato ad ammirare
quanto sia bella la natura, quando una goccia d’acqua cade in una pozza e ammirare l’effetto
che scaturisce quando una farfalla si libra in aria in cerca del suo fiore da baciare, oppure se
hanno mai pensato al miracolo della vita.
Tempo, mi servirà una infinità di tempo per rispondere a tutte le domande che si accumulano
dentro, ma a che serve poi, mi sento come su uno schermo, dove tutto è così lampante, com-
preso i sottotitoli non detti che scorrono a ogni visione.
Già non si nasce per caso, è e rimane sempre un atto d’amore, un concepimento dentro la
mente, così profondo che legherà per sempre quelle due anime che si fondono per un periodo
così lungo da soffrirne al momento del distacco.
Penso a quei messaggi, verbali o digitali, piccole zolle di tenera terra, dove affondare le radici
per non rimanere fuori dalla realtà, coltivando l’ansia di perdere tutto, in quell’andirivieni di
emozioni come fa il mare con la sua spiaggia.
La bellezza non è data da quanto riusciamo a vedere con gli occhi ma da quanto riusciamo a
sentire dentro e farci trovare la pace con noi stessi.
FERDINANDO CAPUTI “VERSO LA LUCE”
Un abbraccio senza confine, solo un tenero abbraccio, ciao a tutti voi.
Luciano Zampini