Page 7 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2023
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GRAzIELLA DE ChIARA







 LE RELAZIONI PE(N)SANTI SUI LUOGHI DI LAVORO

 Le cause nella gestione dei comportamenti

 (di Graziella De Chiara)



 Ognuno di noi ha una propria personalità e un modo di essere che, nella quotidianità, vanno a

 scontrarsi con quei modi di fare, che
 nulla hanno a che vedere con l’essere

 professionali negli ambienti lavorativi

 in cui siamo chiamati per svolgere dei
 ruoli.

 La  gestione  dei  comportamenti  è  il

 fulcro principale per cui si è funzio-
 nali o meno sul luogo in cui si opera.

 In certi luoghi, per forza di cose, bi-

 sognerebbe mantenere dei compor-
 tamenti corretti, poiché, l’etica te lo

 impone; la morale invece, purtroppo,

 molte volte non la si possiede poiché
 non tutti hanno bene in mente la differenza fra il bene e il male.

 “Conoscere per capire” Dewey scriveva quando affrontava il tema dell’educazione e si riferiva

 principalmente ai comportamenti dell’individuo. “Per capire l’individuo bisogna comprendere
 la motivazione dell’agire umano”.

 A volte, però, chi dovrebbe comprendere per capire tali comportamenti, si comporta come

 quello che li attua.
 Prendendo spunto da questa teoria, che ritengo sia di fondamentale importanza, mi domando

 come si possa ancora oggi, sui luoghi di lavoro, trovarsi di fronte a dei comportamenti spesso

 poco trasparenti e diseducativi, che hanno l’unico scopo di
 ledere chi ci sta intorno.




 Le relazioni pe(n)santi, derivano da quel pensiero che men-
 tre logora dentro le persone, scaturisce in qualcosa che mira,

 non tanto a dimostrare quanto si vale o a far bene il proprio

 lavoro, ma a mostrare al mondo che si è più capaci di altri o
 voler a tutti costi ridicolizzarli.

 Questi pensieri appartengono, a mio avviso, a quelle persone

 che hanno problemi con sé stessi o che cercano sfogo nei luoghi meno appropriati, per sentirsi
 in qualche modo “risollevati” dalle loro paturnie mentali.

 Sui luoghi di lavoro necessita un impegno massimo per far sì che ognuno debba sentirsi libero
 di esprimersi; occorrerebbe un modo in cui non si creino diversità quando ci si trova a stretto

 contatto con persone di un certo livello culturale.

 Oppure devo pensare ancora al famoso detto, “predicare bene e razzolare male”, dove spesso
 chi ha acquisito più potere in un certo ambiente, lo utilizza poi per fare ciò che vuole, trasci-

 nando a sé qualcuno meno forte nella propria personalità.

 A mio avviso, i comportamenti poco corretti negli ambienti lavorativi andrebbero fermati sul
 nascere, poiché il vivere quotidianamente situazioni di disagio comportamentale, è solo un

 danno per sé stessi e per gli altri.












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