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RIVISTA NOIQUI APRILE 2025 https://www.youtube.com/@noiqui/featured
sia su chi la riceve.
Paul Ricoeur, ad esempio, ha esplorato il concetto di identità narrativa, sot-
tolineando come il linguaggio e la memoria siano strumenti fondamentali per
costruire il sé. La parola, in questo contesto, diventa un modo per raccontare la
propria storia, per definire chi siamo e come ci relazioniamo con gli altri.
Inoltre, l'etica della parola si collega alla responsabilità morale. Parlare implica
un impegno verso la verità, la sincerità e il rispetto per l'altro. Manipolare o di-
storcere la parola può avere conseguenze negative, non solo per chi la riceve, ma
anche per chi la pronuncia, poiché mina la propria integrità.
Nel grande caos dell’eternità, quell’infinito senza direzione né tempo, ci muo-
viamo con passi stanchi, appesantiti dalla fatica del vivere e dal peso del do-
mandare. Ogni passo è un atto di ricerca, una silenziosa preghiera rivolta al
mistero dell’esistenza.
Contempliamo il “tutto” non perché lo comprendiamo, ma perché ne sentia-
mo la presenza ovunque: nella bellezza, nella sofferenza, nel silenzio. E mentre
lo sguardo si perde nell’orizzonte dell’infinito, le mani raccolgono ciò che sem-
bra nulla — briciole, frammenti, dettagli dimenticati.
Sono piccole cose, spesso invisibili agli occhi del mondo. Eppure, è proprio
con queste che costruiamo il nostro essere qui. Non grandi verità, ma piccole
presenze. Non certezze assolute, ma gesti quotidiani. In questo modo, l’“es-
serci sempre” non è una condanna al tempo eterno, ma un modo di stare nel
presente con radici profonde.
Essere è restare. È raccogliere anche quando non si capisce, costruire anche
quando sembra inutile.
È nella fragilità del niente che scopriamo la forza dell’esistere.
Chi raccoglie briciole
non si arrende al vuoto,
ma lo abita con amore.
Chi contempla il tutto
non si perde nel nulla,
ma si ritrova nell’infinito di un istante.
E così,
nell’incertezza dell’eterno,
si costruisce il miracolo quotidiano
dell’esistere con grazia,
del resistere con dolcezza,
del restare con senso.
Luciano Zampini
Luciano Zampini
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