Page 2 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2023

EDITORIALE
Buone feste
E quando si fa buio le luminarie corrono frenetiche per le strade.
Si arrampicano sui muri, scendono dagli alberi e poi su fino a formare archi come un cielo
illuminato. Un Natale nella forma uguale a tutti gli altri con poche cose riciclate e tante novità
accumulate. La guerra a destra e a sinistra, bambini che vengono uccisi dai bombardamenti
dichiarati a tavolino santi, uomini e donne condannate alla fine ultima perché appartenenti a
un pensiero diverso. Credenti contro miscredenti che si azzuffano per un credo che ha per-
so il vero significato iniziale, e poi le delusioni dei potenziali amici che di colpo si schierano
dall’altra parte. Donne uccise perché hanno amato o creduto di amare un uomo poi palesa-
tosi malato, altra piaga dell’essere umano, eh si, sono oltre 100 le vittime che per un errore di
cuore hanno cessato di farci compagnia.
Passando di palo in frasca neanche la politica sembra avere un buon andamento, come in un
gioco in borsa, oscilla tra verità a metà e forzature fatte ingoiare come sacralità intoccabili.
Insomma, un presepe animato dove spesso gli attori cambiano ma la mangiatoia resta la stes-
sa. Ed è ancora Natale, tra i saluti e le strette di mano, in una città, nei borghi e nei piccoli
paesi, dove ognuno ha il suo clochard da (evitare o aiutare), volgendo lo sguardo al mare,
nuovo cimitero d’acqua che si fa nemica e ingoia barche e anime, solo perché alcuni sono in
cerca di libertà, di vita nuova. È Natale nelle case assottigliate nei fiocchi da appendere alle
porte, nei cestini della spesa sempre meno opulenti, lontani dai vecchi ricordi e dai sorrisi a
cuore aperto. Mancheranno i presenti alla tavola della vigilia e resteranno vuote le sedia al
banchetto della nascita del redentore. Così da posti in piedi si passa a posti vuoti dove non
resta che indirizzare sguardi furtivi per poi lasciarsi colare quella lacrima che non parla ma
uccide dentro. Io, in cerca di compagnia mi rifletto allo specchio e rivedo un volto lontano,
mi manca anche lui.
Buone feste amici veri e virtuali, e cerchiamo di sorridere, che a piangere si fa sempre in
tempo.
Luciano Zampini
Riflettere su 365 giorni di vita passata non è facile e fare una sintesi di tutte le sensazioni, emo-
zioni, della carrellata di esperienze, di nostalgiche visioni, di delusioni, di attese, di speranze, di
gioia, di colori...non lo è davvero, salvo per particolari momenti. L'elenco sarebbe quindi infi-
nito e non potrebbe essere tradotto in poche righe un anno di noi. Mi soffermo su un partico-
lare che forse più di altri illumina questi giorni… il cambiamento. Già perchè ciò che lo scorso
anno è stato, quest' anno non è più lo stesso. La vita cambia e ci cambia, noi ci adeguiamo, ci
lasciamo cullare dalle novità e talvolta anche se apparentemente migliori, per altri versi avviene
una diversità che ci lascia un vuoto dentro. Il cambiamento è stato ciò che ha contraddistinto
questo anno e comunque inevitabilmente è volato via lasciando dietro di sé innumerevoli stato
d' animo. Un anno che ci ha fatto crescere e migliorare. Le esperienze ci maturano e da quel
cambiamento apprendiamo. Personalmente ringrazio questo anno che sta finendo, e nella ri-
cerca di sbocciare continuamente auguro a te che mi stai leggendo di “fiorire” ogni giorno nel
sorriso più lucente possibile. Grazie 2023!
Cinzia Bresciani
Siamo alla fine di quest'anno, in cui, per un susseguirsi di avvenimenti più o meno importanti,
ci portiamo ancora dietro segni indelebili. Dolori, preoccupazioni e la poca voglia di comu-
nicare, hanno lasciato spesso in sospeso diverse faccende. Abbiamo dato poco spazio a noi
stessi e il tempo lo si è occupato esclusivamente sul lavoro, che sembra essere divenuto una
ragione per andare avanti. Con la speranza nel cuore, vorrei lasciare alle spalle tutto ciò che
mi ha messo da parte; nella vita non basta proseguire dritto se non si vivono emozioni belle.
E allora vi dico: scorre il tempo, lasciamolo scorrere, se ben vissuto.
Graziella De Chiara
Come ogni fine d'anno inizia il countdown delle ore che chiuderanno ciò che è stato e quindi, il
resoconto di quel che sarà. Beh, per quanto riguarda la mia visione personale, non c’è da stare
allegri, lo scenario e le prospettive che si palesano sono davvero conturbanti. Le sofferenze e gli
accadimenti ultimi non fanno altro che acuire preoccupazioni e fragilità, in un mondo dove tut-
to perde il suo valore, a dare spazio persino alla mercificazione dei sentimenti, quelli puri, che
dovrebbero essere ancora il senso della vita stessa. Nel buio totale, però, la voglio intravedere
una lucina di fede e di speranza, non fosse altro che per i nostri giovani più senzienti e motivati
a gettare i semi per un una rinascita globale e a cogliere ancora emozione a stringere una mano
altrui. Siamo sempre portatori del bene, nonostante tutti.
Francesca Patitucci
Cos’è il tempo? Per i distratti è una serie infinita di numeri che si rincorrono, di lancette che
fanno il giro su un quadrante e pagine di un calendario da strappare. Sappiamo tutti che non
è così, eppure in quei numeri e tra quelle lancette ci stiamo dentro. Talmente dentro che il suo
scorrere inesorabile di ore e giorni ci mette ansia, perchè non siamo mai "in tempo" per quello
che c’è da fare. È sempre tardi e il tempo se n’è già andato. Ma dove è andato? Forse consuma-
to tra appuntamenti mancati, viaggi compiuti o incompiuti, lunghe attese col batticuore, brevi
abbracci e parole non dette. Ma le emozioni differenti che abbiamo provato in 365 giorni non
possono essere racchiuse tra i numeri del calendario o nel giro delle lancette di un orologio,
perché esse hanno un loro autonomo fluire che dà il vero senso ai nostri giorni e alle nostre
notti. Le emozioni non seguono il tempo e non hanno schemi: l'anno che sta per concludersi ce
lo ha insegnato. Abbiamo pianto e gioito, vissuto incertezze e provato rabbia ... E tutto ciò non
era previsto nel calendario... Abbiamo provato emozioni. Il tempo senza emozioni non è nulla,
è come una finestra senza panorama. Quindi l'anno nuovo che sta per affacciarsi sia per tutti
noi un foglio bianco sul quale scrivere ogni giorno nuove emozioni, righe di colore differente
che ci ricordino che gli artefici del tempo siamo noi: abbandoniamo la convinzione che non ci
sia abbastanza tempo per tutto e impariamo a vivere gli attimi, a respirare la vita, a guardare
negli occhi gli altri, ad amare noi stessi e ricordiamoci, soprattutto, di essere "persone" e non
"personaggi"... quelli lasciamoli al cinema e al teatro.
Angela Maria Malatacca