Page 30 - RIVISTA DICEMBRE 2024
P. 30

RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2024     https://www.youtube.com/@noiqui/featured


                LO SGUARDO SI POSA SULL'ULTIMA PAGINA DEL LIBRO


                Il tempo è oscuro, il vento ulula. La pioggia battente inquieta valli e monti,
                agitando torrenti e fiumi. L'angoscia si insinua nei cuori, il dissesto interroga:
                <Chi lavorerà la terra... e le fatiche sulle vie smosse>
                I sogni sono in tumulto, per molti è l'ultima notte in quella casa, e l'avanzare
                del dolore. Rimanendo il vuoto dell'assurdo, il saluto dei ricordi. Gli occhi
                gonfi non rispecchiano l'affetto del raccolto.
                Torrenti di tristezza annegano nella penombra di un autunno marchiato di
                rosso, penombra che avvolge ogni cosa. L’effimera chimera è squarciata dal-
                la cruda esperienza in divenire. Dai campi emergono radici, alberi annegati,
                sommersi dalle voci contadine, pianti turbati da tanti errori, irrispettosi della
                vita.
                Dove sei, eroica fiducia, dove si dilata la tua forza e la speranza? Minaccioso
                è l'avvenire, un turbinio di nulla di buono. Un raggio di sole tocca il ruvido
                della vita, declamando salmi incisi su carta, esalazioni di un desiderio, di un
                acquietarsi dell’anima.
                Elucubrazioni di parole, svuotate dal senso di vita, scaraventano sedie e pezzi
                nei giardini, sotto le grida degli astanti e il crollo di ponti. Sembra di essere al
                precipizio di un fine vita.
                Lo sguardo si perde nell'ampiezza del cielo, avvolto dal fuoco purificatore dei
                sentimenti. Il cuore respira ossigeno e aria fresca, trovate in un angolo di pace.
                Un'oasi di beatitudine nella tristezza di un mondo in decadenza.
                Domani il cielo rivelerà la sua bellezza. La preghiera ci salva dal pensare, e lo
                sguardo si posa sull'ultima pagina del libro. Soffio e forza di vita, vieni!
                Silla M. Campanini, tutti i diritti riservati


                IL CANTORE ALATO


                "Se non ci fosse la fantasia," pensai, "non ci sarebbero i poeti. Scorrono le
                mie parole nella penna, combattendo battaglie nel campo del pensiero. Guar-
                dami negli occhi e dimmi, sono io un cantore alato, un angelo poetico che
                porta balsamo come dono, per cuori feriti?"

                Se fossi poeta, accenderei la fiamma dell’amore, perché triste è l’impallidire
                della natura. Scriverei una trama di parole, nel bisbiglio delle voci. Si girano
                e rigirano pensieri, plasmando la fioritura della mente. È frenesia dei sogni
                che s’agita nel petto.


                Si illumina l’anima ed il piano suona il trionfo dell’immenso, dell’amore
                sull’odio e la natura festeggia la gioia senza nome. Piccole gentilezze e vi-
                branti tenerezze sussurrano la favola di anime espressive, intrecciate da
                destini e speranze. Un rituale del perdersi per ritrovarsi in un abbraccio di
                poesia.

                L’estendersi del mio pensiero agita questioni, ma con viva coscienza, mi in-
                terrogo sul senso dell’arte. L’arte parla all’animo e alla mente, riposa, diver-
                te, interpella. L’arte è vita, voce, gesto, suono, estetica. La vita stessa è un
                palcoscenico ricco di sfumature, un’illusione perfetta è un soffio dal palpito
                di sogno, che nel profondo desidera equità, giustizia, onestà, verità.

                                                           pag 30
   25   26   27   28   29   30   31   32   33   34   35