Page 130 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2021
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• La scrittura è spesso un rifugio per l'anima, in
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                                                       senta per te questo nascondiglio sicuro?

                  -      Per me non è un nascondiglio ma bensì la libertà. Quando scrivo le mie ali si estendono
                  senza confini.


                  • La donna e la violenza, che nei tuoi testi racconti con passionale dedizione, cosa
                  pensi in merito a questa piaga che affligge sempre più la nostra società?

                  -      Sono una donna che ha vissuto nel buio, in una galleria senza fine. Talvolta le urla non
                  vengono ascoltate, ma spesso vengono rilette e capite. Raccontare scrivendo, è un modo per sconfigge-
                  re l'omertà, per gridare senza fare voce.
                  Il mondo delle donne è ancora sommerso da ideologie retrograde, dovremmo raggiungere una sola
                  meta, la più importante, riprendersi la dignità ed il rispetto.


                  • Trovo il tuo modo di scrivere molto curato nei dettagli, racconti che assumono
                  una forma di prosa poetica. Hai mai scritto poesie? Una in particolare da far leggere
                  ai nostri lettori


                  -      Sì scrivo poesie, ma non completano il mio stato d'animo, scrivo brani brevi, racconti vissu-
                  ti.
                  Nei miei racconti ci sono verità, le mie ed altre, ma in entrambi ci sono racchiuse tutte le mie più
                  grandi e sentite emozioni.













               A PUGNO STRETTO



               Si chiedeva se in tutti quegli anni avesse correttamente vissuto. Permeabilizzava i pen-
               sieri belli, quando ricordava i sospiri di un'attesa temporale, che in un battito del cuo-
               re, bramava per un bacio passionale, per una carezza parsimoniosa, per quell'amore
               nato fortuitamente e poi voluto. Così sentito da spaccare la timida voglia di dedicare il
               corpo e l'anima anche con compromessi irragionevoli. Di tutto quel meritato impegno,
               avrebbe voluto avere almeno un esito simbolico, una ricompensa nell'ego, per avere
               donato senza egoismo . Ma il pugno stretto non ha contenuto neanche l'aria, neanche
               un sospiro di compassione. Il merito si è scemato in una sola frase di abbandono, in
               un gesto di furia spietata, in un massacro e in una silente condanna. Le parole taglienti
               fatte di lama pregiata, che affondano, che scavano invadendo lo spirito con il profondo



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               periodico mensile del gruppo NOIQUI
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