Page 44 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2021
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PIERA LORITO
                                                                   CHE SARÀ DI NOI...DOMANI
                                                                   Mi specchio tra le nubi bianche                                        PJYER ALEYN
                                                                   sperduta come molecola                                                 SENZA TEMPO D’ATTESA
                                                                   nella perfetta alchimia del cielo.                                     Il futuro che non vedo,
                                                                   Rifletto lo scorrere incessante                                        che intralcia i miei giorni,
                                                                   della vita che                                                         si spoglia dei sogni e dei desideri.
                                                                   come tempesta scroscia sulla vita stessa.
                                                                   Pensiero tortuoso, il mio, come                                        Aspetta - forse - che io muoia,
                                                                   torrente in piena                                                      questo impervio mondo,
                                                                   straripa inondando di pesanti detriti                                  tra corolle di fiori.
                                                                   l'anima.
                                                                                                                                          Eppure, vivo,
                                                                   Inerme sopporta il peso                                                sollevando il mio viso
                                                                   di un’umanità colpita con forza,                                       dalle polveri fredde
                                                                   non solo dagli eventi.                                                 della porta dell’oggi.
                                                                   Sanguina il cuore mio
                                                                   di dolore a benedir ferite                                             Ho rotto il vetro della finestra,
                                                                   goccia dopo goccia a                                                   ho spalancato la porta
                                                                   rimarginare i neri lutti.                                              ed aspetto - senza tempo d’attesa -
                                                                   Sanguina per i sacrifici dei frutti                                    il rientro dell’anima.
                                                                   del peccato, maledetti,
                                                                   destinati in croci di salici piangenti.                                Senza sogni è il mio sonno,
                                                                                                                                          il mio vedere biavo nell’oscurità;
                                                       Scorre l'acqua del torrente melmoso                                                assente la tua voce.
                                                       emulando anime piccine,
                                                       spose ancora bambine.                                                              ... E il cuore oggi
                                                       Perverse son le cattiverie,                                                        vive in subbuglio
                                                       catastrofi mentali che cibandosi divorano le carni                                 perché nega all'anima il domani.
                                                       dei più deboli,
                                                       lacerandone l'amore,
                                                       dottrina imputata come cancrena.


                                                       Guerre, pestilenza, povertà
                                                       scorrono tortuose alla coscienza,
                                                        in cerca d'un fil di luce
                                                       che conduca all'armonia
                                                       di un ruscello, ad alleggerire
                                                       il pesante fardello
                                                       nel trovare la risposta
                                                       a cosa sarà di noi domani.









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                periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                         periodico mensile del gruppo NOIQUI
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