Page 16 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2022
P. 16

In una società altamente chiassosa e satura di stimoli superflui, finalizzati a intorpidire, a stor-

               dire (il divertissement di Pascal) e a indebolire le menti per poterle meglio influenzare, seguire

               la via del cuore appare una tendenza controcorrente che si dimostra in grado di apportare be-
               nessere e salvezza a tutti e al pianeta. Dunque, se determinate persone, invece di ingegnarsi ad

               ingaggiare con il prossimo futili lotte, cominciassero ad uscire dallo stato di ignoranza (avydia)

               e a concepire se stesse e gli altri non solo come mero assemblamento di cellule soggetto agli
               stimoli delle parti più arcaiche del cervello, ma soprattutto come Esseri potenzialmente evoluti

               in virtù della presenza in sè di un Maestro che suggerisce come comportarsi e che dirige le loro

               azioni, probabilmente, si sentirebbero meno frustrate e più facilmente propense ad abbandona-
               re la visione conflittuale per entrare in una nuova in cui si agisce non per “dovere” (Kant) ma

               per “amore”. In altre parole, queste persone non sarebbero più sottoposte alla sensazione di

               separazione rispetto al prossimo (utile nelle fasi iniziali dell’evoluzione), bensì alla sensazione di
               Unione.

               Questa presa di coscienza, inoltre, consente di affrontare con un approccio diverso la lotta per
               l’esistenza (karsati) ovvero la sfida che il mondo materiale rappresenta, sapendo che il conflitto,

               la vera guerra, se proprio vogliamo individuarne una, non è quella che combattiamo dentro noi

               stessi o contro gli altri, ma quella causata dalle difficoltà che il mondo, pur nella sua immensa
               bellezza, pone inevitabilmente ogni giorno sul nostro cammino: catastrofi naturali, terremoti,

               malattie e pandemie.

               In poche parole, la considerazione sia della nostra fragilità fisica sia del fatto che non siamo solo
               “animali evoluti” ma anche Coscienza, è la condizione più efficace per spezzare il meccanismo

               di cieca soddisfazione di desideri non idonei ad alleggerire la pesantezza del percorso terreno. A

               riguardo, filosofi come Schopenhauer, Kierkegaard e Pascal avevano posto particolare attenzio-
               ne sul fatto che gli esseri umani sono inclini a trascorrere la loro esistenza alla ricerca di piaceri

               effimeri, soddisfatti i quali, ne cercano altri, con la conclusione che essi ci rendono solo infelici

               e annoiati.
               La proposta di liberarsi da queste situazioni spiacevoli attraverso la pratica dell’ascesi ovvero

               del “non attaccamento al corpo e alla mente” (Schopenhauer), la devozione nei confronti del

               Divino (Kierkegaard), il ritorno ad ascoltare il proprio cuore inteso come guida interiore (Pa-
               scal),

               potrebbe apparire ad alcuni piuttosto fantasiosa e poco concreta, ed invece si rivela estrema-

               mente efficace e pratica in quanto è legata al contatto con il proprio Maestro interiore e cioè con
               le elevate vibrazioni del cuore e del Sé Superiore, le uniche che consentono di vivere in pace con

               se stessi e con il prossimo, in modo da non dover sottostare a norme restrittive, divieti, censure

               e pene di morte (che purtroppo esistono ancora in diversi Paesi).
               Questo tipo di approccio all’esistenza che è tipo “spirituale” (a prescindere dal fatto che si

               segua o meno un determinato tipo di religione) non implica affatto il disprezzo per la vita nella

               materia, anzi, suggerisce, semplicemente, che la relazione con essa e ciò che offre avvenga senza
               morboso attaccamento, quasi fosse un viaggio che la Coscienza/ Anima/Sé Superiore compie

               per fare esperienza e trarne insegnamento.

               Se tutti avessimo questo tipo di consapevolezza, come sostiene Nichiren Daishonin nel suo fa-
               moso Sutra del Loto, i nostri progetti ed azioni non sarebbero messi a servizio di desideri bassi

               e controproducenti, con la conseguenza di sentirci non più separati dagli altri ma uniti non solo

               da una rete virtuale (internet) ma soprattutto da una concreta fatta di solidarietà e amore. Allora
               sì che il percorso terreno non sarebbe più cosparso di spine e di “bombe”, ma di petali di rosa.

               L’essere umano sa che la propria natura è molto complessa e contraddittoria, tuttavia può li-

               beramente scegliere chi essere e come vivere. Al pari del fiore di Loto che, maestoso, si innalza
               dal fango verso l’alto, anche noi, mediante l’attivazione delle nostre qualità più nobili, abbiamo

               la possibilità di elevarci verso il Sole per riceverne la luce e fare dono al mondo di una nuova

               Visione.








                16   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       17
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21