Page 37 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2023
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EmAnuEL FATELLO
LANCETTE D'OROLOGIO SENZA SOSTA
IL TEMPO CHE SCORRE, UN PO’ TOGLIE
UN PO’ DONA Lancette d'orologio senza sosta
procedono implacabili nel viaggio
Il tempo inesorabile trascorre, in un turbinio di emozioni e ricordi, accarezza la nostra me- che mostra le sembianze del miraggio
moria e regala profumi inebrianti che hanno l’aroma della nostalgia. a chi per arrestarle ivi s'accosta
Osservi un gabbiano perdersi nell’azzurro del cielo, lo vedi spiegare le sue ali, ne segui il con-
torno mentre scompare all’orizzonte; andato, smarrito in silenzio, proprio come fa il nostro cercando ossessionato una risposta.
implacabile tempo. Per quanto uno brandisca il suo coraggio
Panta rei, tutto scorre, ogni cosa passa: anche e soprattutto le cose materiali, che sminuiscono non potrà porre blocco all'ingranaggio
il proprio prezzo, ma spesso non perdono del tutto valore. che ieri sempre in oggi alfine sposta.
Mi ricapita per caso (o forse no, chissà se il caso esiste per davvero) la foto di una mia auto
di qualche tempo fa, una Peugeot 206 station wagon grigia, venduta dopo quasi dieci anni di Si mostra il timoniere poco accorto
onorato servizio. se nel tener la rotta del naviglio
La mente torna a quel momento di distacco: non c'è nostalgia, dispiacere o rammarico; c'è lo sguardo curva a poppa troppo assorto;
però la consapevolezza che il tempo passa, le cose cambiano, e visto che non siamo robot,
ci fermiamo a volte a riflettere, prendendo proprio spunto da semplici fatti quotidiani, come e rappresenta certo gran periglio
può essere la vendita di un veicolo. voltare indietro il capo al tempo morto
Ci sono cose che segnano il nostro percorso, ci accompagnano ed hanno un loro ciclo. cercando nel passato un saldo appiglio.
Le emozioni non sono racchiuse nelle cose, ma certe cose sanno suscitare queste emozioni.
Questi oggetti ci ricordano che tutto si perde e sebbene loro sembrino immutabili, noi inve-
ce cambiamo, sia fuori che dentro; ci hanno accompagnato in momenti felici così come in
quelli tristi, ci hanno visto ridere un giorno e piangere un altro, hanno condiviso un tratto del
nostro percorso.
Penso ai tanti km percorsi su quella vettura di notte, da solo, con le lacrime agli occhi, per
riuscire a salutare un'ultima volta mio padre, con l’illusione di vivere un incubo e la consape-
volezza di quanto picchi duro la realtà.
E penso come su quella stessa auto abbia corso come un pazzo in ospedale per veder nascere
mio figlio e per riportarlo poi a casa felice.
Ricordo lo sportello sbattuto con rabbia
dopo una partita persa o il clacson suonato
come fosse un tamburo per festeggiare una
vittoria; un caleidoscopio di emozioni che
corrono su quattro ruote.
Capisci così che non serve più una fami-
gliare perché vedi i tuoi bambini crescere e
già sai che spiccheranno il loro volo, che tu
potrai seguire ma non volare per loro.
Però potrai fermarti a pensare che il po-
sto di quella vettura verrà preso da un bel
coupé perché anche tu sei cresciuto; forse...
E comunque, il tempo che scorre, potrà
portarti via molto, ma non potrà mai ruba-
re i tuoi sogni.
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