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TRA MITOLOGIA E LEGGENDA  fERDInAnDO CApuTI

               mai la sua avventura neppure sul letto di morte.

 C’ERA UNA VOLTA L’EGITTO  Una notte nella piramide, disteso all’interno del sarcofago, la passò an-


 ANTICO REGNO – IV DINASTIA - LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEOPE  che l’ingegnere ricercatore Mario Pincherle che successivamente ela-
 LE CAMERE DI SCARICO - 1      (VENTESIMA PARTE)  borò la teoria dello “Zed”. Anche altri studiosi, osservando la pirami-

 Parlando della Camera del Re abbiamo detto che il soffitto è   de in sezione, ritengono che il tutto, cioè la camera del Re, sovrastata

 formato da 9 massicci blocchi di granito il cui peso comples-  dalle “Camere di Scarico”, costituirebbero l'esatta rappresentazione, in
 sivo è stato calcolato in circa 400 tonnellate, ma non basta,   forma ciclopica, dello “Zed” (o Djed). Lo Zed era il più sacro simbolo

 sopra la Camera del Re sono stati realizzati cinque comparti   dell'Antico Egitto che molte mummie portano al collo e che si ritro-

 chiamati “erroneamente” “Camere di scarico”.  va disegnata in centinaia di tombe, la troviamo riprodotta nei gioielli
 La prima camera era nota fin dall'antichità per via del passag-  antichi esposti in moltissimi musei. Secondo Mario Pincherle, lo Zed:

 gio realizzato già dai costruttori che sale dalla Grande Galle-  "E' il simbolo dell'asse del mondo, della stabilità, dell'eternità, dell'es-

 ria, le altre quattro furono esplorate tra il 1837 ed il 1838 dal   sere opposto al divenire!". Nella religione antico egizia, lo Zed (stabi-
 colonnello Howard Vyse e da John Shae Perring, che, durante   lità, presenza) rappresentava la spina dorsale di Osiride, dio dell'Oltre-

 le loro campagne di esplorazioni scavarono dei tunnel verso l’alto.   tomba, nella quale scorreva il fluido vitale che simboleggiava appunto la stabilità (ddj in egizio
 La scarsa sensibilità scientifica di quei periodi in cui la maggior parte di coloro che scavavano   da cui Djed).

 in Egitto erano per lo più esploratori e avventurieri in cerca di tesori, indusse i due ad aprirsi   Lo Zed viene rappresentato con un geroglifico formato da un pilastro, che a volte lo troviamo

 la strada facendo anche uso della dinamite (!). A ciascuna delle cinque “stanze” i vari esplora-  anche in forma antropomorfa con in mano una verga o un bastone.
 tori assegnarono un nome. La prima camera, la più bassa, venne chiamata Camera Davidson,   Per gli antichi egizi lo Zed aveva una grande importanza nella simbologia sacra già fin dal neo-

 in onore a Nathaniel Davison che nel 1765 vi entrò per primo, la seconda venne chiamata   litico ed era associato ad Osiride.

 Camera Wellington, la terza Camera di  Nelle rappresentazioni viene presentato di colore turchese considerato prezioso. Secondo Pin-
 Lady Arbuthnotr, la quarta Camera di Campbell. Il soffitto delle prime quattro camere, come   cherle la torre Zed con il “sarcofago di Cheope” sarebbero una sorta di luogo in cui il tempo e

 quello della Camera del Re, è composto da enormi travi di granito, lisce nelle parti inferiori e   lo spazio sembrano modificarsi per la diffusione di onde alfa verso i lobi frontali.

 laterali, perfettamente combacianti tra di loro, ma molto difformi nella parte superiore.   Inutile aggiungere che la teoria viene accolta con molto scetticismo dagli studiosi accademici.
 Non offrendo alcuna visibilità le ciclopiche travi non sarebbero state rifinite nella parte supe-  La teoria di Pincherle però non tiene conto di due particolari che, pensare che siano stati tra-

 riore ma allora perché in quella inferiore si?  scurati dai costruttori della piramide paiono quantomeno strani.

 La quinta camera posta in alto ha il soffitto a capriata formato da grandi massi disposti obli-  Primo: il pilastro Zed è sempre rappresentato con quattro sporgenze laterali, quello che sarebbe
 quamente. Come ho già accennato in precedenza, diversamente dal corpo della piramide, la   rappresentato dalle camere di scarico ne riporta cinque; secondo: la sommità dello Zed è sem-

 Camera del Re, pavimento, pareti e soffitto e tutte le camere di scarico, compresa la capriata   pre rappresentata piatta mentre nella piramide è sovrastata dalla capriata.

 sono costruite interamente con blocchi di granito di Assuan di diverse misure. Molti ritengo-  Nel prossimo articolo vedremo quello che è emerso da una esplorazione approfondita delle
 no che queste camere bassissime avessero lo scopo di scaricare e ridistribuire l'enorme peso   camere.

 della massa di pietra sovrastante che verrebbe a gravare sul soffitto della Camera del Re.

 Ma non è così! Per questo ho scritto “erroneamente” chiamate Camere di Scarico. Se le leggi                                                             << CONTINUA >>
 della fisica statica non sono un’opinione, in presenza di una capriata, la forza costituita dal

 peso sovrastante si distribuisce lungo gli elementi verticali che la sostengono e, in parte mino-  (Ripeto per coloro che non avessero letto l'introduzione che l'elenco

 re, verso l’esterno dove continua a degradare quando incontra altri elementi verticali. Pertan-  delle fonti e bibliografia è piuttosto corposo per cui lo pubblicherò
 to, appare evidente che l’intera struttura, esclusa la capriata, nulla ha a che fare con problemi   con l'ultimo articolo). Ferdinando Caputi.

 di statica costruttiva e, quindi, non “scarica” assolutamente nulla.
 Ciascuna trave dei soffitti, disposta orizzontalmente, non avendo alcun ulteriore peso su tutta

 la sua lunghezza, scarica sulle pareti della camera soltanto il suo peso, (vedere l'azione delle

 forze sulla foto).
 Se questa struttura è stata costruita così aveva certamente una ra-

 gione, questa però non va ricercata nell’ambito della fisica statica

 con cui nulla ha a che fare.
 Forse il suo è un significato simbolico, religioso o rituale. Chissà!

 Ora però ci soffermiamo ancora qualche istante nella camera del

 Re, non è tempo perso, ci troviamo in un'opera d'arte. Si racconta
 che durante la campagna d’Egitto Napoleone abbia passato la notte

 tra il 12 e il 13 agosto del 1799, solo ed in gran segreto, all’interno

 della Camera del Re. Il mattino dopo quando uscì il suo volto ave-
 va una strana espressione, quasi traumatizzata. I suoi assistenti gli

 chiesero se avesse visto qualcosa di strano ma il generale non ne volle parlare e non raccontò





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