Page 104 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2023
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anTOnELLA pOLEnTA
aspettavo
Reportage di viaggio qualcosa in più: la guida del TCI le attribuisce due asterischi, ma probabilmente il giudizio si
Dal Piemonte alla Savoia (Francia) riferisce all’Abbazia di Hautecombe, che si raggiunge in battello, partendo da Grand-Port di
Aix- Les-Bains.
attraverso il Frejus Costruita verso la metà del XII secolo dai monaci cistercensi, l’Abbazia si specchia nelle acque
immote del lago con la sua mole austera ed elegante. Quasi interamente distrutta dalla Rivolu-
zione Francese fu ricostruita con amore dal re Carlo Felice e dalla moglie Cristina di Borbone,
Come premesso nel numero 27 della rivista NOIQUI del 2023 in questo mese parlerò delle che qui riposano. L’attuale edificio è in stile gotico. L’interno è popolato da circa 300 statue e
residenze sabaude situate nella bellissima Savoia, regione francese situata nella Alpi Occiden- tombe di 43 principi di Casa Savoia. Nell’abbazia sono state collocate temporaneamente anche
tali. le spoglie di Umberto II morto nel 1983 e di sua moglie Maria Josè del Belgio, morta nel 2001
Chambery, capoluogo della Savoia, come la maggior parte delle città e paesi francesi è una a Ginevra, in Svizzera.
graziosa cittadina di impronta moderna. Per ben trecentotrenta anni, dal 1232 al 1562, fu la
capitale del ducato di Savoia e passò alla Francia con l’Unità d’Italia nel 1860. Conobbe il mas-
simo splendore nei sec. XIV e XV. Nella parte alta della città sorge un Castello, che fu la re-
sidenza ufficiale dei Savoia. Fu iniziato nel XIII secolo e ingrandito nel ‘400 da Amedeo VIII
e da Emanuele Filiberto, nati fra le sue mura. Le parti più antiche si affacciano sulla Place du
Chateau: il torrione quadrato degli Archivi e la Ste-Chapel-
le che racchiuse la Sacra Sindone dal 1502 al 1578, anno in
cui fu trasferita a Torino.
Abbazia di Hautecombe
A Les Charmettes, a circa due chilometri da Cham-
bery, si può visitate una piccola casa di campagna
del ‘600 dove visse dal 1731 al 1742 Jean-Jacques
Rousseau in compagnia di Madame de Warens. In
seguito al suo trasferimento a Chambéry, la De Wa-
rens invitò Rousseau ad accettare per alcuni mesi Annecy, capoluogo del dipartimento dell’Alta Savoia, è una graziosa e suggestiva cittadina che
un lavoro di segretario al catasto della casa reale di in qualche modo ricorda Chioggia. La città vecchia, medievale, si estende lungo il canale di
Savoia. Thiou le cui acque lambiscono gli edifici antichi. Nel bel mezzo del canale, su un’isoletta, sorge
“Il re Vittorio Emanuele, avendo deciso di imporre una il Palais de l’Isle, che nei secoli passati è stato adibito a usi diversi. Sul canale di Vassè corre il
taglia alla nobiltà, aveva ordinato un catasto molto fotografato Pont des Amours. Oltre la piazza principale si estende il lago d’Annecy dalle
generale dell'intiero paese, affinché, rendendo reale l'imposta, si potesse più equamente ripartirla. Il lavo- acque azzurre e cristalline provenienti da un fiume sotterraneo.
ro, iniziato sotto il padre, venne condotto a termine sotto il figlio. Due o trecento uomini, fra agrimensori
che si dicevano geometri e scrivani che si dicevano segretari, furono assunti per quest'opera, e appunto fra Scorci di Annecy
questi ultimi Mamma (come Rousseau chiamava Madame de Warens) aveva fatto assumere anche me. Il
posto, senza essere molto lucroso, dava, di che vivere largamente in quel paese. Il guaio era che si trattava
di un impiego transitorio, ma consentiva di cercare e di attendere; e appunto per previdenza ella cercava di
ottenermi la protezione particolare dell'Intendente, per poter passare a qualche impiego più solido quando il
termine del primo venisse a scadere. Entrai nelle mie funzioni pochi giorni dopo il mio arrivo. Il lavoro non
presentava difficoltà, e l'appresi in breve. Così, quattro o cinque anni dopo la mia fuga da Ginevra, spesi in
corse, follie e sofferenze, per la prima volta cominciai a guadagnarmi onorevolmente il pane”, scriverà J. J.
Rousseau nelle sue Confessioni.
Situata sulla riva orientale del lago di Bourget, Aix-Les-Bains, a parte la Place des Thermes,
ordinata, pulita e ben tenuta, dove si affaccia l’edificio delle Terme e svetta l’Arc de Campa-
nus, resto di un mausoleo romano, non mi ha fatto una grande impressione, forse perché mi
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