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G

RAZIELLA DE CHIARA

EducArE ALL’AmOrE

Siamo giunti in un periodo in cui è difficile
saper distinguere il bene dal male. Nessuno
riesce ad adattarsi alle esigenze degli altri
e la voglia di emergere, lascia indietro l’uso
corretto della comunicazione nei confronti di
chi ci circonda. Il potere, da sempre fa gola!
Da sempre gli spintoni sul piano lavorativo,
danno seguito ad interventi poco consoni all’
ambiente in cui si utilizzano. Se pensassimo
tutti alle tragedie che la vita ci mostra con-
tinuamente, alle stoltezze profuse su questa
Terra, alle guerre su diversi fronti, stese allo
sfinimento di chi le vive, forse le menti giun-
gerebbero alla conclusione, che il potere uti-
lizzato per nuocere agli altri non è altro che
una debolezza di chi lo procura, formatasi
negli anni e che alla fine del nostro tempo,
non sarà di certo un vantaggio o un premio
per la vita eterna. Siamo ormai nel 2025, an-
cora ci battiamo il petto andando in chiesa,
ci commuoviamo per i momenti del passato:
il dolore della Shoah, la piaga del femminicidio, gli abusi sui minori, ma non
abbiamo un briciolo di umanità verso chi ci sta più vicino. Condividiamo sto-
rie, ricordi, dolori, ma non siamo capaci di provare lo stesso per chi ci affianca
nel lavoro, nel quotidiano.
Sarà sempre colpa del potere? Sarà che, se mostri sensibilità perdi il rispetto?
Sarà che non si è in grado di immedesimarsi, di sentire col cuore, ciò che può
procurare sofferenza agli altri.
È un’odissea questa vita, che ci vuole forti e fragili allo stesso tempo; ci unisce
e ci separa negli eventi più disparati e poi ci sfianca, ci rincorre come fosse un
lupo pronto a sbranarci.
Bisognerebbe partire dai piccoli, educare al senso del rispetto, visto come un
bene comune; far valere il concetto di unicità e non di prevaricazione; pensa-
re con la propria mente e non temere di esprimere le proprie idee o il proprio
dissenso. Sono poche le certezze in questa vita, non sprechiamole nel male,
educhiamo all’Amore.

Graziella De Chiara

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