Page 9 - NOI QUI IL GIORNALE
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AGNESE MOCCALDI ALESSIO BARONCINI
CARONTE SIA! DALLA MIA MEMORIA
C’è un inferno ed un paradiso Che ne sai... già. . .
Da poter vivere in modo impreciso, Tu che ne sai come mi sento
Ci sono fiori che sanno sbocciare che la notte mi dà tormento
Nella melma o vicino al mare. che il buio mi fa star male dentro
Qui spaziano bimbi come in celo ora che ti ho perso.
Ed il loro paradiso è essere amati. Che ne sai com’ è lungo un giorno
Il loro paradiso è donare sorrisi perché non ti ho più intorno,
Per essere accolti da chi non lo sa fare. tu che ne sai.
Qui ci sono inferni da non rivelare Che ne sai delle ferite che mi porto dentro
Perché la nefandezza ne deve godere. dell’anima che grida
Macchie oscure dai sudori marci che nulla va dimenticato.
Vivono in androni che accolgono porci! Tu sei un dolce passato
Basita la terra per questi suoi frutti e ora senza te è tempo sprecato.
Ed il mare non sommerge con la sua morte. Che ne sai delle lacrime che solcano il mio viso
Privi di ogni suono misto... che i miei occhi cercano ancora il tuo sorriso.
Privi di ogni canto casto. Che ne sai dei graffi sopra il mio cuore
E dopo, quando ci sarà l’eterno, ogni volta che pronuncio il tuo nome.
Il suo inferno assegnerà Caronte. Che ne sai di quanto ti vorrei addosso
Lui traghettatore giusto, di come vorrei sentire il tuo corpo
A questi darà i suoi focosi occhi, e mordere le labbra per sentirti ansimare
A questi darà il suo aspetto, e godere della tua pelle.
A questi toglierà le visceri. Ora però prometto che non ti cercherò più
Che ci sia l’inferno dopo... che non ti vorrò più
Perenne, inesorabile e tutto con dolo. che sei storia
È tu che, vegliarda, ne hai emanato ma il perché non va via dalla mia memoria.
l’incubo, Tu che ne sai...
Ancora ora ne vivi i sintomi. quanto ti amo non lo saprai mai
Non ritrovi più la tua fanciulla,
Sottratta, rubata, violata da chi ora
Urla Caronte.
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periodico mensile del gruppo NOI QUI