Page 28 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2023
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MARIA ROSA ONETO                                                                                                 MARIA ANTONIETTA CASSARO


                  IL TEMPO CHE RIMANE                                                                                                                                          IO MI FERMO QUI
                  Tra sogno e realtà, ho confezionato la vita. Pianti da neonata e visioni di bene su labbra                                                                   Io mi fermo qui

                  di madre. Ad occhi sgranati, seguivo il gusto flebile del dolore e quella mestizia innocente,                                                                dove ho la luna e i papaveri rossi

                  che rendeva sacra la mia esistenza. Da subito, mi comportai da bambina, nonostante che il                                                                    Ho corso a perdifiato giorni e giorni
                  corpo, fosse trafitto da chiodi. Vivevo con sguardi inclementi, assaporando l'incanto di un                                                                  e non ho mai raggiunto il firmamento

                  Mondo inafferrabile. Bello il cielo, che sovrastava il mio pianto, quella porzione di ragione                                                                Ho corso a occhi chiusi per giorni e giorni

                  che conoscevo a stento. Ero bella, nonostante, fossi: gaia e imperfetta. Un batuffolo d'in-                                                                  e il cielo m'è parso un velo spaventoso
                  coerenza e di voglia di crescere. Da subito, imparai a parlare, a prendere in giro gli altri, a                                                              steso da un cielo all'altro

                  burlarmi del destino: misero e crudele. La "religione della sofferenza", mi aveva insegnato                                                                  Un infinito

                  a capire, a conoscere il male, a ridere di nulla pur di vedermi felice. Innamorata della Na-                                                                 Io mio fermo qui
                  tura e del Cielo, respiravo il garrire delle rondini. Gli acquazzoni che penzolavano dai fili                                                                in questa casa violata dai venti

                  elettrici. Il tramestio dei temporali estivi. Il Torrente Boate che straripava nel cortile di ve-                                                            Col cielo che dorme sopra i rami
                  tro, lavando i piedi ai nomadi e agli zingari per diletto. Crescevo e il sogno si avventurava.                                                               e le finestre che catturano le stelle.

                  Amavo cantare allo sbirciare della luna. Di giorno, assopivo il desiderio di essere donna,

                  leggendo libri erotici, peccaminosi. La mente sveglia e il sorriso di chi sa capire. Dotata di                                                                                                                                     CHIARA GAMBARARA
                  un intuito quasi magico, prevedevo gli eventi, le circostanze e quel sapore indicibile, che                                                                                                                                        NELLE FREDDE TERRE DEL NORD

                  la fantasia creava e disfava a suo piacere. Non ero "diversa" dall'immaginare il destino, il                                                                                                                                       Si son persi i miei sogni

                  "gioco delle parti", i ruoli contrapposti e irraggiungibili. Sognavo, ciò che mai avrei potuto                                                                                                                                     nelle fredde terre del nord
                  afferrare. Mi crogiolavo in sensazioni di benessere autentico e di timida malinconia. Stu-                                                                                                                                         e giammai torneranno alla mente.

                  diare, imparare, alleggeriva l'anima. L'odore di etere in corsia. Quel senso di nostalgia che                                                                                                                                      Sul palmo della mano

                  ti toglieva il fiato per relegarti nell'antro della desolazione e della disperazione più amara.                                                                                                                                    solo incertezze.
                  Nonostante tutto, sono sopravvissuta al mio domani e rido ancora del tempo che rimane!                                                                                                                                             Nella corvina pupilla

                                                                                                                                                                                                                                                     la nebbia si spande.

                                                                                                                                                                                                                                                     Poche carezze
                                                                                                                                                                                                                                                     tanta apparenza

                                                                                                                                                                                                                                                     troppa distanza

                                                                                                                                                                                                                                                     tra presente e futuro …
                                       PRIMO POSTO                                                                                                                                                                                                   Cianuro è il passato


                                                                                                                                                                                                                                                     ch’ogni tanto riaffiora

                                                          vince una pubblicazione cartacea                                                                                                                                                           e il mio cuore sfiora e poi martella.
                                                                                                                                                                                                                                                     Ogni stella s’è gelata al tocco del vento

                                                                                                                                                                                                                                                     e a stento, smarrita, ancor respira.

                                                                                                                                                                                                                                                     L’ira del tempo ha cucito la realtà
                                                                                                                                                                                    EX AEQUO SECONDO POSTO                                           sulla rugosa parete di un labirinto


                                                                                                                                                                                                                                                     baciato da un cielo tinto di grigio.
                                                                                                                                                                                    vincino una pubblicazione digitale                               Un velo sugl’occhi

                                                                                                                                                                                                                                                     frantumati gli specchi

                                                                                                                                                                                                                                                     solo tre i miei scacchi …
                                                                                                                                                                                                                                                     ... E la partita continua

                                                                                                                                                                                                                                                     sopra una fune di fuoco e spine

                                                                                                                                                                                                                                                     poiché tremanti
                                                                                                                                                                                                                                                     vagano oggi i miei sogni

                                                                                                                                                                                                                                                     persi

                                                                                                                                                                                                                                                     nelle fredde terre del nord.


















                28   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       29
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