Page 29 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2023
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MARIA ROSA ONETO MARIA ANTONIETTA CASSARO
IL TEMPO CHE RIMANE IO MI FERMO QUI
Tra sogno e realtà, ho confezionato la vita. Pianti da neonata e visioni di bene su labbra Io mi fermo qui
di madre. Ad occhi sgranati, seguivo il gusto flebile del dolore e quella mestizia innocente, dove ho la luna e i papaveri rossi
che rendeva sacra la mia esistenza. Da subito, mi comportai da bambina, nonostante che il Ho corso a perdifiato giorni e giorni
corpo, fosse trafitto da chiodi. Vivevo con sguardi inclementi, assaporando l'incanto di un e non ho mai raggiunto il firmamento
Mondo inafferrabile. Bello il cielo, che sovrastava il mio pianto, quella porzione di ragione Ho corso a occhi chiusi per giorni e giorni
che conoscevo a stento. Ero bella, nonostante, fossi: gaia e imperfetta. Un batuffolo d'in- e il cielo m'è parso un velo spaventoso
coerenza e di voglia di crescere. Da subito, imparai a parlare, a prendere in giro gli altri, a steso da un cielo all'altro
burlarmi del destino: misero e crudele. La "religione della sofferenza", mi aveva insegnato Un infinito
a capire, a conoscere il male, a ridere di nulla pur di vedermi felice. Innamorata della Na- Io mio fermo qui
tura e del Cielo, respiravo il garrire delle rondini. Gli acquazzoni che penzolavano dai fili in questa casa violata dai venti
elettrici. Il tramestio dei temporali estivi. Il Torrente Boate che straripava nel cortile di ve- Col cielo che dorme sopra i rami
tro, lavando i piedi ai nomadi e agli zingari per diletto. Crescevo e il sogno si avventurava. e le finestre che catturano le stelle.
Amavo cantare allo sbirciare della luna. Di giorno, assopivo il desiderio di essere donna,
leggendo libri erotici, peccaminosi. La mente sveglia e il sorriso di chi sa capire. Dotata di CHIARA GAMBARARA
un intuito quasi magico, prevedevo gli eventi, le circostanze e quel sapore indicibile, che NELLE FREDDE TERRE DEL NORD
la fantasia creava e disfava a suo piacere. Non ero "diversa" dall'immaginare il destino, il Si son persi i miei sogni
"gioco delle parti", i ruoli contrapposti e irraggiungibili. Sognavo, ciò che mai avrei potuto nelle fredde terre del nord
afferrare. Mi crogiolavo in sensazioni di benessere autentico e di timida malinconia. Stu- e giammai torneranno alla mente.
diare, imparare, alleggeriva l'anima. L'odore di etere in corsia. Quel senso di nostalgia che Sul palmo della mano
ti toglieva il fiato per relegarti nell'antro della desolazione e della disperazione più amara. solo incertezze.
Nonostante tutto, sono sopravvissuta al mio domani e rido ancora del tempo che rimane! Nella corvina pupilla
la nebbia si spande.
Poche carezze
tanta apparenza
troppa distanza
tra presente e futuro …
PRIMO POSTO Cianuro è il passato
ch’ogni tanto riaffiora
vince una pubblicazione cartacea e il mio cuore sfiora e poi martella.
Ogni stella s’è gelata al tocco del vento
e a stento, smarrita, ancor respira.
L’ira del tempo ha cucito la realtà
EX AEQUO SECONDO POSTO sulla rugosa parete di un labirinto
baciato da un cielo tinto di grigio.
vincino una pubblicazione digitale Un velo sugl’occhi
frantumati gli specchi
solo tre i miei scacchi …
... E la partita continua
sopra una fune di fuoco e spine
poiché tremanti
vagano oggi i miei sogni
persi
nelle fredde terre del nord.
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