Page 15 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2023
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Recensione Agenda 2024 per gli argomenti trattati e a tratti per l’uso del linguaggio, che ci fosse un continuum fra di loro
di Elena Saviano soprattutto con i poeti classici più vicini a noi come Garcia Lorca, Hermann Hesse. Ciò avviene
perché il poeta di ogni tempo e di ogni luogo ha sempre affidato alla poesia la verità, la propria
ombra, i propri segreti, la parte più essenziale della propria vita riportando il tutto all’origine
La poesia è la più sublime arte dell’anima che si a quel filo nascosto che guida la sua mano inconsapevole; eppure, cosciente di svelare la parte
spoglia dei propri orpelli e si mostra nuda al mon- più nascosta del proprio cuore. Ecco cosa unisce i vari poeti dell’agenda, questo filo che li ha
do ergendosi oltre l’umana esistenza. L’anima at- guidati verso noi che ci ritroviamo in loro. L’agenda poetica Tempo di Poesia 2024 è stata curata
traverso la poesia riesce ad esprimere ciò che ha di dalla poetessa Elena Saviano e gode del patrocinio gratuito, per la pubblicazione della stessa,
più recondito regalando emozioni che sono uni- dell’Associazione socioculturale Cycnus. Obiettivo di Elena Saviano, nel proporre l’Agenda, è
versali e mai personali anche quando sono frut- stato, grazie alla collaborazione dei poeti inseriti, di rappresentare un modo per ricondurre al
to del proprio vissuto. È in questo sentimento centro della cultura il vero senso della poesia nell’incontro con l’altro. Un’Agenda che, secondo
di universalità che la poesia diventa strumento di il proposito di Elena Saviano, a fine anno diviene un libro antologico da conservare e rileggere
unione fra i popoli nella misura in cui il suo essere quando se ne ha voglia.
universale racchiude le ombre e la luce di ogni es-
sere umano. L’ombra prepara lo sguardo alla luce
diceva Giordano Bruno. In queste poche parole è
contenuto il concetto stesso di poesia senza l’ombra non potremmo comprendere il senso e la
bellezza della luce. Inoltre, è da sottolineare che la poesia è urgenza, è tormento e serve a chi
la scrive per liberarsi anche di ciò che lo opprime. Spesso rasenta una dimensione patologica,
non dà gioia e non si vive per la poesia ma è un miracolo, un prodigio, un’intima alleanza con
ciò che è destinato a passare, a divenire, a tutto ciò che ha una durata limitata nel tempo e per
questo c’è dentro la poesia un mistero di fede. Come afferma Milo de Angelis “Non si scrive
ciò che sai ma cominci a saperlo scrivendo. Non si scrive ciò che si ricorda ma si comincia a
camminare nella memoria attraverso i sentieri della parola, che ci conducono in luoghi inattesi
e insperati. La poesia è una forma di conoscenza legata allo svelamento. Non alla fondazione
di un linguaggio, ma allo svelamento di un mondo precedente. La poesia rivela qualcosa che già
c’era prima di noi. Per questo la poesia è tanto legata al ritorno, come ci insegnano Leopardi
e Pavese. I luoghi che abbiamo amato ci parlano, si rivolgono a noi, proprio a noi, solo a noi,
fanno cenni, sorridono come delle donne, sono donne. I luoghi sono vivi, sono creature, han-
no una voce. E ci chiamano, ci chiamano a sé, ci chiamano a giudizio: e noi, là, dove ci viene
indicato, andiamo.” Quando si scrive si viene colti da un momento estatico, come se qualcuno
guidasse la tua mano e il tuo pensiero. Il poeta non è mai inchiodato a un tempo, e l’agenda
2024 ne è la prova nel proporci poeti classici e contemporanei, entrambi parlano dell’uomo,
delle sue cadute, del suo tormento, della natura di emozioni, di sentimenti. Come si legge nella
presentazione alla raccolta, curata da Elena Saviano, il progetto nasce nel 2013 e coniuga in un
connubio di corrispondenze poetiche versi di poeti contemporanei con poeti classici. I temi
trattati sono comuni a tutti gli autori, sia contemporanei che classici, l’amore, il tempo che pas-
sa, la caducità della vita e delle cose terrene, la bellezza del creato e delle sue manifestazioni, il
rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato, la nostalgia per le gioie passate, sono temi di
ogni tempo e senza tempo.
La poesia è di tutti i tempi di ieri, di oggi e del domani. La poesia non può essere catalogata ad
un tempo, ma vive e basta…
Nel momento in cui scrivi è come se qualcosa o qualcuno ti spingesse a mettere su un foglio
di carta ciò che tu stesso non sai di conoscere, di voler dire, eppure succede che scrivi ciò che
è sepolto nel tuo io, di cui non si ha coscienza né si pensa di poter dire. Leggendo le poesie
dell’agenda non ho potuto fare a meno di notare che uno degli argomenti più trattato è l’amore,
lo struggimento interiore, anche se molte poesie sono dedicate alla natura, all’universo che ci
circonda. Il linguaggio poetico permette la comunione profonda fra i popoli al di là delle dif-
ferenze apparenti, crea ponti fra culture diverse e fra vissuti in epoche diverse perché la poesia
non ha confini, il suo spirito vive per sempre e la sua voce cavalca i millenni. Leggendo l’agen-
da, nell’alternarsi di poeti contemporanei e poeti classici ho avuto la sensazione, soprattutto,
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