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RAFFAELE gRAnATO


               dell’Arte. Si tratta della scena in cui Grillo mostra a Filinda il rotolo lanciato da un capo all’altro
 LA REVISIONE: AGGIUNTE E SOPPRESSIONI AL CONVITATO DI PIETRA  del palcoscenico - con la lista delle donne sedotte da Don Giovanni - che in Tirso è un elenco


 Nella mitica terra di Sicilia i titani Encelado e Tifeo, né uomini né dei, prigionieri della pietra, ma con il cuore   soltanto enunciato. Ma non è un elenco puramente formale: le donne di Andreini, in particola-

 ardente di sdegno, (…)  Tramano una sfida al Cielo, per la quale si serviranno di Don Giovanni, ribelle  e   re la pescatrice Filinda e Anna, acquisiscono identità e consistenza, non solo per i lunghi mo-

 blasfemo fin dal primo vagito, e votato all’immortalità. Ma l’esito inevitabile della gigantesca scalata è prean-  nologhi da amanti disperate, ma anche per il fatto che le scene di seduzione delle nobildonne
 nunciato dalla Punizione che arriva su una lucidissima nube a rischiarare il notturno orrore, mostrando, con   sono narrate con toni erotici così da offrire alle attrici ulteriori chances performative.

 effetti di proconismo, Don Giovanni stretto dall’abbraccio mortale della statua (…) e quella che sarà l’ultima   L’intento di Andreini è anche quello di dilatare alcuni particolari che sono stati secondari nella

 scena memorabile del dramma con Dion Giovanni e la madre tra le fiamme infernali mentre si affrontano rin-  versione del Molina, come le scene di corte. Una in particolare è il cerimoniale dell’arrivo in
 facciandosi le reciproche colpe.      corte del Commendatore Uglioa, che diventa un pomposo spettacolo nello spettacolo, grazie

 In poche righe Luciano Mariti sintetizza il lungo prologo di 496 versi, il quale apre il dramma di   alle sue lunghe descrizioni delle meraviglie viste in Portogallo e di danze, tornei e feste sublimi

 Don Giovanni. Esso è il primo di una lunga serie di innovazioni introdotte da Andreini, e che   ai quali ha assistito.
 anticipa un’impossibile ribellione a Dio, il cui esito viene già rivelato al pubblico fin dall’inizio:   Al termine delle scene di seduzione, Andreini introduce un’altra macrosequenza, che segna

 «Come i titani di sasso, abitanti delle viscere del vulcano, anche Don Giovanni, incarnazione   il passaggio ai toni cupi da tragedia; è un intermezzo situato tra il terzo e quarto atto, in cui

 del male e inconsapevole della sua umana finitezza, è già murato nella granitica morale del   hanno luogo eventi soprannaturali : si anima un cielo notturno con l’apparizione su una nube
 dramma».          del Sonno, del Silenzio e della Notte, quest’ultima intenzionata a lasciare il cielo per non essere

 Osserviamo adesso quali altre novità riuscì ad apportare il Convitato andreiano, e cosa lo dif-  complice dei misfatti del bestemmiatore, e chiede ad Aurora che si anticipi il suo castigo. Si spa-

 ferenzia dall’opera originaria di Tirso de Molina.  lanca così un primo inferno con Cerbero e Idra, e da una voragine appare insieme a sei ombre
 Innanzitutto rispetto al Burlador de Sevilla (versione non conosciuta direttamente da Andrei-  di madri indegne, Lisidora, madre di Don Giovanni, che si rammarica di aver messo al mondo

 ni), ne Il nuovo risarcito Convitato di Pietra, vennero soppressi due personaggi principali: il   un figlio indegno. Chiusa la parentesi infernale, ha inizio il nucleo dell’invito e delle cene.

 padre di Don Giovanni, che sarà poi recuperato da Molière per trattare il tema dell’ipocrisia, e il   L’incontro con la statua del Commendatore è ambientato in un sontuoso cimitero adornato
 Marchese Della Mota sostituito qui da Ottavio, il secondo Amoroso. Si aggiunsero poi Lisido-  con obelischi, fra i quali è collocato al centro il monumento equestre di Don Gonzalo. In questo

 ra, madre di Don Giovanni, il servo di Ottavio, Cicala, che accanto a Grillo, formano la coppia   luogo dall’atmosfera tetra e misteriosa, Andreini, a differenza di Tirso, concede al servo Grillo

 fissa di primo e secondo Zanni, e infine un folto numero di personaggi secondari, figure alle-  l’opportunità di manifestare la sua paura con lazzi desunti dal teatro dei comici professionisti.
 goriche e mitologiche. Per quanto riguarda la scenotecnica, aumentarono le mutazioni sceniche   La seconda cena è ambientata in un tempio cimiteriale, lo stesso presente anche in Tirso, nel

 con ben sedici cambiamenti, mentre sull’aspetto testuale si passò per la prima volta dalla prosa   Cicognini e negli scenari del Casamarciano. L’autore accentua qui la veste luttuosa: tutto l’arre-

 al verso e dalla partizione in tre atti del Burlador ai cinque della nuova versione andreiana, per   do scenico, ossia tavola, dispensa e stoviglieria, è avvolto in una densa caligine appena schiarita
 un totale di cinquantadue scene.         da lumini che ardono all’interno dei teschi, con Don Giovanni che mangia l’incommestibile

 Il poema drammatico assume la nuova forma di una pièce à grand spectacle, con musica e canto, e si svolge   pasto crudo e magro dei defunti.

 seguendo un itinerario – quasi da “sacra” rappresentazione – scandito dai tradizionali luoghi deputati della   Siamo giunti alla scena finale, Don Giovanni dovrebbe essere avvolto dalle fiamme, ma Andrei-
 vicenda: stazioni in cui ci si ferma per osservare le interne dilatazioni e le variazioni, per assistere all’efflore-  ni preferisce ancora una volta dilatare la scena, dividendo lo spazio fra un cielo in cui rifulgono

 scenza di visioni e di concetti suscitati dallo spettacolo di parola.           Giustizia e Commendatore, e un duplice inferno. Un primo nel quale si celebra la condanna

               del reo con quattro ombre di donne, violate e uccise dall’ateo, che narrano ciascuna la propria
 Per quanto riguarda la costruzione delle dinamiche interpersonali, Andreini volle conservare   storia. Nel secondo inferno compaiono le ombre delle altre madri, fra le quali figura la madre

 la struttura del primo tradizionale nucleo del dramma, quello relativo alla seduzione di quattro   di Don Giovanni che si assume le colpe del figlio: «‘l tuo fallir è mio ». Una volta divorato dalle

 donne, due nobili e due pescatrici, la quale rimanda più che alla versione originaria di Tirso, alla   fiamme, tutto si placa e nei giardini dei campi Elisi, fra usignoli e angeliche armonie, ricompare
 tradizione italiana con il Cicognini e agli scenari dei comici dell’Arte. Rispetto ad essi è evidente   su una nube Punizione, che chiude il dramma cantando la morale.

 il tentativo di Andreini di annullare ogni sorta di maschera e giochi da commedia, con lo scopo   Molto interessante è l’aderenza in molti punti al Convitato di pietra di Giacinto Andrea Cico-

 di mettere in risalto, attraverso lunghi monologhi di disperazione eseguiti dalle donne, il lato   gnini; un testo quest’ultimo sicuramente tratto dal Molina, e che Andreini potrebbe aver cono-
 erotico e patetico-melodrammatico.  sciuto prima della stampa tramite l’amicizia che lo legava a Jacopo, padre di Giacinto Andrea.

 Hanno lo stesso disegno compositivo del Cicognini sia la sequenza di seduzione di Isabella,   Le aggiunte andreine più evidenti – il prologo ambientato fra i titani figli della Terra, le scene
 anch’essa arricchita da interventi di personaggi secondari e da scene di corte, sia quella del-  piscatorie con Nettuno e Dori, gli inferni e i cieli – sono in realtà degli intermezzi musicali in

 la tragica seduzione di Donna Anna, la figlia del commendatore, che già nell’opera regia del   cui albergano figure allegoriche e mitologiche. Proprio questi luoghi animati da canto e musica

 Cicognini comincia ad avere un po’ di visibilità scenica che le era invece negata nel Burlador.   conferiscono allo spettacolo quella potenza “melodrammatica” indetta dall’opera in musica, la
 Nemmeno Filinda è esente dalla tradizione italiana. La giovane e bella pescatrice che accoglie   quale verrà analizzata nel paragrafo successivo.

 eroticamente fra le sue braccia Don Giovanni, da cui verrà umiliata con una falsa promessa di

 matrimonio, acquisisce con Andreini maggior consistenza di personaggio, attraverso lunghi e                             Raffaele Granato
 patetici lamenti.

 Da tutte queste soppressioni e aggiunte, si deduce come Andreini sia riuscito a far misurare

 la tradizione italiana con questa melodrammatica. Tuttavia Andreini non rinuncia alla famosa
 sequenza del catalogo delle donne sedotte dal libertino, già presente nei canovacci dei comici







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