Page 20 - RIVISTA NOIQUI LUGLIO 2022
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SECONDO POSTO EX AEQUO
PRIMO POSTO LIANA MONTANARI PAOLO MASSIMO ROSSI SCRITTORE
" IL MARE DENTRO"
Lungo la via del porto γλαΰκ` ορά βαθΰσ γαρ ήδε κΰμασίν ταρασσετάι.
(Omaggio ad Archiloco)
nelle notti senza stelle
ANTONELLA ARIOSTO la bruma fitta, GUARDA GLAUCO
il ribollire del mare dal suo imo invisibile
E IO traboccante di spruzzi odorosi. dove un immobile buio dalle inerti sonanze
Sono nata d'inverno io Miasmi di alghe decomposte ancora può unire Creta con Lectis,
sembro fredda e imperturbabile amalgamati dal fresco e là dove il tempo si erge a mito e memoria
ma ho il mare dentro l'anima dolce profumo di salsedine. di un labirintico andare in altri sognanti viaggi.
e bonaccia e tempesta T'incammini sul lucido consumato
si alternano spesso levando pace. lastricato, dove i kayık ormeggiati In quel mare violato da nuovi profananti rumori
con grandi funi sulle loro bitte,
Vuoi scoprire i miei turbamenti? disperdono anch'essi nell'aria umida forse ancora resiste un silenzio e un ricordo
di umanità non corrotta da luccicanti bisogni,
Impossibile spesso sono repentine saette un'inebriante odor di pesce. eppure ancora protesa a conoscenza e virtù,
che si dissolvono nello spazio infinito del cielo. La tua ombra è lì silenziosa, inobliabili guide per futuri creatori di abbagliante poesia.
la osservi e non ti par vero...
E io i miei occhi celo Che alle volte ti segue Guarda dunque Glauco,
per non mostrare anche a chi dice di amare ed altre ti precede. dal tuo mondo di antica lirica e poetica voce,
le mie infinite paure, le mie indecisioni, Sorridendo prosegui il tuo cammino, guarda là dove quel mare ostinato
i miei scoramenti mentre la risacca t'inumidisce le labbra sembra fermo in attesa di nuove speranze e di accecanti ritorni,
proprio quando appaio più sicura. e gli occhi d'acqua salata. e che il tuo sguardo, inconoscibile ai più,
Le gambe con un voler proprio
Sono soli intensi momenti si dirigono verso quella musica, sia infine senza perdono.
quando malinconico abbraccio dolce ed al contempo malinconica.
i miei profondi turbamenti Laggiù dove inizia la città vecchia
e rimango smarrita c'è un violinista che con trasporto
tra quelle ferite non ancora sanate. suona un tango argentino.
E nella notte senza stelle i nostri occhi
Sogno ancora quelle parole s'incrociano lucidi di lacrime,
che il mio cuore vorrebbe sentire o forse è solo acqua salata
un bisogno inascoltato da molti. che cade sull'usurato e
lucido lastricato.
Ma oggi è inverno e il mio cuore tremante "Amo l'estate per questi momenti"
sorride felice alle rose rosse. TERZO POSTO EX AEQUO
Basteranno per giorni e giorni
mentre la nostalgia non va via.
Io volevo...io vorrei! ISMAHEN KHAN CARMELA LARATTA
NEI MIEI SOGNI BLU IL MARE DENTRO
Nelle mie notti insonni Ebbi l’inghippo delle trappole di vento
Nei miei ricordi felici tutte le volte che sfogliavo le conchiglie
nelle mie stagioni tempestose immaginandomi il mondo dagli scogli
SECONDO POSTO EX AEQUO E quelle cicliche primaverili senza che i passi sporcassero la sabbia.
Giornate luminose e soleggiate
I desideri di luce e di gabbiani
E le facce sorridenti spente scrivevano l’insonnia, i suoi contrasti,
il balbettio arruffato delle piume
Lei è lì dal lato imberbe, acerbo di sconfitte.
il Mediterraneo
Sta piangendo le sue lacrime Poi fu la vita a fare il calendario.
Sulle rive del mio paese natale Poi fu la vita a scivolare in basso.
Sta cantando la sua serata con i gabbiani Ad accettare le ombre, gli insoluti,
MIRANDA INGRIBELLI Armonia della sera e dell'alba l’inferocirsi dei flutti, i sortilegi
IL MARE IN UNA VALIGIA Lei ci toglie il fiato di un veleggiare lo scafo contromano
Quando suonò la sveglia, Sara non fece nessuna fatica a svegliarsi, perché i suoi occhi erano fissi al soffitto ormai da La sua voce ci manda poesie con le sirene melliflue a tesser reti,
ore. Rimase immobile qualche minuto ancora, ad ascoltare le onde che s'infrangevano a riva. Chiuse gli occhi, come a Sinfonie e poi le mille resurrezioni a goccia,
raccogliere forza ed energia. Poi, dopo un lunghissimo respiro, scese dal letto e alzò la tapparella. Il sole, ormai pallido Il Mediterraneo scale in picchiata sprovviste di ringhiera,
e lontano, le regalò un dolce abbraccio, prima di dileguarsi dietro ad una grigia nuvola. le rampicate vertigini alla mano,
Il mare sembrava fermo e silenzioso a un tratto, quasi smarrito di fronte a tanta solitudine, dopo gli schiamazzi, le Lei seppellisce corpi freddi il rumorio dell’anima in preghiera.
risate, le promesse d'amore che ancora echeggiavano nelle conchiglie sparse qua e là, sulla sabbia un tempo infuocata In fondo al suo abisso
ed ora gelata. Speranze di abortite Adesso il mare dentro è una ricchezza.
Era giunto il momento di andare, di chiudere porte e finestre su un'altra stagione finita in fretta, come un giro di val- Sogni annegati A piedi scalzi, mi segue ovunque vada.
zer; Nel buio della notte Prende la forma di me dei miei pensieri
come quel sogno nato inaspettamente, venuto giù come una stella cadente; come le notti al chiaro di luna, dove il …. nell' esodo continuo di tramonti
mare componeva ogni volta una melodia diversa; come la speranza cullata e nutrita, ma svanita in una sera di settem- Il Mediterraneo persino quando il fondo ammutolisce
bre, quando i tramonti cominciano a spegnersi, a svanire lentamente morendo nella foschia. Attraversare è passare ed i silenzi non sanno più parlare...
Un rombo lontano la distolse dai suoi pensieri, stava arrivando un temporale. Dall'altra parte della vita...
Si affrettò a chiudere, tutto era in ordine, tranne il suo cuore. …. Un bubbolio che scema e ricompare
Indossò il soprabito, prese la valigia, la sistemò nel bagagliaio e lo chiuse piano. Fu allora che il suo sguardo si posò Amel Ladhibi figlia di Chadly con la beltà di un intoccabile stendardo.
tra le sterpaglie del piccolo giardino, dove tra ciò che era stato verde, spiccava quella rosa ormai morta che le era stata
donata insieme a una promessa non mantenuta. Ruggisce e poi si acquieta, e mette
Cominciò a piovere, le gocce di pioggia si confusero con le sue lacrime, mentre il grido di un gabbiano si perdeva l’elmo.
nell'immensità di quel mare che solo qualche tempo prima era stato limpido e azzurro, e ora appariva vuoto e triste -Il mare dentro non si può spiegare-
come un lungo addio.
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