Page 101 - RIVISTA NOIQUI LUGLIO 2023
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Oltre alle elevate escursioni termiche tra estate e inverno il Gobi è caratterizzato dalla pre-
senza del vero cammello (Camelus bactrianus), mammifero a due gobbe utilizzato sia come
mezzo di trasporto che per la produzione del latte e della lana. Un’altra caratteristica tipica
del deserto del Gobi sono le yurte (in lingua russa) o le gher (in mongolo), dimore tendate
utilizzate dai nomadi che vengono smontate e rimontate in tempi relativamente brevi. Di
forma rotondeggiante, sorrette da uno scheletro di legno con palo centrale, arredate rigoro-
samente con mobili dipinti di rosso decorati con motivi floreali. In foto si può osservare un
esempio dell’interno.
Poco prima di coricarci un’energica mongola si presentò nella nostra gher con una catasta di
legna portata a braccio. Con gesti eloquenti ci fece capire che intendeva accendere la stufa
situata al centro. Rifiutammo, lei insistette. All’ennesimo rifiuto lei sconsolata girò i tacchi.
In effetti non ci pareva salutare accendere il fuoco in una tenda fatta di tessuto di lana e
legno. Soltanto durante la notte mi accorsi della scarsa avvedutezza della scelta. Benché dor-
missi praticamente vestita in un’avvolgente tuta, sotto un caldo piumino sovrastato da una
pesante coperta colorata e con spessi calzettoni ai piedi battevo i denti dal freddo. Nessuno
ci aveva detto che a dispetto del mese - era settembre - di notte la temperatura scendeva al di
sotto dello zero.
(foto di Franco Fornaci)
Nel prossimo numero della rivista NOIQUI parlerò del più vasto deserto caldo della Terra,
il Sahara.
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