Page 27 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2022
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MENZIONE D’ONORE                                                          MENZIONE D’ONORE





 ROSA DI MARTINO  PASQUALE VULCANO  FRANCESCO D'ANGIÒ                                      MATILDE D'AMORE

 CERCO PAROLE  e sento   ECHI LONTANI  HO SOGNATO TROPPO IN FRETTA                         NONOSTANTE TUTTO TU AMAMI
 Fragile  l'orchestrare del vento  Emerge l'ombra tua fra le lenzuola  Io verrò ieri       Persi in questo tempo
 e indifesa  sull'arida pelle  dove il sospiro mio in te s'annega  con pensieri tarlati dal bisogno,  senza confini,
 come terra d'autunno   increspata dal tempo  perché l'assenza il cuore a te mi lega  avrò un cuore rotto   senza dirci parole con
 che attende l'inverno  e da notti di lune  ed il pensiero che più mi consola.  dentro al mio  il cuore che scoppia,
 col peso delle stagioni  cullate dal sonno  con pezzi impossibili                         in questo mistero
 addosso,  che non viene.  Morde il silenzio cupo la parola   da incastrare,               di un'alba bagnata di umori.
 muta  Danzano le mie dita  in un bisbiglio d'eco che rinnega   camminerò sulla sabbia     Fra le ciglia il vento
 ti porgo lo sguardo  sulle mani...  la mano che nel vuoto ancora annega  che inghiotte deserto  radente sul viso scivola
 e di amarmi ancora ti   come le piccole gemme   il mio desio, per una volta sola,  agitando inerzie scampate  e gocce di nuvole sui
 chiedo  sui rami  ad un crogiolo senza fusione.                                           fiori addormentati,
 mentre  che tremano   d'averti qui com'eri nell'incanto:  Sarò girato di schiena          sparge.
 faccio memoria   cercando   femmina e donna, immensa mia poesia;  per le carezze indulgenti di crepuscolo
 delle mie primavere.  pallido  ma l'attimo si sperde nelle mani  nella fretta del sogno,  Una vita nasce e si contempla in ogni
 Rovistando   il sole.  ed a metà tra la finestra e la luna                                aurora e tramonto,
 dentro un ricordo  Io cerco ora parole  sì come un vento di malinconia  fluirò con un filo di luce vivo,  in un impenetrabile
 sgualcito dagli anni  che sospingano l'ali  e tra le ciglia secche scende il pianto  fino a quando il buio   respiro.
 trovo brandelli di forza   a volare  nel mentre gli echi s'odono lontani!  si addormenterà tra le croci.
 che nasce  in quell'angolo di cielo  Sarò folle sì,                                       Racchiude il mare
 dal mio umile canto  dove tu mi attendi.  ma è una strada sconosciuta                     stille di sale, un

                che mi rinfranca la memoria.                                               cheripo sullo scoglio
                                                                                           adagiato, dai spruzzi
                Quando ti parlo d'amore                                                    si lascia cullare.


                Sulla cima di un pianto                                                    E poi tu nella mente in questa tempesta di sensa-
                desideri caduti sui rimbalzi di luce                                       zioni ed emozioni; conchiglia al sol ti assopisci e
                si leccano le ferite,                                                      catturi i sogni miei.
                con lama tappezzata
                la luna scortica i lamenti.                                                Amami come sono
                Ai primi bagliori
                si sente vibrare d'anima
                un'anta di cielo,
                ed i fili d'erba senza memoria
                percorrono la rugiada
                macchiata di baci,
                della notte dispersa                                                       NALI ESSE
                si fanno perdono.                                                          AMORE DEI MIEI GIORNI BREVI
                Persino una pietra annuisce                                                Vento che mi soffia incontro,
                intirizzita di eterno,                                                     a creare mulinelli
                mentre muore l'incudine
                al battere del vento.                                                      nel cesto di malinconia
                                                                                           che stringo fra le mani.

                Amati peccati                                                              Dove vanno a finire i sogni?
                                                                                           Quelli che mai potranno avverarsi.
                Debolezze confidenti,                                                      Volteggiano qui, intorno a me,
                                                                                           e si posano leggeri
                ascoltate i pentimenti
                che non vanno via                                                          nell'azzurro incontaminato dei tuoi occhi,
                                                                                           fra sorrisi e pianti.
                dalla loro madre                                                           Ed è lì che li ritrovo,
                sempre desiderosa di figli,                                                quando la speranza vacilla.
                mentre spirano sulla linea                                                 Occhi che io so guardare,
                della muta confessione.                                                    che contengono immutata
                Ve lo dirò sotto un portico,
                di cielo lieto di farsi sfiorare                                           la luce brillante dei tuoi entusiasmi,
                                                                                           la profondità delle tue esperienze,
                da incessanti voglie,                                                      la malinconia delle tue disfatte.
                arrese alla tua bellezza                                                   Ed ho scelto di amarti,
                schiaffeggiata dalla grazia                                                nel tempo dilatato del sogno,
                di un vitale strazio d'amore.                                              e nei piccoli frammenti
                E lo dirò così forte
                che mi poggerò                                                             di una realtà complessa.
                                                                                           Amore dei miei giorni brevi.
                ad una sola sorte,
                quella che scorre come acqua
                nella bocca della straniera giovinezza,
                tornata all'ora che ci indaga
                sfumati d'onda gonfia,
                dispersa nei solchi screpolati
                buoni ad abbeverare
                i lampi seccati di luce.









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