Page 6 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2023
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GRAzIELLA DE ChIARA
LA MEMORIA, IL RICORDO E LE MAFIE PERSISTONO
In questi ultimi giorni di maggio, stiamo assistendo a numerose manifestazioni, in diversi po-
sti del mondo, per ricordare uomini che hanno lottato per sconfiggere la mafia rimettendoci
con la vita.
In primis le scuole, ambienti di formazione ed educazione, luoghi in cui si insegna a vivere
nella LEGALITÀ, luoghi in cui si educa al rispetto dell'altro, a denunciare l'illecito e ad essere
trasparenti sempre.
Dentro le parole spesso si avverte quel malessere che riporta al passato, si avverte il dolore
che hanno provato quelle famiglie a cui sono stati strappati i propri cari, al gelo che si scaglia
dentro come a mitragliare ancora una volta, a bombardare l'anima di mille e mille pensieri
che sconvolgono questa vita da sempre burrascosa in merito alle mafie e alla criminalità or-
ganizzata.
Sembra trovarsi a ricordare, a conservare nella memoria, un qualcosa che resta a macchia
d'olio nel nostro Paese oggi come allora.
Le domande affollano la mente, le risposte scorrono veloci come a leggere la storia che si
ripete
A cosa è servito donarsi, perdere la propria vita nella ricerca della verità; cosa ricordiamo a
fare qualcosa che persiste disonorando ancora UOMINI e famiglie distrutte ieri.
Sembra che sfoggiamo passerelle per mostrare a tutti che non abbiamo dimenticato mentre
alle nostre spalle qualcuno ride alla ricerca del male per far ancora del male.
Se si continua ad avere lo sguardo basso, abbiamo poco da insegnare alle nuove generazioni,
perché noi i primi a tacere.
Graziella De Chiara
È SEMPRE L’UOMO A FARE LA STORIA
A ROMA. Nel 1991 Falcone accettò la proposta del guardasigilli Claudio Martelli e di-
ventò direttore generale dell'Ufficio affari penali. La nomina a questo alto incarico, che lo
portò a Roma, gli costò ulteriori critiche. L'uomo che aveva impresso forza alla repressio-
ne della mafia come nessuno prima, ora veniva accusato di cercare una comoda poltrona.
Per i suoi nemici, il giudice simbolo abbandonava la prima linea e collaborava col governo
presieduto da Giulio Andreotti, il cui proconsole in Sicilia, il deputato Salvo Lima (poi MANCANO POCHI MINUTI ALLE 18 DEL 23 MAGGIO 1992 QUANDO, SULL'AUTO-
ucciso nel 1992), era sospettato di collusione con i Corleonesi. Falcone come sempre tirò STRADA CHE COLLEGA L'AEROPORTO DI PUNTA RAISI A PALERMO, ESPLODE
dritto: "So quello che mi aspetta", dichiarò, "e mi sento come uno che si sta tuffando in un mare in UNA CARICA DI TRITOLO: È LA STRAGE DI CAPACI
tempesta. Ma c'è un fatto che mi consola, il nuoto è il mio sport preferito".
STRAGE CAPACI SKY TG24
Da un articolo di focus del 23 maggio 2023
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