Page 8 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2023
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Per annullare gli effetti malefici si interviene con rituali, preghiere, esorcismi, benedizioni, fattu-
IL DIAVOLO re, danze e quant’altro, a seconda delle varie religioni e credenze. Freud insiste molto sull’aspet-
Nel mentre mi accingo ad affrontare un argomento assai delicato per la sensibilità religiosa to infantile della religione intendendo questi comportamenti religiosi come il rifiuto di crescere.
quale la personificazione del male nella figura del diavolo, vorrei precisare che queste mie L’interpretazione psicoanalitica considera il diavolo come una fantasia paranoica, cioè come una
riflessioni riguardano solo l’approccio psicologico al problema e non vogliono entrare in me- funzione liberatoria dai sensi di colpa nei confronti del padre. La sua genesi va ricercata quindi
rito all’aspetto teologico o comunque della fede. nel complesso di Edipo, non risolto. In altri termini, i sentimenti di collera che il bambino prova
Da sempre l’uomo, di fronte ad esperienze negative, ha cercato delle risposte avulse da un rap- verso il padre, sono proiettati nella figura di Satana, mentre gli aspetti buoni vanno a formare
porto logico di causa-effetto, attribuendone la responsabilità a forze malefiche e oscure che l’immagine di Dio. Per Jung il diavolo è l’espressione della parte cattiva dell’uomo che corrispon-
prescindono dal contesto dell’evento stesso. Questa proiezione all’esterno delle cause degli de all’ombra. Satana, pertanto, è l’altro lato dell’archetipo del sé, addirittura è l’altro volto di Dio,
accadimenti nefasti ha spinto l’umanità, fin dai tempi antichi, a personificare il male in esseri è il frammento mancante del tutto. Il bambino non può tollerare l’ambivalenza delle percezioni,
spirituali in contrapposizione netta col bene. Nel periodo storico dei primi anni del Cristia- pertanto ha un forte bisogno di assegnare ad esse valenze buone o cattive. Successivamente nel-
nesimo, in cui il monoteismo si andava sviluppando su una cultura politeistica, era necessario lo sviluppo psichico questi aspetti vengono gradualmente integrati in una visione completa ed
postulare la presenza di entità spirituali cattive in contrapposizione a una divinità buona per unitaria. Analoga necessità di organizzare l’esperienza si riscontra nell’adulto che non è riuscito
definizione. Per motivi simili, l’esigenza di un avversario di Dio era presente anche nelle altre a compiere questa integrazione e rimane, pertanto, ancorato ad una visione manichea. In casi
due religioni monoteiste, l’Ebraismo e l’Islam. Pertanto, nell’immaginario collettivo il concet- estremi, tutto ciò può portare a una rigidità ed intransigenza che configura il fondamentalismo
to di spirito ha finito col non identificarsi più solo con il bene, ma anche con la malvagità. e l’estremismo religioso.
Nella sua personificazione, il male ha assunto diversi nomi, a seconda delle culture e delle Bruno Brundisini
caratteristiche negative che si volevano evidenziare. Nella tradizione ebraica, nell’Islam e nel
Cristianesimo è assai diffuso il termine Satana, che significa l’avversario per antonomasia.
Tuttavia, il nome con cui viene chiamato più frequentemente è Diavolo, che significa il sepa-
ratore, colui che divide.
Nel Corano (VII, 10-17) si chiama Iblis ed è colui che per orgoglio si è ribellato a Dio. Ma,
senz’altro, il nome più espressivo e contraddittorio dato allo spirito maligno è Lucifero, cioè
portatore di luce, l’angelo che prima della caduta era l’essere più bello e più intelligente del
Creato. Secondo una tradizione medioevale egli faceva parte dei Serafini che, insieme ai Che-
rubini e ai Troni, erano le schiere angeliche più in alto gerarchicamente. Nella dottrina catto-
lica Lucifero viene identificato con la superbia, colui che si è ribellato a Dio per prenderne il
posto.
C’è da tenere presente che questa concezione manichea è presente solo nel mondo spirituale,
mentre la realtà, soprattutto nel vissuto quotidiano, non è data da una contrapposizione netta
tra bene e male, ma contiene un misto di entrambi, in un alternarsi graduale che conferisce
agli eventi il dinamismo che ne permette la progressione nel tempo. Se così non fosse, se la
realtà fosse rigorosamente solo bene o solo male, avremmo un mondo statico ed insipido, a
una dimensione, simile a un paesaggio senza ombre. Invece, come ci ha insegnato Hegel, è
dalla contrapposizione tra tesi ed antitesi che nasce la sintesi, che diventa a sua volta tesi, in
un divenire dialettico. Nella realtà, quindi, il male è in funzione del bene. Non è così, invece,
nei processi inconsci sia individuali che collettivi, ove vengono messi in atto dei meccanismi
di difesa, al fine di superare la dissonanza cognitiva data dalla coesistenza in uno stesso ogget-
to o evento di bene e di male. Il meccanismo di difesa più frequente consiste nella scissione
dell’oggetto in due oggetti antitetici, il buono e il cattivo, in modo assoluto, il bianco ed il nero
senza gradazione di grigi. In questo modo viene portata all’esterno del sé quella contraddi-
zione interna che genera sofferenza. Questa contrapposizione netta, manichea, permette di
risolvere l’instabilità emotiva e i conflitti. Il mondo spirituale è popolato da entità completa-
mente buone, gli angeli, e da entità completamente cattive, i diavoli. Sul piano psicologico le
soluzioni possibili adottate dall’umanità davanti alla sofferenza e al male sono due, o la razio-
nalizzazione o la scissione proiettiva. In questa seconda scelta, l’uomo si rifugia in regressio-
ni religiose che assumono organizzazioni teologiche sempre più complesse e rappresentano LUCIFERO
appunto i contenitori in cui le sofferenze e i conflitti vengono posti al di fuori di sé e diventa- NELLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE
no altro da sé. I sentimenti negativi per potere essere combattuti devono diventare individui
spirituali, cioè configurarsi come diavoli. A questi personaggi vengono quindi attribuite varie
responsabilità, sia per eventi catastrofici collettivi, sia per malattie fisiche o psichiche.
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