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anTOnELLA pOLEnTA



 REPORTAGE DI VIAGGIO
                rinascimentale, infatti fu edificato tra il 1491 e il 1498 su progetto dell’architetto toscano Meo

 SULLE TRACCE DEI SAVOIA: DALL’ITALIA ALLA FRANCIA  del Caprina. All’interno c’è la Cappella della Sindone dove è conservata la Sacra Sindone. Al
                momento della visita purtroppo la Cappella, in seguito all’incendio verificatesi l’11 Aprile ’97,

 Da tempo desideravo visitare Torino, finché, finalmente, ecco presentarsi l’occasione per ri-  era chiusa al pubblico.

 proporre in famiglia la meta ambita: la mostra “Gli Impressionisti e la neve”, una bellissima
 esposizione che alcuni anni fa fu allestita nella palazzina Promotrice delle Belle Arti nel Parco

 del Valentino.

 Altra mia curiosità era rappresentata dalle residenze sabaude e da qualche cenno di storia sui Sa-
 voia e così, supportata da notizie e informazioni raccolte sul web e lette sulla guida del Touring,

 ho abbozzato un percorso, che si è andato affinando strada facendo.



 Torino, prima tappa del viaggio, cominciò ad acquisire rilevanza nel 1563, quando Emanuele Fi-

 liberto di Savoia trasferì da Chambéry a Torino la capitale del suo ducato. Da quel momento gli
 interessi territoriali della Casa Savoia si spostarono al di qua delle Alpi: sul territorio piemontese

 si cominciarono a costruire residenze a scopo difensivo, o di soggiorno per i periodi di vacanza.

 Per citare qualche esempio, Carlo Felice e la consorte Maria Cristina di Borbone come luogo di
 villeggiatura scelsero il Castello Ducale di Agliè, mentre il Castello di Racconigi rappresentò la

 dimora estiva prediletta da Carlo Alberto. Nel 1646, a Torino, per impulso della madama reale

 Cristina di Francia, moglie del duca Vittorio Amedeo I e madre di Carlo Emanuele II, si dette
 l’avvio alla costruzione del Palazzo Reale, sontuosa residenza ufficiale dei duchi e poi dei re sa-  Immagini di Torino (Foto di F. Fornaci)

 baudi per oltre due secoli.

 Assieme a Praga e Lione, Torino costituisce uno dei vertici del triangolo magico. L’epicentro
 della magia sembra situarsi in piazza Castello, davanti alla cancellata di Pelagio Palagi che delimi-  Moncalieri, situata a sud di Torino sulla confluenza del fiume

 ta il cortile del Palazzo Reale, tra le due statue dei Dioscuri. Altra piazza considerata magica già   Po con i torrenti Sangone e Chisola, oltre al Castello Reale che

 al tempo dei Romani è piazza Statuto. Nei sotterranei della chiesa Gran Madre di Dio sembra   si erge con la sua mole maestosa, offre al visitatore un grazioso
 che si possa scoprire il mistero che aleggia sul Sacro Graal. Ma Torino non è solo questo, questa   e raccolto centro storico che prende origine da piazza Vittorio

 magica città offre scorci mirabili sul Po, piazze raccolte ed eleganti, come la famosa piazza San   Emanuele II. Sulla sommità della piazza, quasi nascosta dal

 Carlo, piazza Carignano, piazza Carlo Felice, un bel panorama dalla Basilica di Superga, reperti   palazzo Grana, sorge la Chiesa Collegiata di Santa Maria della
 archeologici e manufatti Egizi pregevoli (Museo Egizio), chiese barocche (Chiesa di San Loren-  Scala del periodo lombardo-gotico. All’interno, nell'abside ba-

 zo, Chiesa della Consolata, solo per citare qualche esempio), elementi decorativi e architettonici   rocca si può ammirare un pregevole coro intagliato nel legno

 liberty. Al civico n.8 di corso Francia c'è il Villino Liberty Raby, mentre all'angolo con via Prin-  di noce. Degno di nota è anche un gruppo in terracotta dipinta
 cipi d'Acaja sorge Casa La Fleur, che porta il nome della moglie di Piero Fenoglio, che l'aveva   rappresentante la deposizione di Gesù nel sepolcro. È un'ope-

 costruita per sé e per i suoi familiari. In corso Francia 23 l'attenzione è attratta dal Palazzo   ra d’arte fiamminga del '400.

 della Vittoria, costruito dal Carrera nel 1925: lo caratterizza un grande portone goticheggiante,   Il Castello Reale, residenza Sabauda d’origine quattrocentesca,
 fiancheggiato da due draghi alati. Altre case liberty si possono ammirare nelle vie adiacenti: via   fu ricostruito quasi dalle fondamenta da Carlo Emanuele I, su

 Beaumont, via Piffetti, via Bagnetti.  disegni del conte Carlo e Amedeo di Castellamonte. Venne in

 Torino vanta anche eleganti negozi per lo shopping, ottimi ristoranti (Ristorante del Cambio,   seguito abbellito con opere del Castellamonte, Metinez, Bon-
 antico, raffinato, ad alto livello, dove Cavour era di casa; Babette, locale trend con cucina sfiziosa   zanigo, Piffetti e dei pittori Vittorio e Michele Rapous e del Cignaroli.

 e innovativa), bar e pasticcerie storiche (Al Bicerin, che conserva l'arredo del tempo in cui lo fre-  Nel castello si celebrarono le nozze di Maria Teresa di Savoia con Carlo Filippo Artois. Vit-

 quentavano Cavour, Puccini e tanti altri personaggi famosi, il bicerin è ancora offerto con l'an-  torio Amedeo II, in seguito a una congiura ad opera del figlio Carlo Emanuele III, vi morì
 tica ricetta; la confetteria Stratta, già fornitrice della Reale Casa; il caffè San Carlo, nato agli inizi   pazzo nel 1732. Dopo la morte di questi la vita nel castello divenne intensa.

 dell’Ottocento col nome di "Caffè di Piazza d’Armi", che venne chiuso per attività sovversiva   All’interno, oltre la sala nella quale, nel 1849, venne firmato il Proclama di Moncalieri, ci

 nel 1837 e riaperto dopo pochi mesi con il nome di "Caffè Vassallo"; in questo periodo vennero   sono gli appartamenti reali di Maria Adelaide, moglie di Vittorio Emanuele II e della nipote,
 realizzati i primi lavori di decorazione del locale). Tappa obbligata per gli appassionati di cinema   la principessa Maria Letizia.

 è il suggestivo Museo del Cinema, all’interno della Mole Antonelliana. Chi ama, invece, opere   Nel 1997 il Castello è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

 d’avanguardia può recarsi a Corso Mediterraneo per fotografare l’igloo di Mario Mertz oppure
 a Piazza Solforino per ammirare Atrium, il cosiddetto gianduiotto, progettato da Giugiaro.  Agliè nel Canavese, antica e graziosa cittadina,  resa illustre  dal conte  e letterato  Filippo

 Chiaramente non  ci  si può dimenticare  di far visita  al Duomo, dedicato  a San Giovanni    d’Agliè,

 Battista,  patrono  della città.  Il Duomo a Torino  rappresenta l’unico  esempio  di opera
 architettonica  ospita il castello ducale che nel 1763 venne acquistato dai Savoia come appannaggio del






 104  periodico mensile del gruppo NOIQUI                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       105
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