Page 72 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2023
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MARIO ZAZZETTA
Sono volti su cui si dipanano storie, dove scorre a volte lenta altre veloce la vita. Questo il
filo conduttore della pittura di Mario Zazzetta. Il nostro creativo, nativo di San Benedetto
del Tronto, dove tutt'ora vive e lavora, fin da giovane ha trovato nell'arte la fonte per espri-
mere i sentimenti più profondi e reconditi che albergano nel profondo del suo cuore. Sensi-
bile, amante della musica, della natura, un sorriso che conquista e lascia attoniti, indifesi da-
vanti alla grandezza di un uomo con l'anima di eterno bambino. Le sue opere prendono vita
nel silenzio di uno studio che guarda il mare, ed è proprio il profumo dell'Adriatico che sale
dalle tele intrise di passione e nobili sentimenti. Sono donne, mamme, nonne, sono uomi-
ni giovani ed anziani, mani stanche quelle che prendono vita dai pennelli di Zazzetta. È un
meraviglioso viaggio che attraversa il tempo e le stagioni, è una danza antica, ancestrale, che
trova nuova linfa vitale Sono Madonne senza Storia, sono volti in cui si è persa la memoria,
sono emozioni rubate allo scorrere del tempo e delle stagioni. E mentre in lontananza sorge
l'alba dai capelli lucenti il creativo coglie quelle infinite sfumature che si dipanano tra luci ed
ombre. Ogni lavoro è un magnifico viaggio che l'artista intraprende in Solitario e così toc-
ca le corde di corpi acerbi, che, come fiori, sbocciano anche fuori stagione, occhi profondi
che raccontano mondi lontani, occhi pieni di meraviglia e stupore, occhi infossati che la vita
hanno visto passare e quelli attoniti che non sanno più sognare. Sarebbe limitativo definirlo
un pittore iperrealista vi è molto di più, accanto ad una metodica ed assidua dedizione alla
ricercatezza della forma vi è la capacità introspettiva di scavare dentro l'animo umano e por-
tare in superficie le emozioni e pulsioni più profonde. Così Zazzetta ferma gli attimi che il
tempo non può rubare. Quelli colti quando la bellezza esplode ed il corpo chiama, quando
non c'è spazio per pensare al domani. Tornano alla mente i miti greci, il fascino ammaliatore
della splendida Elena, i turbamenti che solo l'amore porta e che danno un senso al passag-
gio su questa terra. Sono poli opposti che si attraggono vita e morte, amore e conquista,
che si dipanano come la tela di Penelope, che aspetta il ritorno dell'amato Ulisse. Ed anche
Zazzetta con colori e pennelli cerca e trova ogni giorno la sua Itaca, la terra sognata e mai
dimenticata. Mentre gli Dei dell'Olimpo restano tanto mistero a guardare. Perché la bellezza,
come affermava Stendhal è l'unica promessa di felicità. È lei e per lei che si fanno follie, è
lei che parafrasando Dostoevskij salverà il mondo, è lei che cattura occhi e cuori. Lei la Dea
che splende tra gli allori, che ogni tanto scende tra i comuni mortali. Sono opere di intenso e
profondo valore artistico e culturale. Dove accanto ad una professionalità impeccabile, una
ricercatezza dei tratti e delle linee, troviamo la capacità di saper cogliere le inginite contrad-
dizioni dell’umanità. La caducità della vita, di un destino già scritto e decretato. Sono anime
fragili, eternamente Sospese, in bilico in questo folle mondo che il pittore ama regalare. Una
galleria di volti, corpi, di sapienti particolari, colti e dall'estro del Maestro interpretati. E
mentre si ode da lontano il canto delle sirene ammaliatrici, mentre una barca in mare cerca
il suo porto, Zazzetta ci racconta un'altra storia, quella che possiamo Cambiare e con nuovi
colori inventare. Sacro e profano trovano spazio su tele di imponenti dimensioni, con uno
sguardo ai classici ed un tuffo nel presente. Il valente creativo con impegno e dedizione rac-
conta con tratti a volte decisi altri delicati l'intensità di ogni momento di questa troppo breve
esistenza. E se siamo angeli caduti e lontano è ormai l'Eden, possiamo trovare un piccolo
angolo di Paradiso, in cui ancora è possibile sognare ed il cuore far vibrare. Ed è bello im-
mergersi in questa realtà parallela, dove si resta incantati ed ammaliati, dove la maga Circe
cerca di conquistare il prode Ulisse. Zazzetta ci porta in quel tempo senza tempo, quello
scandito da ore diverse, anomale, strane, quello del sogno, dove alberga poesia e nostalgia,
dove siamo quello che eravamo. Un tempo strano Che fa il suo ignobile mestiere, un tempo
da vivere e riscrivere, un tempo da inventare, un tempo per amare in ogni cuore che non sa e
non può Invecchiare.
Sonia Terzino
Giornalista, critico d'arte, poeta
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