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TRA EFFIMERO E REALTÀ CON I LAVORI DI MARIA ELISA IMPERIALI
Solo ciò che è effimero è eterno. Così recita un antico aforisma andaluso. E niente è più effime-
ro ed eterno dell'arte, che sa attraversare il tempo e restare all'interno di esso. E mai riflessione
può essere più pertinente alle opere di Maria Elisa Imperiali, i cui lavori sono la longa manus
giottesca. La Imperiali, dopo essersi laureata alla facoltà di lettere moderne dell'Università degli
studi di Perugia, ha iniziato a lavorare come insegnante, parallelamente ha portato avanti la sua
passione per l'arte, intraprendendo un profondo cammino introspettivo da cui hanno preso
vita opere di particolare intensità emotiva e ricercatezza. Nelle sue donne, senza orpelli, nella
semplicità delle vesti, ritroviamo tutta la bellezza delle matrone etrusche, greche e romane.
Donne eternamente Sospese in quello spazio dai caldi colori dell'oro, dell'azzurro cielo, del
verde che circonda le dolci colline umbre, dei marroni intensi che dipingono la terra dopo la
pioggia. È un'ode dalla dolce Melodia quella che si erge dalle tele della valente creativa, dove
umano e divino si incontrano e si danno luce e calore. È un viaggio tra mito e realtà, tra leg-
genda e storia. Sono coppe ricolme di Ambrosia, banchetti a cui le dee sono invitate insieme ai
comuni mortali. È il canto delle sirene che sanno ancora ammaliare e conquistare. La Imperiali
nel suo raccolto studio lavora incessantemente sempre alla ricerca della perfezione. Ciò che
prende vita sono creazione che sanno catturare l'occhio dell'osservatore attento, lavori in cui
sono chiari i richiami all'arte di Giotto alla linearità delle forme gotiche. Tuttavia, se tutto è
già stato detto la Imperiali ha saputo aggiungere una sua particolare visione del tempo e della
storia. Con lei torniamo ai fasti, ai banchetti greci e latini, ma anche alla ricercatezza e fem-
minilità della donna etrusca. La Imperiali sicuramente è una voce fuori dal coro che non ha
mai seguito le mode del momento, che Dipinge per passione e per dare vita alle pulsioni che
albergano dentro di lei.
È un viaggio alla ricerca di se stessi, un viaggio che segue il suo itinerario, un viaggio a cui si-
ano chiamati tutti noi per sconfiggere i nostri demoni, per renderci conto della caducità della
vita, perché solo nell'umano esiste l'immortalità. La Imperiali è una perfezionista che ha fatto
proprio nella ricercatezza dei particolari e delle cromie il suo punto di forza. Così fulcro di
un quadro diventa un orecchino sapientemente cesellato o una collana che al sole ha rubato il
colore. Sono proprio i dettagli a fare la differenza e di fare di un lavoro, un’opera d'arte
Sonia Terzino
Giornalista, critico d'arte, poeta
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