Page 73 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2023
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Yuleisy Cruz Lezcano
IL MIO VICINO DI CASA
Alcuni ricordi Comunque vada imparo
vivono nel sangue la loro morte, Perse le gemme di vecchie promesse?
nella velata notte e la sua sorte, Imparo dall'ombra ad essere ombra No! Il mio vicino di casa
soffrono d'ombra fuggitiva, senza annullarmi; non dice mai "Ti amo" alla sua donna,
ma la loro carezza viva Imparo dall'albero ad essere scossa dalla passa dalla finestra e non dalla porta
nei tuoi occhi sogna l'impronta tempesta, perché dalla porta può entrare chiunque.
di una scintilla che non tramonta senza spezzarmi; Dalla porta non sempre si entra al mondo
e aspetta che il tuo fino disegno Imparo dalla gola ad essere silenzio ed è perfino difficile
diventi ali nel regno senza soffocarmi; entrare al cuore di una donna
di un libro di poesia Imparo da qualche luogo del mondo e alla sua anima.
che descriva la melanconia, ad essere appartata Lui ben sa che l'amore è una cosa
dipinta nei tuoi azzurri occhi. senza essere invisibile; e la parola amore un'altra
Imparo e imparo ad essere sogno e che solo l'anima sa
senza essere impossibile. dove tutte e due si incontrano.
Imparo dal sangue a stupire le arterie, Lui no! Non entra dalla porta,
lascio che batta forte il cuore. lui plana leggero
Il cuore vuole vivere, ma sono forse io? fra le chiome sparse sul cuscino
Cuore che impara, cuore imparato, e rapisce l'eterna giovinezza
sempre presente e meravigliato. trasformando la parola amore in bacio
Il mio cuore sono io! mentre ascolta il suo respiro
Indistinta dal mio stesso sogno, che si manifesta pieno di gioia.
imparo senza piegarmi a nessun bisogno. Lui da uomo mattiniero,
Sono viva come non lo sono mai stata! si insinua fra le persiane
e accarezza il suo viso
e poi l'attira verso la luce
per mostrarle l'infinità del suo cuore.
Usignolo cantore
Mi ha raccontato l'usignolo
che bada la tua margherita
che tu ti senti troppo solo
in questa distanza infinita.
Mi ha detto del tuo messaggio
scritto sulla finestra con un dito,
di quel travagliato viaggio,
dove il sogno si è smarrito.
L'usignolo dal ramo di sorte,
canta nel prato acceso di raggi,
parla di morte e di contagi,
di un infantile cuore
sgranato in un rosario d'amore.
Parla l'uccello cantore
del giacinto di fuoco rinvenuto
su un mondo sconosciuto,
ora solo, fin troppo verde,
dove la primavera si perde.
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