Page 107 - RIVISTA NOVEMBRE 2024
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iraniano che uccide le donne, le rende cieche, le fa sparire. Il regime fa  credere che
                il mondo  si sia dimenticato di noi, ma nel mio paese si continua a protestare: alla

                violenza e al rumore dei proiettili si risponde ballando in piazza senza velo, donne

                e giovani uomini che rischiano. Questo film è un omaggio al coraggio delle nonne,

                delle madri e oggi delle giovani che, dall’inizio della rivoluzione, non si sono fatte in-

                timorire dal regime e io sono convinta che arriverà la vittoria e passerà dalle donne.”







                In quanto a Golshifteh Farahani, che nei titoli di coda vediamo cantare “Baraye,” l’inno

                delle rivolte, con i Coldplay in un concerto a Buenos Aires nel 2022, la sua testimonianza
                è preziosa: “Non esiste separazione tra noi donne della diaspora e le donne che sono

                rimaste in Iran. Siamo un’unica nazione con lo stesso cuore e combattiamo per la

                libertà e l’uguaglianza. Loro che sono dentro rischiano di più, ma stiamo camminando

                insieme, siamo le ali dello stesso aereo. Andare in esilio per tutti noi crea un dolore

                indescrivibile, ma siamo la voce del nostro paese, quella che il regime vuole silenziare.”








                Ecco una breve biografia di Azar Nafisi:







                Azar Nafisi è una scrittrice e accademica iraniana-americana, nata a Teheran nel 1948.

                È figlia di Ahmad Nafisi, ex sindaco di Teheran, e di Nezhat  Nafisi, una  delle  prime

                donne elette al parlamento  iraniano.  All’età di 13 anni, Azar si trasferì in Inghilterra

                per completare i suoi studi e successivamente, si laureò in letteratura inglese e ame-
                ricana  presso l’Università  dell’Oklahoma negli Stati Uniti.








                Nel 1979, tornò in Iran e iniziò a insegnare letteratura inglese all’Università di Teheran.

                Tuttavia, nel 1981, fu sospesa dall’insegnamento per aver rifiutato di indossare il velo

                obbligatorio. Negli anni successivi, tenne incontri clandestini con studentesse nella
                sua casa, discutendo di letteratura e questioni. Questi incontri furono la base per il suo

                libro più famoso, “Leggere Lolita a Teheran”.



                Nel 1997, Nafisi emigrò negli Stati Uniti e divenne professoressa alla School of Ad-
                vanced lnternational Studies della Johns Hopkins University a Washington DC Ha

                scritto diversi libri, tra cui “Things l’ve Been Silent About “e “The Republic of lmagi-

                nation “







                Azar Nafisi è nota per il suo impegno per i diritti delle donne e dei diritti umani in

                generale, e per il suo lavoro nel promuovere la libertà culturale e l’immaginazione.

                Queste frasi riflettono le tematiche ricorrenti nel lavoro di Azar Nafisi, come l’impor-

                tanza della verità, della libertà, della cultura e dell’istruzione.






                “Credo nell’empatia. Credo nel tipo di empatia che viene creata attraverso l’immaginazione

                e attraverso relazioni intime e personali.”




                                                                                 periodico mensile del gruppo NOIQUI                           107
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