Page 84 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2023
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del tempio della mia Anima, della mia famiglia, del mio cuore acceso, dei progetti, del mio amo-                                                              mendi- cavi amore.

               re incondizionato per la vita, per la mia caviglia, le mie gambe, il mio Corpo forte che sembra

               essere sta- to colpito duramente — e invece no! — intuisco chiaramente che è proprio lui che                                                                  Il fare continuo senza una direzione, attraverso mille strade che non sono tue, ti ha portato a
               in questo momento mi sta parlando, e io desidero finalmente prestargli il massimo ascolto: lo                                                                 sfiancarti e a soffocare il grido della Tua Anima, che è qui per guidare la tua vita verso il tuo dise-

               stesso corpo che mi ha dato la forza per occuparmi di una famiglia numerosa, lavorare con                                                                     gno, il meraviglioso mandala che si manifesta attraverso il tuo persona- lissimo viaggio terreno.

               passione, scorrazzare con la mountainbike, che prova piacere e gioia di vivere, mi condurrà alla
               guarigione e lavorerà con me sotto la guida della mia Anima per offrirmi benessere. Vuole farmi                                                               Onora chi sei. Non hai bisogno che qualcuno ti indichi la direzione: in te scoprirai una bambina,

               soltanto un altro discorso d’amore. E lei, mi dico, l’artrite apparentemente intrusa, non è che il                                                            una donna giovane e un'anziana, tutte in un solo corpo. Nel tuo sguardo scorgerai il lupo bianco

               linguaggio con cui il mio corpo vuole parlarmi e arrivare a riflettere. Sono tutta orecchi.                                                                   della pace e il lupo nero della rabbia, che danzeranno insieme per condurti sulla strada che puoi
                                                                                                                                                                             vedere soltanto tu, nessun altro.

               Scendiamo in strada e chiamo i miei genitori, che non sanno quali parole usare. Non ce n'è bi-

               sogno. Li anticipo rassicurandoli. Sento la voce di mia madre che si fa lieve, sottile, le parole si                                                          Non temere, prosegui il viaggio e assapora la Vita che sta aprendo le porte al tuo passaggio, qui
               mescolano nel- l’assenza di aria, poi la sento piangere sommessamente.                                                                                        e ora. Incontrerai compagni di viaggio che la Vita stessa ti invierà quando la paura sembrerà

                                                                                                                                                                             prendere il sopravvento sul tuo cammino, quando sarai tentata di voltarti indie- tro, perdendo la
               Non dormo neppure quella notte. Il mio corpo è in subbuglio: sta cercando le parole. Prendo la                                                                fiducia in chi sei. Essi accenderanno lucerne per farti onorare il tuo disegno d’amore, e affinché

               mano di Sandro, la stringo a me e trovo pace, la serenità mi invade e mi ristora come un sonno                                                                tu possa aprirti al potere creativo.

               profondo, mi abbandono all'ascolto fiducioso della mia Anima, so che la mia vita cambierà e
               ho già voltato pagina.                                                                                                                                        La Vita spalancherà magnifiche porte al tuo passaggio, ma tu non aver paura, non dubitare, non

                                                                                                                                                                             potrai perderti, conoscerai la strada se ti farai guidare dalla Verità che è già dentro di te.”

               Provo la strana ebbrezza di chi sta per leggere un nuovo affascinante libro di cui non conosce
               il finale: divora pagina per pagina, si ferma, torna indietro, gusta i pezzi, li ripete ad alta voce, e

               poi fa silenzio in se stesso mentre le parole, le frasi, cominciano a scorrere lungo ogni fibra, fino                                                         Prova a scrivere pensieri ed emozioni che emergono rileggendo interiormente la tua storia

               alle viscere, e portano luce risanante, cambiamento ina- spettato e urlato nel corpo, nella psiche                                                            personale dal momento in cui la malattia è entrata nella tua vita. Questa pratica potrà aiutarti a
               e infine nello spirito, che si                                                                                                                                rielaborare l’esperienza che vivi con una narrazione diversa, che non si focalizza sui sintomi e

                                                                                                                                                                             sui disagi della malattia, ma sul risvegliare la tua creatività guardando a questa esperienza come

               libera alla scoperta di una consapevolezza antica che il pensiero fa fatica a raggiungere, come un                                                            a un tempo di evoluzione interiore e psicofisica.
               albero giovane che ha soltanto bisogno di tempo per crescere e donare i suoi succosi frutti, ma

               già contiene in sé la pienezza della sua manifestazione.                                                                                                      Se preferisci, comincia la mattina appena ti svegli, facendo fluire le tue emozioni come un tor-

                                                                                                                                                                             rente oppure, se non ce la fai, inizia con lo scrivere semplicemente ciò che è accaduto il giorno
               SERENELLA                                                                                                                                                     precedente.




               Occhi chiusi e braccia distese, mani aperte in segno di resa, dormo profondamente la notte                                                                    Ti aiuto con queste domande, a cui potrai rispondere anche di seguito:
               dopo la diagnosi. Mi sveglio improvvisamene- te nel cuore della notte; lei è qui che, compren-

               siva, per un po’ mi dà pace, e io decido di darle un nome che contiene in sé una profezia: “Da                                                                Quali sono le emozioni e i pensieri che sono emersi appena ti è stata comunicata la diagnosi?

               questo momento, ti chiamerai Serenella, sarà il tuo nome a evocare la mia guarigione, e la Pace
               che guiderà tutti i miei passi.”




               Serenella è qui, è la mia artrite che Reuma Nocebus ha definito “grave”. Sono nel letto con mio
               marito, ma sola con lei per chissà quanto tempo.




               Serenella mi parlerà, tante volte mi darà noia, mi renderà forse difficile abbottonarmi la camicia
               a causa delle dita tremolanti e senza forza che si fanno strada tra il bottone e l’asola, o anche

               soltanto aprire il tappo di una bottiglietta d'acqua mi sembrerà un’impresa, ma lei è qui con me,

               nel mio corpo, è il segno della necessità imminente di un cambiamento radicale nella mia vita.



               Serenella non tarda a farsi sentire: “Grazie per avermi dato un nome, mi piace… Mi vedi, mi

               accogli, lo apprezzo molto. Ti ho par- lato tanto, ho provato anche a urlare un po’ di più, ma
               sembravi cieca e sorda al mio linguaggio. Poi ho urlato più forte, fortissimo, ed eccomi, ora mi

               vedi qui con te. Non aver paura, non voglio farti del male, io sono con te a ogni passo, desidero

               collaborare con te perché tu finalmente possa manifestare chi sei tra le righe dei condiziona-
               menti e delle convinzioni limitanti nelle quali ti sei perduta, alla ricerca del fare, inseguendo ogni

               chimera, cedendo a ogni richiesta di aiuto, mentre cercavi te stessa e, disperatamente, eri tu che



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