Page 3 - RIVISTA LUGLIO 2024
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EDITORIALE
Modellate dalle influenze culturali, dalla guida dei genitori e dalle esperienze di vita, queste
convinzioni influenzano il comportamento e i processi decisionali. Credere che un percorso
di studi eccellente sia la chiave del successo nel lavoro è un esempio di convinzione comune e
condivisa da gran parte della società occidentale.
Ci sono poi le convinzioni disfunzionali, che possono impedire la crescita personale, portando
ad ansia, depressione e tendenze ossessive. Chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo da
relazione spesso si aggrappa a convinzioni personali sui vari aspetti delle relazioni e sul modo
in cui “dovrebbero” essere.
Le convinzioni ossessive di chi soffre di ocd da relazione
Convinzioni che possono dettare il modo in cui, secondo lui, o lei si dovrebbe sentire
(esempio: sempre felici e innamorati, senza sentimenti negativi), pensare (pensare
costantemente a me, senza mai criticarmi) e agire (esempio: non guardare mai altre persone).
Queste convinzioni estreme si estendono anche all'attribuire significati profondi a sentimenti
specifici propri (esempio, "Se non provo costantemente sentimenti d'amore, è improbabile
che sia vero amore”), pensieri ("i dubbi indicano che la relazione non è quella giusta”) e
comportamenti (“Se guardi un'altra non mi ami davvero”). Le convinzioni ossessive sono
influenzate dall’esposizione precoce a modelli ben precisi di relazione ma si possono
continuare a evolvere nel corso della vita di un individuo anche nell'età adulta. L'influenza
delle narrazioni stereotipate ahinoi prevalenti nella società occidentale, cioè quelle diffuse
attraverso vari mezzi come film e canzoni, modella a sua volta le convinzioni amorose delle
persone (pensiamo alla favola dell'anima gemella).
Sfortunatamente, queste rappresentazioni raramente riconoscono le fluttuazioni naturali delle
emozioni all’interno delle relazioni o la realtà dei fatti: le persone possono provare sentimenti
romantici o attrazione sessuale per più di una persona.
Le convinzioni amorose estreme sono la benzina che alimenta il circolo vizioso della persona
con ROCD. Gli individui sperimentano pensieri intrusivi e indesiderati, accompagnati da
sentimenti spiacevoli come ansia e senso di urgenza, a questi pensieri e sentimenti indesiderati
gli individui reagiscono allora con comportamenti compulsivi, sia palesi che nascosti, che
pensano siano utili ad alleviare la loro angoscia e raggiungere un senso di risoluzione ai dubbi.
Sfortunatamente, il ricorso alle compulsioni non fa altro che nutrire i pensieri ossessivi e ne
intensifica il ritorno, intrappolando la persona in cicli continui di ossessione, preoccupazione,
ansia, risoluzione, ossessione, preoccupazione, ansia e così via.
Cercare rassicurazioni (ogni giorno, per sempre)
Una persona alle prese con disturbo ossessivo compulsivo da relazione cercherà rassicurazioni
rispetto al fatto che le sue ansie sono infondate chiedendo più volte al partner di rispondere
alle stesse domande più e più volte e cercando nella cerchia di famiglia e amici riscontri
circa la legittimità di quelle domande costanti. Questi comportamenti, quando ottengono il
risultato desiderato, daranno a una persona con ROCD un sollievo temporaneo dal dubbio
e dalla confusione ma la parola chiave è, ovviamente, “temporaneo”. L'impulso a chiedere
rassicurazioni tornerà a stretto giro, sia ripescando lo stesso argomento che trovandone
altri sempre nuovi. Qual è il trattamento per il disturbo ossessivo compulsivo relazionale?
Come detto, all'inizio il ROCD non è di per sé una condizione clinica diagnosticabile ma
rientra nei comportamenti di una personalità con disturbo ossessivo-compulsivo, che invece
lo è. Idealmente si dovrebbe affrontare la cosa in un percorso di terapia di tipo cognitivo
comportamentale. Soprattutto per il proprio benessere.
Luciano Zampini
fonte GEDI e la REPUBBLICA