Page 71 - RIVISTA NOIQUI SETTEMBRE 2023
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NALI EssE





                                APPUNTI DI VIAGGIO






                Amo viaggiare e conoscere toccando con mano realtà sconosciute, soppesarle, annusarle,

                viverle, fissare nella mente luoghi, immagini, ambienti; provare emozioni, e supportata dalla
                curiosità sorprendermi per ogni piccola, meravigliosa cosa e goderne appieno.

                Ed ogni volta avviene il miracolo, la simbiosi totale con l'ambiente, la partecipazione assoluta

                mentale ed emozionale, l'ansia del tempo tiranno che non lascia spazio all'assimilazione, co-
                gliere gli attimi e memorizzarli per poi ripercorrerli nei momenti di tranquillità e riposo, nelle

                silenziose ore notturne, momenti di riflessione, a volte magici, altri malinconici, altri ancora

                di rabbia impotente.
                Mai mi è successo, però, di non trovare le parole adatte per descrivere ciò che ho dentro...ciò

                che queste esperienze mi hanno donato, in fatto di immagini, suoni, profumi, sensazioni ed
                emozioni.

                Ed un giorno ho avuto l’opportunità di conoscere, vivere, toccare con mano una realtà di cui

                avevo sentito parlare durante la mia giovinezza, relativamente ad una guerra assurda e feroce,
                senza logica, come tutte le guerre...parole studiate sui libri di storia, cause e conseguenze ana-

                lizzate da diverse angolazioni e punti di vista...

                La realtà è quella di un popolo dolce, cordiale...immensamente povero, di una povertà assur-
                da, che stride con la ricchezza di un paesaggio stupendo, meraviglioso...molti luoghi sono stati

                dichiarati dall'UNESCO patrimonio dell'umanità...risaie di un colore smeraldino che si di-

                stendono a perdita d'occhio, il verde più scuro della giungla interrotto da cascate, fiumi e laghi,
                acque dappertutto...e la popolazione non ha l'acqua potabile...nei villaggi delle tribù manca

                una rete idrica e l'energia elettrica, vivono in palafitte composte da un'unica stanza, in sim-

                biosi con la natura e gli animali...e i bimbi...nudi, o se fortunati, vestiti di stracci...i loro occhi
                non li scorderò mai, velati di una tristezza infinita eppure sempre pronti a regalare un sorri-

                                                                           so, senza nulla chiedere...così piccoli eppure dotati

                                                                           di grande dignità...hanno bisogno di tutto...o forse
                                                                           siamo noi che pensiamo questo, abituati al nostro

                                                                           consumismo sfrenato, al sovrappiù, non lo so...il

                                                                           quesito mi martella dentro, ma non oso rispon-
                                                                           dere! Abbiamo distrutto intere civiltà noi popoli

                                                                           "evoluti", pensando di adempiere ad una missione

                                                                           umanitaria!
                                                                           Avevo con me delle penne, delle matite colorate,

                                                                           ne ho fatto dono ai bambini...quanta felicità è ba-
                                                                           lenata per un attimo nei loro occhi meravigliati!

                                                                           Un bimbetto, poco più alto di un soldo di cacio,

                                                                           pochi minuti dopo aver ricevuto la sua matita, mi
                                                                           ha rincorso, in mano aveva un pezzetto di carta su-

                                                                           dicio, che mi porgeva...mi aveva fatto un disegno...,

                                                                           mai nella mia vita ho ricevuto dono più prezioso!
                                                                           Ed ora sono qui, la mente e il cuore colmi di emo-

                                                                           zioni che non voglio si attenuino, voglio mante-

                                                                           nerle vive, ogni giorno voglio ripetere a me stessa
                                                                           che sono nata fortunata, che le mie lamentele esi-

                                                                           stenziali sono un insulto nei confronti di chi non

                                                                           ha nulla, neppure un'aspettativa e riesce a regalarti
                                                                           un sorriso e quel poco che ha...








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