Page 19 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2021
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fRAnCEsCA pATITuCCI

               Credo che valga la pena soffermarsi su tali citazioni e meditare.
               Iniziamo da oggi, da questo Natale, a fare di noi esseri migliori, facciamo autoanalisi e ag-
 CARO BABBO NATALE.  guantiamo l’essenziale dei nostri giorni…dopo gli ultimi anni attraversati di cui noi tutti,

 Eccoci qui, in un'epoca intrisa di paradossi, domande senza risposte, dubbi, paure.  indistintamente, ne portiamo cicatrici dentro.
               La bellezza di vivere aggrappati a una slitta d’amore, di pace e di serenità per tutti noi.
 Non era esattamente così che ci aspettavamo questo Natale.  È questo il mio semplice e sentito augurio.
 Son ben due anni che siamo appesi al filo di una speranza flebile…
 Più che un medico che curi il virus, ci vorrebbe un bravo medico che curi l'animo uma-  And now the soul discards the gifts, those of  the heart ... to breathe pure air and light, in these days
 no, a ricucire strappi di pelle e anima.  suspended in the darkness of  our little hopes.
 Eh, si, perché siamo devastati dentro più che nel fisico, come ogni epoca che è stata
 contrassegnata da grandi eventi, guerre, epidemie e tanto altro.  E adesso scartiamo i regali, quelli del cuore...per respirare aria pura e luce, in questi giorni
 Ma neanche un buon dottore può curare la paura che ci trasciniamo, silentemente, nei   sospesi nel buio delle nostre piccole speranze.
 nostri giorni rassegnati.
 Eppure, in questo Natale, avremmo bisogno di chi ci conforti con una parola rassicu-
 rante, per regalarci la voglia di continuare a vivere e lottare, nonostante il male aleggi nei   E’ NATALE
 nostri respiri.
 Abbiamo necessità di coccole, come fanno i gatti con i loro padroni, quando avvertono   C'eri tu.
 il loro malessere.  La festa eri tu
 Anime bisognose di calore umano, tradizioni, raccoglimento, condivisione, quella vera,   con la tua meraviglia negli occhi
 di un tempo ormai lontano.  a scrutare la gioia nelle nostre
 Avremmo bisogno di una nenia che scandisca il tempo, il tempo della Rinascita che tarda   anime fanciulle.
 ad affacciarsi.  C’eri tu
 E per tutto questo, caro il mio Babbo Natale, vieni a farci dono di cibo per l’anima, ché   a scaldare il cuore della tua
 di regali infiocchettati non abbiamo più necessità.   famiglia.
 Oggi, forse, possiamo sentire davvero la mancanza di quanto avevamo, tutto scontato e   Ogni ben di Dio elargivi
 dovuto…e ci manca tanto ciò che non abbiamo saputo cogliere e apprezzare al momen-  a piene mani
 to opportuno.  con tutto l’amore con cui
 Per ritrovare l’autenticità del Natale dovremmo liberarlo da tutte le frenesie consumisti-  abbracciavi carne della tua carne.
 che, cerimoniose, futili e tornare al suo puro significato.  Ora, sotto l’alberello
 Mi piace, a tal proposito, riportare alcune riflessioni di grandi uomini.  danzano colori, dolcetti, angeli
 Come lamentava il grande Alberto Moravia, impietosamente, in un articolo, tempo fa,   stelle e fiocchi festosi e
 riferendosi anche ai cristiani, che “il Natale è stato ridotto a un reperto archeologi-  sui nostri volti tristezza e gioia
 co- folclorico sul quale si depone la patina del tempo e si raggrumano le incro-  di sì cari attimi tatuati
 stazioni di tante scorie. È il Natale che ripopola i templi del consumo, che pub-  sulla nostra pelle.
 blicizza viaggi esotici o vacanze sulla neve, che addobba le strade con luminarie   Il tuo dono non c’è più
 e, sì, che forse spinge i più renitenti a una Messa di mezzanotte, ma per un ritiro   ma resta la sacralità dei
 non troppo diverso dal cenone”  legami inscindibili
 Retorica?? Non direi.  che si accendono in ogni
 E ancora, nel 1954, Curzio Malaparte scriveva:  lucciola natalizia
 “Tra pochi giorni è Natale e già gli uomini si preparano alla suprema ipocrisia…  in casa e nei sorrisi
 Vorrei che il giorno di Natale il panettone diventasse carne dolente sotto il no-  pensando che sarai lì
 stro coltello e il vino diventasse sangue e avessimo tutti per un istante l’orrore del   in una mangiatoia
 mondo in bocca…Vorrei che la notte di Natale in tutte le chiese del mondo un   a rinascere con noi, per noi...
 povero prete si levasse gridando: Via da quella culla, ipocriti, bugiardi,  andate   insieme a Gesù Bambino.
 a casa vostra a piangere sulle culle dei vostri figli. Se il mondo soffre è anche per   È Natale ancora
 colpa vostra, che non osate difendere la giustizia e la bontà e avete paura di es-  Papà.
 sere cristiani fino in fondo. Via da questa culla, ipocriti! Questo bambino, che è
 nato per salvare il mondo, ha orrore di voi!”



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