Page 3 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2021
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EDITORIALE
Quando la guerra lasciò il posto
al Natale – 25 dicembre 1914
foto repertorio da: nuovamente, tornare ad essere spensierati e gioiosi.
Il Primato Nazionale Il diritto di libertà è un sogno inseguito fin dalla notte
dei tempi, lo era nella preistoria dove si doveva scappare
dall’oppressione dei “dinosauri” e lo è oggi per non con-
fondersi dalle masse che seguono percorsi scavati per il
gregge.
Ci vorrebbe un progetto comune che riunisca tutta la furia
a costruire solo il benessere e non invadere la mente da cose molto spesso superflue.
È un tempo di somme e diffe- Ecco forse una lampada di Aladino dove sfregare equivale a chiedere giustizia per
renze, un annunciato dare senza chi soffre, per chi non riesce ad arrivare a fine giornata senza chiedere miseramente
sapere cosa ricevere in cambio. un tozzo di pane, che il mare diventi un prato dove correre e non affogare.
Un baratto al buio mentre den- Ci vorrebbe una mannaia per chi parla senza sapere o volutamente per forviare la
tro è luce accecante solo per chi verità, questo dono della parola, spesso usata in modo improprio fa più danni di una
prende. pallottola.
In questo andare e tornare cara E poi quella domanda insi-
piccola rimane solo l’amarezza, stente che preme alla men-
a volte, di aver contribuito a in- te: “PERCHÉ' SEI QUI
grossare le file dell’inutilità, di ORA"; per qualcosa che c'è
essersi battuti per un pugno di sempre stata e si è risvegliata
ragionevole compassione. ed ho paura.
Natale accende le sue ennesime lucine, e come formiche l’umanità si agita per mille illu- Lascio solo una parola
sioni e proposizioni. “amore”, è un’arma spa-
Gli scaffali, otre di offerte, si sgonfiano come palloncini al vento, lasciando la visione a ventosa sai piccola, molti ne
una fuga prospettica da ciò che in realtà non possiamo mai ottenere, mettendo a nudo hanno paura, noi ne siamo i
una struttura metallica ormeggiata al centro delle attenzioni… superstiti.
Poi di nascosto, in silenzio, sfila la storia, come gli annuari dei calendari e le sue faccine Speranza e una dose di ot-
colorate. timismo nella supplica a
Luminarie di ricordi, piantate come segnaposti in questa giungla di vissuto e tramandato questo Babbo Natale che
a voce dalle generazioni, racconti dolci, tristi e svogliati, di fotografie conservate nella sta arrivando, chiedendomi
soffitta in quell’ultimo ripiano delle cose andate. costantemente: chissà cosa
Quante volte abbiamo ucciso nel nome dell’orgoglio ferito e quante in preda alla disin- accadrà ancora domani.
crasia tra ragione e sanguigna reazione.
È Natale da te? Senti il canto corale degli angeli? Dove siede la testa di un gregge disper-
so nell’io supremo?
Conti e mancanze in una cesta di fantomatica quotidianità confusa nella restrizione di
una pandemia, dalle grida di chi dice: io lo avevo detto e da altri che si guardano dal dire
cosa sia giusto, per paura di essere tacciati di sapienza inopportuna.
Nell’egoismo collettivo ci sono certo i distinguo, ma se osservo gente mettersi in fila per
volare quei pochi attimi in orbita, al puro scopo di dire io l’ho fatto, lasciando altri nella
disperazione della fame, comincio a dissentire sulla buona fede.
Un anno si sta chiudendo piccola, labili ricordi appaiono a riportarne l’inizio, altri sono Luciano Zampini
fervidi perché appena vissuti.
Prima o poi, e credo molto presto questo poi, ci lascerà liberi finalmente di incontrarci