Page 68 - RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2022
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fame e della sete; tuttavia, non vi era nulla con cui cibarsi e anche l’acqua del piccolo
torrente vicino era ghiacciata.
IL MANICHINO E IL LUPO BIANCO Fece ritorno al villaggio e, confidando nel buon cuore dei suoi abitanti, si sedette all’an-
golo di un vicolo, per chiedere l’elemosina. I passanti si fermavano, incuriositi dal fatto
Sulla cima di una grande montagna, esiste un piccolo paese con una minuscola piazza, di vedere un viso sconosciuto e, per sua fortuna, le donarono tutti un obolo. Con quel
gruzzolo accumulato si sfamò e bevve, dopodiché tornò nel bosco.
al centro della quale si ergono le statue di una bellissima fanciulla e di un lupo bianco, Quella notte c’era la luna piena. In lontananza, i lupi emettevano lugubri ululati. La
in ricordo di una storia antica a dir poco strana, che ogni nonno racconta ancora ai notte successiva gli ululati si fecero più vicini; probabilmente spinti dalla fame, i feroci
propri nipotini, nelle lunghe sere d'inverno, seduti accanto al camino acceso. animali si avvicinavano al paese. All’improvviso, l’ombra di uno di essi la fece trasalire.
Tutto ebbe inizio nella bottega della sarta di quella contrada, una donnina ormai an- Spaventata, si fece più piccola possibile, rannicchiandosi maggiormente dentro la buca,
ziana che aveva trascorso la vita a cucire abiti per i suoi compaesani. Fra le sue poche senza muovere un muscolo e quasi senza respirare.
cose, possedeva un manichino di legno dalle forme femminili, sul quale era solita met- Il lupo non sembrava avere cattive intenzioni, visto che restava a distanza. In parte tran-
tere in prova i vestiti tagliati e imbastiti, prima di riprovarli indosso alle clienti. quillizzata, cedette al sonno. Al suo risveglio, notò che era accucciato vicino a lei.
Dato che non aveva mai preso marito e, di conseguenza, non aveva avuto bambini, Con la luce del giorno poteva vederlo bene: si trattava di un animale imponente, il
aveva dato al manichino il nome che avrebbe messo a sua figlia, se solo ne avesse avu- colore del suo manto appariva candido come la neve e contrastava con i suoi bellissimi
to una: Irene. In questo modo le si rivolgeva come a una persona e si sentiva meno occhi, neri come due perle.
sola. Successivamente il lupo si alzò, la osservò e si voltò, allontanandosi verso il branco
In un brutto giorno d'inverno, la vecchietta morì all'improvviso e la sua bottega venne poco lontano, di cui era il capo.
chiusa. I suoi attrezzi da lavoro, compreso il manichino, furono accatastati in un an- La sera seguente acquistò del cibo con la scarsa carità dei passanti e lo divise a metà:
golo del cortile adiacente. una parte per sé e l’altra la depose sopra una roccia, con il proponimento di attendere
Passarono molti giorni e molte notti. Il povero manichino giaceva nudo sopra la con pazienza, invece si addormentò.
catasta, semicoperto dalla neve, con i begli occhi scuri e profondi rivolti verso il cielo, Alle prime luci dell’alba percepì immediatamente la presenza del lupo bianco: era lì a
quasi imploranti. pochi passi da lei e la stava guardando con l’espressione dolce, probabilmente grata.
Arrivò la Notte di Natale. Nevicava e faceva un gran freddo. Irene prese il coraggio a due mani e si alzò, avvicinandosi all’animale e allungando una
Quando la campana della Chiesa rintoccò la mezzanotte per annunciare la nascita mano per accarezzarlo sulla nuca, prima timorosamente, poi con sempre maggiore deci-
del Bambino Gesù, un bagliore illuminò il cielo: era la Stella di Betlemme che, per un sione. Esso rimase immobile, accettando le sue carezze.
istante, inondò di luce fredda la Terra, ma donò calore al corpo inanimato del ma- Tra i due nacque una grande amicizia, che li rese inseparabili. Ma il perfido destino tra-
nichino, che prese vita e divenne umano, probabilmente per volere del Creatore che mava contro di loro.
gli diede l'anima, mutandolo in una bellissima fanciulla dai lunghi capelli corvini che, I contadini, stanchi per la sparizione dei loro animali divorati dal branco di lupi affama-
prontamente, si inginocchiò e si fece il Segno della Croce, rendendo grazie a Dio. ti, si armarono e si avviarono verso il bosco, determinati a compiere una strage.
Dopodiché si rialzò e cercò un abito tra le tante vecchie stoffe; ne trovò uno un po' Improvvisamente, la giovinetta e il suo inseparabile amico si trovarono il percorso sbar-
lacero e inoltre un cappotto logoro. Si vestì e si incamminò per la strada deserta. La rato da uno di loro che le gridò di spostarsi, non appena vide il lupo A nulla valsero le
Santa Messa era ormai terminata e i paesani erano già rientrati nelle loro abitazioni. implorazioni della fanciulla in lacrime; l’improvvisato cacciatore non volle sentire ragio-
Dalle finestre dei pianoterra ancora illuminate, poteva sbirciare e assistere alla gioiosa ni e, puntando la canna del fucile, fece fuoco; tuttavia, la pallottola penetrò nel petto di
allegria dei bambini ancora alzati, vicino ai grandi alberi pieni di decorazioni e di luci lei che si era gettata davanti al lupo in un impeto d’amore e di protezione.
sfavillanti. La povera ragazza si sentì sola e pianse. Iddio, dal Cielo, aveva realizzato il Poi cadde a terra, mentre l’animale si avventava alla gola dell’uomo pietrificato dal pani-
suo desiderio, ma a quale prezzo? co ma, un istante prima di azzannarlo, la voce flebile di Irene lo pregò di fermarsi.
Cammina, cammina, arrivò al limite del bosco, si fece coraggio e si avventurò tra le Il paesano, la cui chioma era divenuta canuta per il pericolo corso, scappò via come un
sagome scure degli alberi. La fredda luce della luna, infiltrandosi tra le fronde maesto- codardo, lasciando a terra la poveretta agonizzante.
se, creava ombre terrificanti e minacciose. La notte che sopraggiunse pareva più cupa e tenebrosa del solito. Il lupo salì sopra una
Notò una grossa buca probabilmente scavata da qualche animale; per fortuna rimane- rupe, da dove esternò tutto il suo lancinante dolore, ululando alla luna.
va sotto un enorme albero di magnolia e la neve non l’aveva coperta; vi si rannicchiò Il sole non si era ancora levato quando l’animale cominciò a trascinare con fatica il cor-
e si addormentò all’istante, esausta. po inerme della fanciulla, ormai privo di vita, verso il grande lago, abitato dalle Ninfe
Con le prime luci dell’alba tutto appariva diverso, le ombre spaventose della notte era- del Bosco.
no scomparse. Il bosco era addormentato sotto uno spesso, gelido e bianco mantello Quando vi arrivò, trafelato e determinato a porre fine ai suoi giorni, con un ulteriore
di neve e gli animali giacevano al sicuro nelle loro tane, in letargo. sforzo lo trascinò sul sottile strato di ghiaccio che si ruppe e ambedue finirono nelle
La povera fanciulla, essendo divenuta una creatura umana, avvertiva gli stimoli della
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