PREFAZIONE
Avventurarsi alla scoperta dei sentimenti, ecco cosa accade leggendo Antonella e i suoi pensieri più nascosti.
Ora pieni di speranza e ammirazione, ora malinconici che vanno lontano nel passato.
Un turbine di sensazioni, Lei un’anima da far invidia al mare, si agita, si quieta e poi vola, come il vento lungo immagini che lasciano in esse impresse le parole a caratteri cubitali.
Nella poesia che apre la raccolta “LA VALIGIA DI… SOGNI” racchiude in modo magistrale la sua vita, la consapevolezza dell’esser stata e l’esser adesso. – Sorrisi e lacrime i miei passi accompagnano…– solo questo piccolo passaggio è così esplosivo da lanciarci a srotolare la personale moviola di vita.
In “OLTRE IL TEMPO” ricorda il suo giuramento –non ho smesso di pensarti– confermando a chi non c’è più che non dimenticare è il vero giuramento che va oltre il tempo.
Scrivere qualcosa per Antonella per me non è facile, anche se non di persona noi ci conosciamo da molto tempo, frequentemente ci incontriamo duellando di penna e notti offuscate dai tormenti, e partecipare, a questa silloge in questa veste, è un po’ come mettere a nudo la sua anima, la sua essenza di donna, di mamma, e tutto quello che la vita propone come campo di avventura, combattendo ogni giorno nell’affannoso tentativo di vincere le avversità.
In Antonella Ariosto è forte il senso della mamma e la mancanza della stessa, la troviamo nel confronto in “A TE” –so che sei tu mamma che ricambi il mio pensiero– e poi in “IO MAMMA (senza difesa)” – io mamma il desiderio più grande – e infine ancora un’altra “MAMMA” –il cuore di una mamma ha amore illimitato– segnano un paletto importante nell’anima della consapevolezza di Antonella.
Umilmente chiede aiuto e quasi in supplica dice “NON MI GIUDICARE” dove si piega e in lacrime recita la sua angoscia.
Onora e vive una simbiosi con la città che la ospita, la troviamo in “ROMA o in “A TE CHE NON CONOSCI” declinandosi poi in quel “I RAGAZZI CHE SI BACIANO”.
Ariosto non si tira mai indietro, accetta i confronti, si lascia trasportare e accetta così con naturalezza lo scrivere anche con altri, mescolando i suoi sentimenti con quelli degli altri, ha fatto una sezione dedicata proprio a questo, dove si intarsia nei versi con altri versi.
Una silloge da scoprire pagina per pagina, leggerla, e poi riprenderla per carpire quello che ci è scappato nella lettura precedente.
Luciano Zampini