PREFAZIONE
“A domani” è già una conquista, il titolo di questa delicata ma imponente silloge.
L’autrice scrive con un’anima dolce ma allo stesso modo ribelle, se si legge con attenzione la prima poesia in prosa, che porta il titolo del libro stesso.
Un riscatto, una promessa a sé stessa, uno strappo alla vita soppressa ma desiderata e amata tanto.
Fa molto riflettere sul vissuto d’un tempo e sul ruolo della famiglia nelle righe, “vivere i progetti degli altri e non il mio vivere”, oppure nell’ “egoismo umano di chi mi ha messo al mondo e che voleva scrivere il destino della mia vita”.
Quasi una denuncia a ciò che è stato vietato, tolto, oscurato; un testo pieno di dolore e di solitudine.
La Perna esalta tutta la bellezza nei testi successivi, scritti con accuratezza e sentimento che fanno capire, quanto non sia stato vano lottare e quanto sia un’osservatrice attenta di ciò che le accade intorno.
Struggente e malinconica la poesia dedicata al nonno e altre che vedono come scenario le guerre e tutto il marcio in cui viviamo oggi.
Ma l’amore scoppia nei versi per chi non c’è più, dove l’autrice si proietta a piene mani con “…ma tu vieni presto a prendere di me la mia trasparenza, che nessuno mai più mi veda o che mi parli…”
Il desiderio di volare via, quando vengono a mancare gli affetti più cari, la denuda da ogni speranza.
La solitudine viaggia in queste pagine insieme all’amore che resta ancorato ad ogni verso, ad ogni parola, quasi a voler cercare una forza dentro la regione.
Graziella De Chiara