Come in un battito d’ali ci si innalza sui versi, essenziali, di Luisa, a sottolineare e onorare il titolo della silloge. Potrebbe apparire un poetare ermetico il suo ma, l’essenza vibrante, ne fornisce una melodia armonica e appassionante.
Quando la semplicità è un voler fare arrivare emozione pura ecco che l’autrice ci decanta intime percezioni poetiche, suo rifugio, a oltrepassare il buio terreno, verso cieli tersi e scintillanti di promesse, sogni, speranze.
Ed è proprio nella sua lirica, che apre la raccolta, “Ali di farfalla” che manifesta un desiderio smodato di librarsi in alto e “volare” sopra l’infinito.
La natura è presente sotto svariate forme e metafore, a imporre la sua degna importanza.
Ci sembra quasi di fluttuare tra i suoi versi autunnali, a riflettere un’anima smarrita ma sempre resiliente a sé stessa.
La parola “silenzio” ricorre sovente nella poetica di Luisa, come fosse uno scrigno magico in cui serbare preziosi momenti di vita, memorie… rinascita.
E l’ode petrarchesca, ispirata al grande poeta e scrittore, è pregna di dolcezza, nel suo lamento d’anima.
Non mancano riferimenti a temi dolorosi e, nel componimento “La luna di Auschwitz”, esprime, come la sua penna desidera, in punta di piedi, sentimenti forti, in una forma rispettosa verso il male causato da cotanta malvagità tramutata in versi sommessi.
La sua passione per la poesia giapponese viene esaltata con maestria e solarità, in un intreccio di parole che vibrano di profondi fremiti.
Concludo questo bel viaggio poetico con un tanka dolcissimo dell’autrice, a ricordare che la
primavera di rinascita, come un docile fiore di ciliegio, s’aggrappa anche a un terreno arido e inospitale.
Tanka
Hanagasumi
Un abbraccio d’amore
Tra fiori rosa
Fioriscono Sakura
Primavera ritorna.
Francesca Patitucci