Autore: Angela Maria Malatacca

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L’arte della verità

23/06/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

L'arte della verità

Mani bianche e delicate
sanno afferrare le vite altrui.
Le sbucciano con calma
usando il coltello dell’infamia
e le modellano in pietre lisce
pronte a lapidare.
Gli occhi socchiusi indagano
anime ignare
che non hanno peccati da confessare.
Spolpano anime,
con la bocca colma di dolcezza,
mentre il succo acido impregna le dita
e cola lungo i polsi.
Le parole calzano sui corpi
come stoffa scadente,
abiti informi e mai a misura.
Sorridono con i denti troppo bianchi
e le labbra macchiate di discorsi ipocriti,
mentre si ingozzano di miele rancido
che continuano a chiamare verità.
© Angela Maria Malatacca 

✍️ Scritta da: Angela Maria Malatacca
📝 Pubblicata da: Angela Maria Malatacca

Nella testa, nel ventre

19/05/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

Nella testa, nel ventre

Hai insinuato le mani nel mio cranio,
spostato le vene come fili elettrici,
divorato la mia logica con denti d’acciaio.

Non sei l’amore che credevo,
ma il tormento che non volevo,
un ago che cuce a doppio filo
la tua immagine e la mia volontà.

Ti porto nella testa,
come una scheggia pericolosa
che minaccia i miei organi vitali.
E come la morte che sfido ogni giorno,
diventi paura che solletica il mio ego
e nel sangue si fa miele .

Ti porto nel ventre,
bevendo fino in fondo il tuo veleno
sciacquando la gola col tuo nome.
Lo sputo, lo ribevo
prima che il suo fuoco si spenga sulla lingua.

Nella testa, nel ventre,
amore che non sei amore,
morte che mi guarda dal confine del sonno,
veleno che sa di miele.

Aria che non sa più farmi respirare.

 

©Angela Maria Malatacca

✍️ Scritta da: Angela Maria Malatacca
📝 Pubblicata da: Angela Maria Malatacca

Saremo distanti

12/05/2025 | pubblicazioni_poesie | 1 commento

Saremo distanti

Quando moriremo 

saremo distanti come aquiloni

in un rettangolo di aria,

fogli colorati di velina

ostaggi delle correnti ascensionali.

Quando moriremo saremo distanti

e non ci saremo neanche chiesti scusa

per un caffè fatto male

o per le parole sgozzate

lasciate a sanguinare sull’uscio di casa.

Quando moriremo

porteremo i conti in tasca, 

sbagliati, 

perché non abbiamo mai imparato 

ad addizionare il tempo

che invece abbiamo versato nell’imbuto largo.

Quando moriremo

qui resteranno i piatti da lavare,

le camicie da stirare,

i mobili da spolverare;

ma noi saremo distanti, 

senza pareti intorno,

né fili da intrecciare in cielo.

Forse mi guarderò la punta delle scarpe

e mi sorprenderò di vederle pulite.

Ma non mi stupirò della tua assenza.

 

© Angela Maria Malatacca 

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✍️ Pubblicata da Angela Maria Malatacca

Ethos

06/05/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

Ethos

Scelgo il solo verbo necessario.
Nella pagina bianca,
l’onestà diventa rovello:
proferire duole,
ci vuole l’anima che stilla,
suda e fatica
attraverso il cunicolo della forma;
confessare, dichiarare, raccontare
domando la condotta nel perimetro dei versi,
incastonare il rigore
tra le grinze di un giudizio.
Scrivo senza spegnere la mente,
per restare salda sull’orlo consumato
di un mondo che abdica alle lusinghe della parola facile.

© Angela Maria Malatacca

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✍️ Pubblicata da Angela Maria Malatacca

Il bacio

03/05/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

Il bacio

Il bacio tra noi fu un’interruzione nel sistema,

una specie di punto e virgola saltato a piè pari

nella mia sintassi quotidiana.

Non c’erano violini quel giorno, 

ma solo un semaforo arancione

che scandì l’attimo giusto.

Le tue labbra avevano il sapore

della disperazione,

della paura appesa tra il cuore e la gola,

ma per me era solo pane caldo

dopo un lungo digiuno.

Quel bacio arrivò, gentile e spietato.

Inevitabile.

Regolò l’orologio indietro di un secolo,

silenziò ogni retorica che premeva sulle nostre lingue

e diventammo la premessa di un errore.

Poi, non ci siamo più scritti

e non abbiamo parlato;

il telefono è rimasto muto 

dietro il suo cristallo nero.

Il mondo non è esploso come volevamo,

o come temevamo,

e non so se questo ancora mi pesa.

Ma c’è una curva pericolosa 

nel percorso della mia memoria

dove ancora rallento

perché in quel punto, un giorno, 

davanti ad un semaforo arancione,

il tempo ha frenato di colpo.

 

© Angela Maria Malatacca

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✍️ Pubblicata da Angela Maria Malatacca