Autore: Silvana La Perna

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L’UTOPÍA DEI POETI MALEDETTI

17/06/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

L’UTOPÍA DEI POETI MALEDETTI

L’UTOPÍA DEI POETI MALEDETTI
Come vetro che taglia
un mondo già squarciato
passa il tempo tiranno
tra i ruderi anneriti
di terre distrutte.
Tra le rovine passa
leggendo distrattamente
le mani sudate degli ultimi
e ignora imperterrito
le linee della loro vita.
Passi avanzano stanchi…
anàbasi incerta senza meta alcuna.
Come sono chiusi i cieli
ingrigiti dall’indifferenza!
Prestami dunque le tue ali Angelo mio
che le mie le han spezzate!
Prestamene almeno una
e spianiamo abbracciati i solchi
nello spazio del mistero.
Tornerá azzurro l’immenso
e consolerà la sofferente umanità,
fiamme danzanti scandiranno il tempo
e d’amor rosa tutto sarà dipinto,
morbidi baci saran le nuvole d’ovatta.
L’utopìa dei poeti maledetti…
sogni impossibili scolpiti dal vento,
contro alte mura
rimbalzano i loro versi
e si dileguano imperterriti
tra le fumose nebbie.
Fiotti d’effimera speranza
nelle vene come ardente fiamma
che un vento violento poi spegne
lasciando solo cenere.
È più forte del pianto
il dolore del mondo,
scava nei cuori e trema
tra le ciglia di bimbi addormentati.
Come rose nere le menti degli empi,
spargon veleni tra campi di rose rosse
carpendo tutto il vermiglio dai petali sparsi,
imperlati di rugiada salata.
S.LP

✍️ Scritta da: Luciano Zampini
📝 Pubblicata da: Luciano Zampini

MADRE MIA

11/06/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

MADRE MIA

MADRE MIA
Amo il canto intonato della pioggia,
come linfa benefica
ogni goccia lucente
farà spuntar un fiore
penetrando nelle membra scure
di Madre Terra che,
dissetata spanderà
petricore nell’aria!
Fragranza odorosa,
dolce cimelio
d’una lontana infanzia…
se chiudo gli occhi
con un salto son lí
dove voglio essere
abbracciata alla vecchia quercia
a fonder l’anima sua materna alla mia
in un connubio di complicità,
sensazione sublime di libertà e forza.
E spruzzi all’essenze di rose
alle narici arrivano
coi fiati dei venti…
nel giardino della mia infanzia
a raccoglier i frutti carnosi e dolci
dai grossi rami del fico.
Chiudo forte gli occhi e t’incontro
madre mia
splendente e radiosa
tra le tue amate rose,
sospiro profumato di contentezza
che dura un soffio.
E torno ad abbracciare la vecchia quercia
a carpir l’ultimo palpito
del suo vecchio cuore
ormai stanco.
E prima che l’aria,
aiutata dagli avari fiati dei venti
si riprenda il sogno mio
e gl’effímeri istanti di gioia,
ti vengo incontro madre mia
per portar con me
l’ultimo tuo bacio.
SILVANA LA PERNA

✍️ Scritta da: Silvana La Perna
📝 Pubblicata da: Silvana La Perna

IL CANTO TRISTE DELLE FRONDE

03/06/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

IL CANTO TRISTE DELLE FRONDE

IL CANTO TRISTE DELLE FRONDE
Giran le ore senza scopo né meta
come falene impazzite
svolazzano paventate dagli eventi.
Attimi stupefatti franti nelle ossa
quando la malinconia trabocca nel respiro
e si trascina impertertita negli occhi
come un fiume gonfiato
dalla pioggia irruenta.
Quanto rumore nell’anima
mentre il silenzio è fermo nell’aria
come un cristallo che si sbriciola
nello sconfinato chiarore delle stelle.
Son scintille nascoste le gocce di luce
tra le ciglia tremolanti
che lungo le gote calde scorrono
e gl’occhi si spengono…non hanno più brillíi.
S’ode il triste canto delle fronde al ciel protese
che in me s’incarna e trova dimora…
parla di dolore in cui scorre l’amarezza
e il polso affannato vibra sotto le dita
ora che gl’echi portano grida trasportate dai venti giungendo fino ad altari abbandonati
sgretolandoli.
E continua il canto …
parla della gioia di cui non si muore mai
ora che dentro il cerchio appannato di foschía
nasce una magica luce di morbido rosa
e s’affaccia il sole potente e scarlatto ad infiammar il cielo speranzoso di pace che come un fiore rosso sboccerà.
SILVANA LA PERNA@D.R

✍️ Scritta da: Silvana La Perna
📝 Pubblicata da: Silvana La Perna

IL DOLORE DI GAZA

02/06/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

IL DOLORE DI GAZA

IL DOLORE DI GAZA
Nebbia velata scivola dal sole…
gira al contrario questo povero mondo
e l’illusoria idea di pace non ha la forza
di riflettersi nei mari estremi,
persino le nuvole ferite da graffi vermigli
precipitano dai cieli di Gaza!
E vagano errabondi
nelle notti tragicamente gelide
popoli inermi e soli all’addiàccio
su una terra ormai morta
dove il vento alza nell’aria plùmbea
l’odore di sangue e fango.
Gravi nei cuori di pietra
tutto il dolore di Gaza!
Occhi di brace come quelli
di démoni in terra presi da follía…
inumàne ecatombe
ingoiano vite di bambini esànimi
fra le braccia di madri dai volti impolverati
dove il sale lascerà per sempre
il segno del dolore.
Polso affannato vibra sotto le dita
e accelera il battito del cuore mio
quando vedo bocche tremanti
e volti smunti di creature innocenti
gridar aiuto al mondo indifferente.
In questo dissennato abomínio
inconsapevoli corpi perdono l’anima
che vagherà nell’immenso
senza capir il perché!
E intanto maledetti sorrisi sghignazzanti
s’ingozzano di cibo e bevono vino
in calici di cristallo.
SILVANA LA PERNA@D.R
19-05 2025

✍️ Scritta da: Silvana La Perna
📝 Pubblicata da: Silvana La Perna

CONFESSIONE

02/06/2025 | pubblicazioni_poesie | Nessun commento

CONFESSIONE

CONFESSIONE
La mente mia esausta
non trova riposo
urla e poi tace,
rimprovera e si rimprovera
perdona e poi maledice!
Perdonami Padre perché ho peccato…
ma dimmi tu che Dio rappresenti
è forse peccato guardare
gli occhi del mondo sofferente
e provare un immenso senso l’inutilità
perché nella mia piccolezza
niente posso fare?
È peccato aver mentito per non ferire
o sentir un grande vuoto
perché consolar non so
il dolore di una madre
che suo figlio seppellisce?
Perdonami se il disincanto
mi porta via il respiro
e non riesco più
a giunger le mani in preghiera
perché il fiato mi manca
e le suppliche son in gola bloccate.
E lacrime non piangono,
non piangono più!
Gl’occhi miei… un fiume prosciugato
dal sole d’agosto
gl’occhi miei…nuvole cariche di pioggia
che non cade mai!
Perdonami Padre se cammino
su un giardino di spine
dove non c’è nemmeno
un’ombra da seguire.
È come un fiore indifeso
l’animo di chi soffre
chiunque può strapparlo!
Cresceranno rigogliosi nuovi germogli
nel povero utero
di questo mondo che piange
lacrime di sale?
Tornerà a trionfar l’amore
che soffochi tutto l’acredine?
Come vorrei Padre vestirmi di coraggio,
rubar al tempo un sol minuto
e con una goccia di rugiada
separar il bene dal male
con brusíi,
colori e sussurri di speranza.

SILVANA LA PERNA @D.R
01-6-2025

✍️ Scritta da: Silvana La Perna
📝 Pubblicata da: Silvana La Perna