Page 89 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2023
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anTOnELLA pOLEnTA





 Deserti nel mondo  Per visitare il Grande Erg marocchino situato nella parte sud-occidentale dello stato, confi-
                nante a sud-est con la Mauritania e per un breve tratto con l'Algeria, si parte con tanto di guida
                da Marrakech per giungere come prima tappa del viaggio ad Ait-Ben-Haddou, la città fortifi-

                cata, o Ksar, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Questa bellissima Ksar si trova
 Seconda parte: il Sahara
                lungo la strada del commercio che le carovane percorrevano attraverso il deserto del Sahara
 Come anticipato nel numero di luglio questo mese parlerò del più vasto deserto caldo della   dal Sudan fino a Marrakech. Elementi caratteristici delle città fortificate sono i vicoli stretti

 Terra, il Sahara che si estende per ben 9.000.000 km² nell'Africa settentrionale e attraversa   e le torri angolari merlate. L’insieme è molto suggestivo e spettacolare tanto da aver indotto

 diversi stati: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Mauritania, Mali, Niger, Ciad e Sudan.  diversi registi a scegliere il luogo come location in svariati film: ‘Il gladiatore’, ‘Il gioiello del
 Per il suo aspetto disomogeneo si suddivide in tre diverse tipologie: l’hammada formato pre-  Nilo’, etc. Attraverso la valle del Dra, fiume che un tempo era il più lungo e rigonfio del Ma-

 valentemente da uno strato di roccia ove sono presenti frammenti acuti e taglienti, il serir for-  rocco, si prosegue verso l’oasi di Erfoud per giungere a Quarzazate, una meravigliosa cittadina

 mato da ciottoli e ghiaia e l’erg, nel Sahara centrale, costituito dalle classiche dune di sabbia.  situata sull’altipiano dell’Atlante considerata l’Hollywood africana per la presenza degli Atlas
 Attraverso il lago salato Chott el Jerid, situato in Tunisia, i cui riflessi a volte dorati, a volte   Studios e dove sono stati girati alcuni film famosi come ‘Lawrence d’Arabia’ e alcune scene di

 violetti abbagliano la vista, si giunge a Douz dove una porta aperta sul deserto segna l’inizio   ‘Star Wars’.

 del Sahara. Da qui escursioni organizzate in 4x4 conducono fra le sabbie e le dune del Gran-
 de Erg Orientale che si estende per ben 40.000 km². Dune scolpite dal vento si susseguono

 formando onde sinuose e spettacolari con le loro sinuosità cangianti nella forma e nel colore.























                                    Ait-Ben-Haddou e dune marocchine (foto di Franco Fornaci)



                In Libia il deserto del Sahara occupa una superficie molto estesa pari a 1.100.000 km² delimi-

                tata a nord dal Mar Mediterraneo, a est dal Nilo e a sud dal Tibesti, la catena montuosa più
                elevata del Sahara. Le dune possono raggiungere altezze elevate anche di centinaia di metri

 Sahara Grande Erg in Tunisia (foto di Franco Fornaci)  costituendo per gli occhi dei turisti uno spettacolo da non perdere.


 Dopo il Grande Erg Orientale il secondo mare di dune è rappresentato dal Grande Erg Oc-
 cidentale che si estende nella regione nord-occidentale dell’Algeria confinando a nord-ovest

 con la catena montuosa dell’Atlante. Quando i venti soffiano in maniera costante la sabbia si

 dispone in modo tale da formare spettacolari mezzelune con fianchi lisci e creste sottili. Le
 condizioni estreme del deserto algerino rendono quasi impossibili l’instaurarsi di insediamenti

 umani. Anche la sopravvivenza di piante e animali risulta difficile. Fra le dune, però, possono
 nascondersi piccoli rettili, insetti e scorpioni.











                                                      Sahara libico (foto di F. Fornaci)



                Anche qui, come era avvenuto in Oman e in Tunisia, ci siamo fatti trascinare dalla voglia di

                fare il ‘dune bashing’ tra le dune. Purtroppo, però, i fuoristrada in dotazione delle agenzie libi-

                che, almeno ai tempi del nostro viaggio, erano piuttosto vecchi, senza ripresa e traballanti, da
                indurci a scendere dal veicolo per il timore di ribaltarci nella sabbia. Istintivamente abbiamo

                chiesto all’autista di scendere. In seguito a estenuanti trattative l’uomo ha acconsentito. Ma

 Dune algerine  non l’avessimo mai fatto! Il caldo era insopportabile, l’aria irrespirabile (una polverina sottile
                infiltrandosi nelle narici ci impediva di respirare a pieni polmoni) e il cammino tra le dune pra-

                ticamente impossibile. Le nostre gambe si muovevano a fatica, affondando fino al ginocchio.



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