Page 91 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2023
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In quegli istanti ho pensato di morire. Per fortuna l’autista del mezzo che per orgoglio si era

 allontanato da noi è tornato a riprenderci. Senza fiatare, siamo risaliti rinunciando per sempre al   Prima di concludere vorrei fare un cenno sulla flora e sulla fauna caratteristiche del Sahara.

 saliscendi tra le dune.  Tra la flora ritroviamo piante xerofile che resistono alla mancanza d’acqua tra cui arbusti del
                 genere Pistacia, Tamerix e Acacia, graminacee e artemisie. Nelle oasi, invece, come accenna-

                 to prima: agrumi, miglio, orzo, ortaggi, frutta e palme da dattero.

                 Per quanto riguarda la fauna molti invertebrati. Tra gli aracnidi temibili scorpioni, crosta-
                 cei isopodi e insetti. Tra i mammiferi la procavia e il topo delle piramidi, animali di piccola

                 taglia. Tra i carnivori il fennec, la volpe pallida e la iena striata. Tra gli ungulati troviamo la

                 gazzella, l’orice dalle corna a sciabola e il conosciutissimo dromedario che molti erronea-
                 mente chiamano cammello. Tra i rettili il cobra egiziano, il cobra a collo nero e le temibili

                 vipere del deserto.

                 Gli uccelli sono rappresentati dal lanario, un falco delle zone aride, la pernice delle sabbie, il
                 corrione biondo e i passeri del Sahara.









 Libia (foto di F. Fornaci)


 Nella parte del Sahara che si estende in Egitto ci sono diverse oasi da visitare. A partire da

 el- Alamein, luogo della battaglia combattuta nel Nord-Africa durante la seconda guerra

 mondiale tra le truppe italo-tedesche guidate dal generale Rommel e l’ottava armata britan-
 nica per proseguire con l’oasi di Siwa, la più inaccessibile dell’Egitto, di Fayyum, sito dive-

 nuto famoso per il ritrovamento archeologico di tavole dipinte che ricoprivano i volti delle

 mummie, di Farafra, caratterizzata dal colore bianco della sabbia tanto da meritare il nome
 di deserto bianco, e di Kharga, l’oasi più popolata. A parte il Nilo, l’idrografia egiziana si

 limita a valli disseccate e a uadi, fiumi fossili, che si riempiono solo in caso di forti precipi-

 tazioni. Tuttavia c’è una ricca circolazione sotterranea dovuta a falde che danno origine alle
 ristoratrici oasi dove crescono palme da dattero, orzo, agrumi, frutta ed erbe aromatiche.

                                                         Topo del Sahara (foto di F. Fornaci)








                   Nel prossimo numero di NOIQUI parlerò degli spettacolari deserti americani.
                                                                                                                       Antonella Polenta




















 Il Sahara in Egitto (foto di F. Fornaci)
































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