Page 7 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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GRAzIELLA DE ChIARA   bRunO bRunDIsInI


                               L’OMICIDIO POLITICO: OSCAR ROMERO E ALDO MORO



 SCORRONO GLI ANNI NEI PENSIERI    “Ora mentre essi mangiavano Gesù prese il pane e, pronunciata la benedizione lo spezzò, lo

                diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Oscar Arnulfo
 Finisce a breve un altro anno e i pensieri vanno e vengono a scor-  Romero y Galdànez, arcivescovo di El Salvador ha appena elevato l’ostia al cielo. La sua mano

 rere come lanterne nella mente.   è ferma, la sua voce è sicura. Ma davanti a lui non c’è solo quel pane che diventa Dio. Davanti
 La speranza di ricominciare è sempre la stessa: una forza che uni-  a lui ci sono le sue mani che toccano il corpo devastato di Osuna, appena uscito dalla camera

 sce milioni di generazioni a mescolarsi nel tempo, a riepilogare i   della tortura. Davanti a lui ci sono le sue mani che toccano il corpo freddo di Rutilio Grande,

 momenti e a far sì che la vita sia quanto meno dignitosa.  martire della teologia della liberazione. Davanti a lui ci sono i bambini che s’inseguono e si
 È stato difficile, molto difficile questo ultimo anno!   spintonano a dorso nudo nei cortili di El Salvador. Davanti a lui c’è la piccola cappella dell’o-

 Fra perdite importanti e delusioni che continuano a scombussola-  spedale Divina Provvidenza che accoglie la disperazione, c’è il ripostiglio nell’angolo che è

 re il tempo già precario su molti aspetti. Inutile lamentarsi, inutile   la sua dimora. Ecco i malati di cancro che sentono il loro corpo andarsene in tanti pezzi, ora
 rimuginare sugli eventi passati perché non va sprecato più nulla.  dopo ora, minuto dopo minuto. Sono tutti stipati come inutili, polverose, pallide cartelle clini-

 Quest'anno pure sta andando via mentre scorro i giorni su rifles-  che, l’uno addosso all’altro, muti, inzuppati di sudore, lerci con i loro pannoloni grondanti di
 sioni: talvolta abbiamo pianto, altre volte riso a una battuta e altre   urina. Brandelli di uomini non più uomini, forse mai stati uomini, prima schiavi dei padroni

 ancora, stretto i pugni e a muso duro siamo andati avanti.  con la schiena rotta nelle estese piantagioni di cotone, protette dai fucili dei militari. Ora schia-

 Personalmente, ho conosciuto persone che mi hanno compreso e accettata per come sono,   vi della morte che risale affamata lungo i loro corpi esangui. Risale dal pavimento frantumato.
 mentre altre hanno solo approfittato della buona fede e al primo intoppo si son girate dall'al-  Sono tanti, tanti, tanti, sono anche fuori. La porta è spalancata. Romeo continua: “in questo

 tra parte.     calice il vino diventa sangue”. Il silenzio entra nelle ossa, nelle ginocchia, nelle mani. È il mo-

 Già, è dura avere fare con i "duri"!   mento solenne della transustansazione. Ma le parole di Oscar Arnulfo Romero y Galdanez
 Sono quelli che a furia di batoste non danno più nulla per scontato e non credono più alle   si spengono in un colpo di fucile Improvviso, secco. La gente si agita dentro quel locale che

 belle parole usate all'occorrenza; sono quelli che stanchi del finto buonismo la dicono tutta   diviene un ventre ancora più stretto e acido. Fuori dalla chiesa hanno sparato. Un’amara costa-

 senza aver timore più di nessuno; sono quelli sensibili, che indossano corazze e portano avanti   tazione sorprende tutti. Capita spesso che qui a El Salvador gang rivali si affrontino a tutte le
 il proprio pensiero. È finito il tempo della ragione altrui!   ore, poi si dileguano come cani randagi grondanti di sangue dopo essersi azzannati, spolpati.

 Questi anni trascorsi fra un Natale e l'altro a sperare che fosse diverso e invece, ha sempre   Ma ora il vino scivola rosso lungo gli abiti sacri e dorati di Oscar Romero. Oddio! Egli perde

 portato un altro anno e ancora un altro da vivere, senza farsi mancare mai la forza e il corag-  l’equilibrio, cade… La macchia rossa si allarga.  È sangue…Le sue labbra strette come una
 gio.           tenaglia sputano un rapido suono, forse un lamento, forse “perdonalo!”  Qualcuno dal fondo

 E allora diciamocela tutta questa verità!   della chiesa grida, poi un unico urlo di raccapriccio esplode dalla folla. Oscar Arnulfo Romero

 Inutile nascondersi dietro maschere perfette, inutile dire che tutto scorre normalmente e che   y Galdànez teologo della liberazione è morto. È il 24 marzo 1980.
 questo è ciò che abbiamo seminato da poter raccogliere.  Esattamente 2 anni prima, la mattina del 16 marzo 1978 avviene a Roma un episodio che nes-

 La verità è una sola e si chiama destino, quello, solo quello che arriva e tu lo prendi così com'è.  suno avrebbe mai potuto prevedere per assurdità e gravità. In una strada della periferia nord

 Nulla è scontato, nulla è regalato, nessuno fa niente per niente.  un nucleo armato delle Brigate Rosse rapisce Aldo Moro ed uccide i 5 agenti della sua scorta.
 E allora buttatela via quella maschera di ragioni inutili, ragioni che allontanano e descrivono   Dopo una prigionia di 55 anni il corpo senza vita dello statista viene fatto trovare nel porta-

 ancor di più la pochezza d'animo, che a tutti i costi, si tenta di celare dietro un dito puntato al   bagagli di una Renault 4 rossa parcheggiata al centro di Roma tra via delle Botteghe Oscure,

 torto.         sede del PCI e piazza del Gesù, sede della DC. Il simbolismo è di una forza impressionante:
 Siate Uomini, siate Donne e non finti perbenisti, che poi, chi ha testa, lo sa bene qual è il vero   no all’alleanza fra questi due partiti. Nell’omelia per la morte di Aldo Moro, Paolo VI, affranto

 senso di questo modus vivendi.  dal dolore, pronunciò espressioni rivoluzionarie dal punto di vista teologico “Signore ascolta-

 Non andate in chiesa se poi peccate, non predicate se giudicate, buttate via quei simboli che   ci! E chi può ascoltare il nostro lamento se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte! Tu
 portate addosso per mostrare una fede che non possedete.  non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro”. Sono parole dure, stra-

 Questo anno pure e volato via senza insegnare nulla di buono, seppur duro come gli ultimi   zianti, pronunciate con la melodiosa cadenza del grande carisma della sua voce. Esse sottin-

 trascorsi; questo anno, come tutti gli altri va via col botto, quello che illumina il cielo per qual-  tendono un concetto di un Dio che va oltre la visione del Dio cristiano, come bene assoluto.
 che minuto, niente di più, niente di nuo-  Sono parole disperate per la barbara uccisione di un uomo mite, di un amico. Siamo nel 1978,

 vo, per poi tornare a fare esattamente ciò   Rutilio Grande è stato già assassinato un anno prima, Oscar Romero lo sarà due anni dopo.

 che si faceva prima e forse, peggio di ora.  Dopo tanti anni, il 14 ottobre 2018, un altro papa, assai diverso da Paolo VI,un papa cresciuto

                nella terra di povertà e di rabbia in cui nasce la teologia della liberazione, gesuita come Rutilio

                Grande, eleva agli onori degli altari Romero e con lui quella pastorale che dà voce a chi non
                parla,quella dei vangeli sociali. Durante il pontificato di Giovanni l’ter di beatificazione ha

                incontrato diversi ostacoli. Oscar Romero, come ha detto Papa Francesco,” è stato diffamato

                e calunniato anche dopo la morte, anche dai suoi fratelli nel sacerdozio e nell’episcopato. La-
                pidato con la pietra più dura che esista al mondo, la lingua”.








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