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L'ARTE DI  BACCIU GIULIANA


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                Giuliana Bacciu, nasce a Brunella, un piccolo paese della Sardegna nord-orientale.

                Già dalla primissima infanzia dimostra di avere una vivace fantasia e una spiccata curiosità

                verso qualsiasi materiale plasmabile che si presti ad elaborazione creativa (carta, argilla, legno,
                vetro, tessuti…), ma soprattutto dimostra una certa familiarità col disegno e ben presto di-

                venteranno, con la pittura, la sua grande passione.

                Da bambina amava disegnare qualsiasi cosa colpisse la sua attenzione, sui fogli di carta, sui
                marciapiedi, sui muri, sulla terra… utilizzando non soltanto matite o penne ma anche qualsi-

                asi altro strumento che potesse lasciare un segno grafico (cocci di ceramica, pezzi di carbone,

                legnetti, vetri…). I suoi disegni erano particolareggiati poiché aveva la capacità di cogliere
                la tridimensionalità delle cose e il senso della prospettiva. All’età di 12 anni circa, dopo aver

                acquistato una valigetta di colori ad olio, iniziò a dipingere a olio su tela. Il suo approccio

                con la pittura è stato del tutto autonomo e da autodidatta poiché non aveva mai ricevuto
                lezioni a proposito. Amava dipingere scorci del suo paese, nature morte, figure umane, ma

                aveva affrontato anche temi particolari; dalla raffigurazione dei sogni che l’avevano partico-

                larmente colpita, alle rappresentazioni che riguardavano problematiche sociali (diseguaglian-
                ze economiche e razziali, violenza sulle donne, considerazioni sulla religione). Questi dipinti

                erano concettualmente e stilisticamente non molto elaborati, erano dettati dalla sua mente di

                adolescente che si poneva con atteggiamento critico nei confronti della società e a modo suo
                rappresentava con la pittura una forma di protesta. Questa grande passione per l’arte è stata

                successivamente integrata e arricchita con lo studio. Dopo la scuola dell’obbligo si era iscritta

                all’Istituto Statale d’Arte di Sassari (sezione ceramica) e aveva così iniziato a studiare le varie
                correnti artistiche e i numerosi artisti, subendone inevitabilmente l’influenza.  In un primo

                momento ha avuto una grande attenzione per la pittura rinascimentale ed alcuni artisti come

                Leonardo e Tiziano, delle cui opere osservava le campiture cromatiche, la prospettiva aerea
                e la velatura delle carni. Più tardi ha avuto un grandissimo trasporto per l’Impressionismo

                francese, in modo particolare per le opere di Monet, di cui amava la trasparenza delle acque,

                le varie ricerche sulla luce, la rappresentazione delle sensazione visiva, il tema delle ninfee. Per
                un periodo di tempo ha attinto dalle opere di Monet.

                Conseguito il diploma di “Design Industriale” si iscrive successivamente al Magistero in

                “Materie Letterarie con indirizzo Archeologico-artistico”, dove discute la tesi di laurea in
                Storia dell’Arte, sulla scultura a Sassari tra Ottocento e Novecento. Nonostante abbia iniziato

                a dipingere da quando era piccola, è stato soltanto nel 2000 che ha iniziato a prender parte

                a qualche collettiva e a diverse estemporanee di pittura (vincendo alcuni primi premi) e per
                diversi anni ha esposto durante le sagre paesane, facendosi conoscere da un pubblico più am-

                pio. Attualmente la sua evoluzione artistica prosegue nella ricerca e nella sperimentazione. I

                temi trattati sono: paesaggi, nature morte, fiori, ma ultimamente anche raffigurazioni di scene
                campestri, di rituali pagano -religiosi e in modo particolare rappresentazioni di figure fem-

                minili in costume tradizionale, e si dedica inoltre a quella che era stata la sua prima passione:
                il disegno. infatti, esegue a matita numerosi ritratti. “Quando dipingo provo una piacevole

                sensazione di benessere interiore, penso sempre che la mia pittura debba essere come una

                poesia, in cui i versi si assemblano secondo i criteri metrici della musicalità e delle assonanze.
                Così concepisco la pittura, un abbinamento cromatico e un’armonia di forme e colori che si

                giustappongono per creare poesia… la poesia d’immagine.




















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