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RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2024     https://www.youtube.com/@noiqui/featured

                LOREDANA ABATINI




               Questa storia l'ho raccontata qualche anno fa ai miei alunni, proprio
               in questo stesso periodo. L'emozione che vidi nei loro occhi la porto an-
               cora nel cuore e la loro reazione al racconto fu magnifica. Vivemmo le
               nostre giornate scolastiche in mezzo a sorrisi e condivisione, tra senti-
               menti di gioia e amore.
               Avevano compreso il significato della storia e ne trasmettevano pratica-
               mente il messaggio.


                            l'Elfo dEll'albEro E la luna



               "Vorrei che oggi ognuno si fermasse a osservare cosa accade intorno a sé, poiché
               se lo facesse vedrebbe persone che fuggono l'una dall'altra che non si parlano,
               non si vedono e se mai lo facessero litigherebbero. Dove sta l'amore, il piacere di
               stare insieme, dov'è il desiderio di parlarsi, di scambiarsi sorrisi o abbracci, do-
               v'è la felicità di appartenere alla stessa famiglia umana, dov'è quella solidarietà
               di cui tanto si parla, è tutto solo un bel sogno forse?".
               Questo era ciò che si chiedeva un piccolo elfo che passeggiava nel suo bosco ed
               era profondamente triste e addolorato per la condizione umana e mentre faceva
               questo pensiero alzò lo sguardo verso la luna e più del solito si sentì attratto da
               essa.






                                                           Il  piccoletto si sedette  su un sasso e  la
                                                           ascoltò, sì, sembrava proprio che questa
                                                           gli parlasse ma non con voce sonora, di
                                                           più perché poteva trasmettergli emozio-
                                                           ni che gli penetravano dentro e facevano
                                                           nascere una pace maggiore e più profon-
                                                           da di quella che già stava nel suo animo e
                                                           dava vita a un amore più grande che au-
                                                           mentava la felicità del piccolo essere dal
                                                           cappellino a punta.
                                                           Sentimenti sinceri e belli invadevano  il
                                                           suo cuore per ciò che vedeva, provava e
                                                           ascoltava nella bellezza del bosco. Quan-
                                                           to era semplice provare buone sensazioni
                                                           sul corpo, bastava fermarsi ad ascoltare
                                                           la natura, ad ascoltare se stesso e lui ave-
                                                           va bisogno di raccontare la sua scoperta
                                                           a tutti per renderli felici perché la stessa
                 cosa che aveva ricevuto lui potevano riceverla gli esseri umani ma non sapeva
                 come fare. La luna illuminava la notte e lui quella notte doveva risolvere la
                 situazione triste degli uomini. Così iniziò a camminare nel bosco senza sapere
                 bene cosa cercasse, quando all'improvviso fu catturato dalla meraviglia di un
                 albero che non era spoglio come gli altri, si distingueva da tutti perché era

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