Page 38 - RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2023
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MEnzIOnE DELLA gIuRIA
PASQUALE VULCANO NALI ESSE GIUSEPPE MAURO MASCHIELLA ANTONELLA ARIOSTO
L'ANELITO CHE MANCA AL MIO RESPIRO LA MIA ANIMA È MUTA IN PACE CON LA MIA GUERRA FUORI GIOCO
Dimmi, gabbiano, che sul mare voli, Oggi la mia anima è muta, Non esistono battaglie perse
seguendo sempre il moto delle onde, non sa e non vuole parlare. tranne quelle non combattute Notti insonni
dimmi, se tornerà a brillar la luce, Guarda ammutolita come le fragili lacrime terse occhi aperti
nei fondali, laddove si consuma l'indifferenza e la sordità che rimangono sole e mute ad inseguire
ogni spiraglio d'anima, sperduta del mondo inesistente, e creano laghi salati improbabili voli.
in quegli ingorghi amari di tristezza, dove si affannano tra le pieghe dell'anima
dove il dolore spegne ogni sussulto patetiche figure tra i ponti crollati Fuori gioco
bloccando in petto l'ultimo respiro! grondanti egoismo, di un sogno che ansima. ma mai arresa
Dimmi se il buio che s'espande intorno protagonismo, persa nel labirinto
or si dirada o se rimane eterno! sventolanti bandiere E noi piccoli… nessuno dei mie insondabili
di fatuità, dentro la nostra odissea ingorghi dell'anima.
M'avvolge il nulla stretto nei pensieri ambiguità. tra falò di fumo
e il tempo scorre in pena interminabile, Scorrono fiumi di melma ad aspettare come in apnea Piango ormai
un senso ho qui di vuoto che mi opprime, a coprire immagini di tanti. quel vento buono stanca e avvilita
mentre lo sguardo al cielo si fa vano, Estranea a questo mondo, quell'aiuto creduto divino cerco la serenità
ché mi rimanda indietro l'urlo muto! guardo impotente che con un tuono che non riesco
Stringo più forte al petto le mie mani, e mi tormento, trasformi le lacrime almeno d’un bambino. a raggiungere.
pensando a lei che mi alitava in cuore! per ciò che vorrei,
Tu sai, gabbiano, dove lei dimora, senza insofferenza, Sulla spiaggia dei ricordi Brucia il sale
oltre le nubi porta il mio dolore, dire. tra le cosce della sera mi manca il respiro
l'anelito che manca al mio respiro! Ma la mia anima è muta. per partorire un'altra aurora rincorro ombre
dopo che il sole tramonta sui muri bui.
SILVANA LA PERNA che sia un po’ più vera,
e mentre l'alba piano fiorisce L'alba infine
COME LE MIE ROSE vesto la pelle ogni castello si smonta mi ritrova sfinita
Nasce come luce di bianco velluto sotto una luce che lo tradisce. ad uno specchio
il dono della vita e di spine mi pungo. Impavida l'incerta nebbia stanca mi affaccio
e lentamente si spegne cancella le forme abbozzando un sorriso
come candela accesa Mi regalo gocce d'essenze... come un'anomala onda che assomiglia ad una smorfia.
scioglie la sua cera stille sublimi ricopre le mie orme.
e la consuma. dentro ogni respiro Indomita poi
e girotondi d'emozioni con la forza di sempre
Vivo all'ombra di parole tra i miei petali. alla vita mi affaccio.
rischiarate da versi Non è ancora finita.
che rompono tutte le catene Danzo al suono
anelando sogni di felicità. d'immaginaria arpa...
carezzevole incanto
Invento bizzarre frasi di note fruttate
per burlarmi illuminate da rossi bagliori
del tempo che scorre del tramonto.
e intanto mi regalo un sorriso
davanti ad uno specchio sornione. Per la maledetta illusione
di lenir
Non scorre più la sabbia per un solo istante
della clessidra, la truce malinconia
non s'ode più m'illudo
il ticchettio dell'antico pendolo! di fermar il tempo
e riempio i miei fogli
Come le mie rose di stupide stupide parole.
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