Page 34 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2023
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ANNA FIORILLO-CLAVELLI                                                STEFANIA GUALERZI
                                                                                                                                                                               LUCIA LO BIANCO
                NEL MIO CUORE TU                                                      IL CANTASTORIE

                                                                                      Dall’ombra di un teatrino                                                                DENTRO IL SOGNO LIBERATO DAL MATTINO
                Resta accanto a me                                                    ormai sgualcito                                                                          Ho pensato di trovarti ancora

                lascia andare                                                         spunta una creatura                                                                      nei morbidi sussurri del mattino,

                I pensieri cupi                                                       senza tempo.                                                                             dentro albe scolorite dal passato,
                le nostalgie inutili                                                                                                                                           nelle vene senza linfa né radici.

                lascia andare                                                         Una vita racchiusa                                                                       Ho pensato di cercarti nell’aurora

                I ricordi vuoti e                                                     in quella vecchia                                                                        di giornate bombardate dalla luce
                privi di profumi.                                                     e logora valigia.                                                                        mentre stanca attendevo che la notte
                                                                                                                                                                               regalasse ritmi e respiri alla mia pelle.


                Resta accanto a me                                                    Il cantastorie                                                                           Ho pensato di vederti quando vesto
                dipingerò io                                                          inizia a raccontare                                                                      la mia sera e mi cambio senza filtri

                il sorriso sulle tue labbra,                                          e dalla valigia escono...                                                                al chiarore delle stelle e la luna senza veli
                spruzzi di luci                                                       sogni innocenti,                                                                         si riposa come sposa al primo incontro.

                nei tuoi occhi                                                        grandi illusioni e                                                                       Ho sognato le tue forme dentro il tempo

                e colori di vita                                                      briciole di verità.                                                                      quando urla prepotente la tempesta
                nelle stanze                                                                                                                                                   e la spuma è come furia dentro il vento.

                dell'anima tua.                                                       L' orologio si ferma                                                                     Ti ho rivisto veleggiare senza meta

                                                                                      e ci rapisce                                                                             come faro vacillante al mutar delle maree,
                Nel mio cuore tu                                                      in un fascinoso presente.                                                                come barca che rivive la tragedia nella storia

                senza ombra di dubbio                                                                                                                                          e si perde dietro il fumo degli eventi.

                ci abiti ormai,                                                       Poi la valigia chiude                                                                    Ti ho dipinto sulla tela già sfumata dei ricordi,
                sei rinato in me                                                      e se ne va                                                                               rimestando verdi foglie sui giacigli stropicciati dalle fate,

                siamo un corpo                                                        con dentro un po' di lacrime                                                             mentre morbida magia inventava un'altra storia

                e un'anima                                                            e sorrisi.                                                                               e memoria risorgeva come acqua
                resta qui con me                                         LORETTA ZOPPI                                                                                         dentro il sogno liberato dal mattino.

                respira col mio respiro

                io respirerò col tuo.                                    A UN ALBERO SUL COLLE                                                                                   OANA LUPASCU                                                    Tra fossi
                                                                         A un albero sul colle ho dato il nome tuo;

                Uniamo le nostre vite                                    si apre gentile al sole                                                                                 TRA LA NOTTE E LA RUGIADA                                       Dove la ragione inciampa
                                                                                                                                                                                                                                                 Restano solo fango
                amiamoci in silenzio                                     e muta il suo colore come la nostra storia.                                                             Si è schiantato                                                 Macerie e lacrime
                cullami nelle tue parole                                 Accanto scorre l'acqua:                                                                                 Qui                                                             Respiro il dolore muto

                che per me son poesie                                    un rivolo sperduto che con chiarezza canta,                                                             Davanti a me                                                    Un lupo affamato sbrana l'innocenza

                e insieme guardiamo                                      tintinna e poi si cela.                                                                                 Per terra                                                       Ad occhi chiusi mentre si dilegua il sogno
                il mondo con l'essenza                                   C'è musica in quel luogo                                                                                Il sogno                                                        E un velo di paura

                del nostro arcobaleno.                                   antica e passionale                                                                                     Accartocciato                                                   Cade
                                                                         e intorno all'acqua cresce                                                                              Il sole ad est si è fermato

                                                                         il nostro letto d'erba.                                                                                 Splendore spento di ciò per niente detto                        Nella certezza
                                                                         Non più gli amanti affondano                                                                            Reca con sé un fascio di raffiche sorde                         Di una stretta alla gola

                                                                         quel verde primordiale, eppure                                                                          Assurde                                                         Ora aspetto angosciata il domani
                                                                         tra l’acqua, il prato e l'albero                                                                        Ascolto                                                         Ma sento germogliare la speranza

                                                                         e il tempo senza gelo                                                                                   Il rincorrere del vento

                                                                         ancora la tua mano,                                                                                     In lontananza
                                                                         si fonde con il sole.




                                                                         A un albero sul colle ho dato il nome tuo
                                                                         non c'è vigor di fiamma

                                                                         né la pianura langue

                                                                         si incrociano le strade in strane evoluzioni
                                                                         eppure, accanto ai rami e all'acqua che si sperde,

                                                                         il suo frondare è voce in mezzo a questo niente.




                34   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       35
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